venerdì 19 ottobre 2012

Emergency in Sudan e l'architettura solidale

Il Centro Salam è il primo centro di cardiochirurgia che offre assistenza e cure gratuite alle popolazioni del Sudan e dei paesi limitrofi
Ultimato nel 2007 nella città di Soba, a 20 Km dalla capitale Khartoum, è un mirabile esempio di architettura ospedaliera da cui anche le strutture europee dovrebbero trarre ispirazione. 
Il progetto nasce dall’idea di Raul Pantaleo, membro dello studio veneziano Tamassociati da anni impegnato nello sviluppo responsabile e sostenibile. 

IL PROGETTO ARCHITETTONICO 
L’edificio, situato in una grande area verde di circa 40.000 mq non lontana dal Nilo Azzurro, sviluppa una superficie coperta di 10.000 mq a forma di “C” intorno ad una corte che racchiude due alberi di mango, divenuti ormai simboli dell’ospedale. 
Pur essendo un’architettura sobria, dal disegno pulito di sapore contemporaneo, cerca di valorizzare la cultura tradizionale e di non imporre la sua presenza nel contesto, infatti la tipologia a padiglione riduce l’impatto visivo grazie alla ridotta altezza degli edifici. 
Oltre alla presenza di spazi funzionali, molto è stato puntato sulla realizzazione di ambienti accoglienti: ai tipici locali presenti negli ospedali, si aggiungono zone per la meditazione e per l’accoglienza e l’alloggio messi a disposizione dei parenti dei pazienti. 

GESTIRE SABBIA E CALORE IN MODO SOSTENIBILE 
Durante la progettazione e la realizzazione di questo intervento le difficoltà affrontate riguardavano soprattutto l’ostilità dell’ambiente e la collaborazione con la manodopera locale. 
La sfida contro il deserto è stata vinta grazie ad accurati accorgimenti impiantistici e a particolari elementi costruttivi mirati all’ottenimento del massimo risparmio energetico. 
La sabbia e la polvere, trasportate dalle frequenti tempeste, vengono catturate da un camino per essere poi convogliate in lunghi tubi che hanno il compito di rallentare la velocità d’ingresso dell’aria affinché la sabbia si depositi, mentre l’utilizzo di acqua nebulizzata provvede all’eliminazione delle polveri. A seguito di questo processo l’aria depurata viene utilizzata nel sistema di condizionamento perché, durante il suo percorso nelle tubazioni, si è verificata una diminuzione di temperatura pari a circa 9 °C rispetto a quella iniziale di ingresso. 
 Il clima desertico spesso porta le temperature estive oltre i 50 °C, tuttavia le temperature interne di un ospedale devono essere comprese in un intervallo che va dai 18 ai 24 °C. Sono stati previsti, pertanto, diversi metodi per la protezione passiva dal calore come ad esempio la costruzione di muri esterni altamente isolanti utilizzando mattoni in laterizio pieno intervallati da un’intercapedine areata per uno spessore totale di circa 60 cm. Le finestre sono costituite da doppio vetro, mentre gli schermi fissi per la protezione dai raggi solari sono stati eseguiti intrecciando corde ottenute da una fibra naturale estratta da piante locali. 
Anche il verde che circonda la struttura aiuta a mitigare all’interno le alte temperature. 

QUASI 1000 MQ DI PANNELLI SOLARI 
Per rinfrescare ulteriormente gli ambienti interni, riducendo notevolmente le spese di energia elettrica riducendo l’immissione di anidride carbonica nell’atmosfera, sono stati istallati dei pannelli solari per una superficie di circa 900 mq. Infatti l’intero impianto produce 3.600 kWh che corrispondono al risparmio di 300 Kg di gasolio. 
All’interno dei collettori solari le tubazioni in rame, in cui scorre l’acqua, sono racchiuse in ulteriori tubazioni in vetro affinché il calore assorbito dall’acqua per irraggiamento non venga disperso a contatto con il rame. Il calore viene trasferito in un serbatoio coibentato che mantiene l’acqua ad elevate temperature. 
Per ottenere il passaggio dal caldo al freddo si utilizzano macchine ad assorbimento nelle quali viene immesso il calore trattenuto nel serbatoio per riscaldare una miscela di acqua e bromuro di litio fino a che, attraverso trasformazioni fisiche proprie dei cicli frigoriferi, essa è in grado di abbassare notevolmente la temperatura dell’acqua. Il passaggio finale, e cioè l’immissione di aria fredda negli ambienti ospedalieri, è affidato alle UTA (Unità di trattamento dell’aria). 
L’aria è prelevata dall’ambiente esterno e trasferita nell’UTA in cui viene opportunamente trattata e successivamente immessa all’interno dei locali in condizioni termoigrometriche adeguate e alla temperatura desiderata. 
Forse prima della fine dei lavori sembrava per tutti un’utopia, ma ora è una realtà tangibile che funziona da ormai cinque anni: in uno dei Paesi più poveri del mondo è stato realizzato un esempio di struttura ospedaliera tecnologicamente sostenibile e sofisticata utilizzando un linguaggio etico nella definizione di tutti i dettagli costruttivi.




venerdì 12 ottobre 2012

Omotenashi House

Al Solar Decathlon 2012 il Giappone partecipa con un progetto abitativo a metà strada tra tradizione e innovazione. Si tratta dell'Omotenashi House, una versione contemporanea di una casa da tè tradizionale messa a punto dal team della Chiba University. 

AFFIANCATA DA UNA RISAIA
Nello stesso progetto convivono aspetti dell'antica cultura nipponica accostati a tecnologie sostenibili ed accorgimenti di bio-architettura, in pieno mood da 21°secolo. L'abitazione, sviluppata su un unico livello, è affiancata da un'ampia area verde. Niente prato classico, per la casa Omotenashi i progettisti hanno pensato a una risaia, con duplice funzione: fornire riso in abbondanza agli abitanti ed assolvere naturalmente alla funzione di depurazione delle acque reflue. 

CORTINA VEGETALE. 
Entrando nell'abitazione, i visitatori approdano a una veranda leggermente sopraelevata, oscurata e protetta da una vera e propria cortina verde. Sostenute da una struttura fatta in cavi, leggera ma robusta, le piante si arrampicano verticalmente, creando una sorta di sipario vivente. Oltre all'aspetto più prettamente estetico, questo sistema consente di limitare il sovraccarico termico durante i mesi estivi, regolando la temperatura degli interni. 

UNA SERRA BEN ISOLATA. 
Il verde rappresenta il vero fil-rouge del progetto: un'ampia varietà di piante tipiche del Giappone circonda l'abitazione la quale, oltre alla già citata risaia, è provvista anche di una serra ben protetta e termicamente isolata, dove crescere ogni tipo di coltura. Esposta a sud, l'Omotenashi House è dotata di un articolato impianto solare termico e di un sistema di recupero e riutilizzo dell'acqua sanitaria. 

PARTIZIONI MOBILI IN CARTA DI RISO. 
All'interno emerge con chiarezza il carattere nipponico del progetto: come da tradizione, prevalgono elementi modulari e leggeri, ricavati da materie prime reperite localmente. In questo caso, l'ampia zona giorno è suddivisa da partizioni mobili realizzate in carta giapponese traslucida, la quale permette alla luce naturale di filtrare, fornendo al contempo la privacy necessaria. I pavimenti sono rivestiti con i tipici tatami giapponesi: naturali, riciclabili e biodegradabili, si tratta di pannelli rettangolari affiancati l'uno all'altro e realizzati con paglia di riso intrecciata e pressata. Completano il progetto una serie di elementi d'arredo di spiccata derivazione giapponese, a partire dai pouf e dal set da tè.


[ Fonte: www.casaeclima.com ]

venerdì 5 ottobre 2012

L'importanza dell'isolamento termico

Tutela del clima e dell’ambiente, bassi costi di gestione e benessere abitativo sono argomenti fondamentali che si possono soddisfare utilizzando un adeguato sistema di isolamento termico, come il Sistema Cappotto Fassatherm® di Fassa Bortolo

A tal proposito abbiamo parlato con il Direttore Marketing della Fassa il dott. Eugenio Cervato che ha risposto ad alcune domande per chiarire e approfondire questo argomento di forte attualità. 

· Perché è importante isolare in modo corretto la propria abitazione? Quali problemi si possono evitare facendolo?
E’ importante isolare in maniera corretta per risparmiare energia: in questo modo si riduce la dispersione di calore nel periodo invernale e si consente un miglior isolamento nel periodo estivo. 
Il risultato è l’abbattimento dei ponti termici, evitando punti freddi all’interno dell’edificio che possono dare origine a condensa e quindi muffe che alterano la salubrità ed il confort dei locali interni. 

· Cosa si intende per isolamento a cappotto e quali sono i suoi vantaggi? 
Si intende un isolamento con idonei pannelli isolanti all’esterno e un conseguente abbattimento della trasmittanza termica delle superfici opache verticali degli edifici. 
Il sistema a cappotto è la miglior soluzione per isolare termicamente un’abitazione. 

· L’isolamento a cappotto può essere applicato su tutti i tipi di abitazione? Sia già costruite sia in fase di costruzione? 
Si, il sistema a cappotto può essere applicato su ogni tipologia di abitazione valutando caso per caso il ciclo corretto per ogni intervento. Le nuove costruzioni devono rispettare la trasmittanza termica imposta per legge secondo la zona climatica di riferimento e pertanto l’isolamento dell’edificio è obbligatorio. 
Nel caso di riqualificazione energetica dell’edificio esistente è possibile ottenere il beneficio delle detrazioni fiscali, compatibilmente con le indicazioni della Sovrintendenza. 
Ad esempio nei centri storici molte abitazione sono vincolate e le facciate non possono essere modificate: in tal caso occorre intervenire dall’interno.

[ Fonte: Intervista al direttore marketing della Fassa Bortolo ]