lunedì 19 dicembre 2011

Buone Feste da Eco-Abitazione !!!



Ricordiamo a tutti la nostra pagina ufficiale di Facebook:
http://www.facebook.com/EcoAbitazione

lunedì 5 dicembre 2011

Venezia: le onde come fonte di energia

Varati 3 prototipi sperimentali: due saranno installati in mare aperto, uno è già presente in laguna.


Sfruttare il moto delle onde marine come fonte di energia elettrica pulita, rinnovabile e a costo zero.

Lo sta per sperimentare la città d'acqua per eccellenza, Venezia, che con la collaborazione di AGIRE (Agenzia veneziana per l'energia) ha realizzato tre prototipi per la produzione di energia dalle onde: due che saranno installati in mare aperto entro la prossima primavera, mentre uno è già stato posizionato in laguna, nel Canale della Giudecca, ad agosto.

COME FUNZIONANO?
I prototipi, costituiti da un galleggiante e da un generatore, sfruttano il Principio di Archimede, ossia un corpo immerso in un fluido riceve una spinta verso l'alto eguale al peso del liquido spostato, quindi un galleggiante di peso trascurabile potrebbe muovere un analogo volume d'acqua.
Nel tempo che intercorre tra due picchi dell'onda, il galleggiante si muove dalla massima altezza al livello zero del mare per risalire al punto più alto. I tre sistemi, denominati rispettivamente “Mini GIANT”, “GIANT” e “WEM”, sono realizzati da due aziende italiane che, a titolo gratuito, li stanno sperimentando insieme ad AGIRE.

MINI GIANT (Generatore Integrato Autonomo Non Tradizionale)
è già attivo lungo il canale della Giudecca ed è stato realizzato appositamente per Venezia – come ha sottolineato l’assessore all’Ambiente – perché consente di sfruttare sia il moto ondoso delle imbarcazioni, sia le onde di rimbalzo sulle rive dei canali. Si tratta di un sistema ingegnoso capace, una volta a regime, di diventare un perfetto micro-serbatoio di energia per uso domestico.

GIANT E WEM. In mare aperto, invece, verranno testati il sistema GIANT (foto dx), una specie di enorme "fungo" capace di produrre e immagazzinare 12.000 kWh all'anno e il sistema WEM - Wave Energy Module - (foto sx) più impattante e complesso rispetto a Giant, ma in grado di generare 35.000 kWh all’anno e coprire, ad esempio, l’intero fabbisogno energetico di un asilo.

[ Fonte:
www.casaeclima.com ]

venerdì 18 novembre 2011

Il verde in citta'

Per lo sviluppo di aree verdi urbane, il legno è ritenuto da sempre un materiale ideale per l'arredamento da esterno perché oltre ad essere ecologico e ad adattarsi molto bene al verde di piante e fiori, è un elemento che da calore ovunque viene impiegato.

Il legno è un elemento costruttivo che da immediatamente un senso di naturalità e di relax e questi sono solo alcuni dei motivi per i quali viene impiegato moltissimo nella costruzione di elementi d'arredo per il
giardino e negli spazi verdi di molti centri abitati.

Questi luoghi sono spesso rifugio di tutti noi che, stanchi del traffico cittadino, dell’aria condizionata all’interno degli uffici o semplicemente di stare al chiuso delle nostre case, andiamo alla ricerca di un posto tranquillo, all’aria aperta dove sdraiarci e riposare magari sotto una bella pianta rigogliosa che ci dona ombra e refrigerio.

Oggi parchi e giardini sono molto presenti in tutte le nostre città, ne troviamo di attrezzati con giochi per bambini, con porte per giocare a calcio, con tavoli per fare pic nic, fontanelle per dissetarsi, alcuni ben ordinati e puliti altri che avrebbero la necessità di riordino e manutenzione.

Parchi e giardini, soprattutto nelle ore pomeridiane, sono frequentati da mamme con passeggini e culle che portano il proprio bimbo a prendere un po’ di fresco nel verde , da sportivi e amanti della vita aperta; ma sono anche luoghi di aggregazione di ragazzi e adolescenti dove si rincorrono liberamente, giocano a palla, a nascondino ecc., e di persone anziane che, oppressi della calura estiva o sentendosi un po’ soli, cercano in questi posti persone della loro età per parlare, raccontarsi o giocare a carte.

Parchi e giardini sono uno spettacolo della natura, luoghi speciali e molto utili, cerchiamo sempre di rispettarli e tenerli puliti.


----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
SPAZIO PUBBLICITARIO NATALIZIO
----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------



Ecoabitazione vi consiglia, per idee regalo natalizie, questa pagina di facebook chiamata "Lovely World Shop".
Tante idee originali per le feste e per fare pensierini ai vostri amici con una spesa contenuta.
Lo shopping ideale per sostenere idee ideali ;)

Ecco il link: http://www.facebook.com/LovelyWorldShop

lunedì 7 novembre 2011

Costruire sul costruito

"Costruire sul costruito” è secondo l'architetto la modalità sostenibile di sviluppo urbano .

Si è aperta il 2 novembre scorso a Genova la 25esima assemblea Eurocities 2011, che vede la partecipazione di 400 delegati (urbanisti e sindaci) provenienti da 36 Paesi europei.

Nel dibattito, che vede al centro il tema della rigenerazione urbana e della pianificazione urbanistica focalizzata sulle persone, è intervenuto ieri anche l'architetto e urbanista Renzo Piano.

“Le città europee non devono più crescere per esplosione urbana, ma per implosione. Non possono continuare a mangiare territorio, non possono continuare a esplodere”, ha detto Piano nella sua relazione titolata “Planning for People”.


Costruire sul costruito
“È tempo – ha sottolineato - di costruire sul costruito, di riqualificare l'esistente, di non consumare più suolo. L'esplosione delle città è già avvenuta nel Dopoguerra. Siamo nel secolo nuovo, è evidente che non si può continuare a costruire nuove periferie, spesso desolate e con costi sociali enormi”.
Secondo l'architetto, “bisogna smetterla con la tendenza di costruire sul mare. Certamente lo sviluppo del porto va salvaguardato, ma ci sono due modi di far crescere una città: il primo è sostenibile, cioè per implosione, costruendo sul costruito, il secondo è insostenibile, cioè per esplosione. Lo sviluppo delle città per implosione è l'unico modo per evitare di costruire nuove periferie, che sono la scommessa del futuro. O riusciamo a trasformare le periferie in luoghi europei o sarà un disastro”.


L'esempio di Genova
Piano cita come modello la sua città, Genova, che ha avuto “il coraggio di dire stop al consumo della costa. C'è un motto valido per l'Europa: a Genova non si spreca niente. L'idea antica, che non si butta via niente, deriva dal fatto che Genova è una città stretta tra monti e mare, dove non c'è spazio da sprecare. Ha a che fare con l'idea di parsimonia, non con quella di avarizia. Non sprecare spazi è una grande qualità”.
“Costruire sul costruito” è quindi l'esortazione che Piano rivolge agli architetti e urbanisti del mondo. “Non si può pensare di espandere periferie, le città possono crescere da dentro.”

[ Tratto da Casa&Clima.com ]

lunedì 3 ottobre 2011

C'era una volta una scuola nel bosco ...

Manassas Park, in Virginia, è una cittadina immersa nel verde delle foreste di conifere e latifoglie tipiche di quest'area.

La scuola che insegna a conoscere la natura.
A rispettare la tradizione e lo stretto intreccio tra natura e attività umane, la scuola elementare MPES, un progetto architettonico ed educativo, se si considera che parte dalla premessa di insegnare ai bambini il rispetto per l'ambiente, perché “non si può pretendere dai giovani studenti di conservare o proteggere qualcosa che di cui non conoscono il valore e la vulnerabilità.” La scuola è quindi concepita come uno strumento didattico in grado di guidare i bambini lungo un percorso di conoscenza e rispetto dell'ambiente circostante, compito affidato a un team di progettisti, insegnanti e genitori.

Materiali naturali e vetrate sulla foresta.
Questi principi ispiratori si riflettono direttamente sull'architettura dell'edificio, pluripremiato per l'approccio sostenibile e le scelte progettuali. Situata a pochi passi dai boschi, la scuola è stata costruita con materiali naturali reperiti in loco e lascia che tutti gli interni si affaccino direttamente sul verde. Gli stessi alberi estirpati per fare posto al cantiere e successivamente alla struttura, sono stati poi ripiantati, in un'ottica di totale rispetto delle specie locali.

Lezione outdoor.
Ma i bambini non guardano soltanto il verde circostante: l'innovazione di questo progetto sta proprio nella forte interazione ricreata tra interno e paesaggio.I progettisti, lo studio VMDO Architects, hanno infatti organizzato l'area esterna in maniera totalmente vivibile, facendone un prolungamento (sfruttatissimo!) della scuola, con aree ricreative, due spazi utilizzati come classi durante la bella stagione, spazio per attività e incontri. I bambini imparano così a conoscere le felci, i muschi, gli alberi e gli animali locali, aiutati da una segnaletica esplicativa e da corsi organizzati da professori ed esperti.




[ Fonte: Casa&Clima.com ]

venerdì 23 settembre 2011

Taiwan: il più alto green building del mondo

Taipei 101: un grattacielo di oltre 500 metri d'altezza a Taiwan, è appena diventato l'edificio più alto al mondo ad ottenere la certificazione Leed Platinum da parte dell'US Green Building Council.
E non solo, è anche l'edificio certificato con la superficie maggiore, 150.000 metri quadri, e con il più alto numero di inquilini: 90.
I proprietari del Taipei 101 hanno tentato di ottenere la certificazione Leed già nel novembre del 2009, ed hanno attraversato un processo rigoroso di aggiornamento della costruzione per soddisfare tutti gli standard richiesti dal Council.

Qualità dell'aria
Uno dei punti di forza riguarda la qualità dell'aria, undici piani dell'edificio ospitano delle unità di trattamento dell'aria che forniscono aria condizionata al resto della struttura. Queste unità inoltre monitorizzano il livello di CO2 presente nell'edificio, e quando si supera una certa soglia la aspirano all'esterno dell'edificio.
Tra l'altro, è stata definita una soglia ben più bassa, 600 ppm, rispetto alla normativa nazionale che è di 1000 parti-per-milione.

Contro l'umidità
Per affrontare l'elevata umidità tipica dell'isola di Taiwan, l'edificio è dotato di due sensori per ogni piano che ne controllano il livello, e che attivano un sistema ad acqua refrigerata all'interno delle unità di condizionamento per ridurla.
L'edificio include anche una varietà di sistemi di illuminazione a risparmio energetico, con sensori di movimento e camere progettate per incoraggiare l'uso di lampade da scrivania, piuttosto che le comuni luci ambientali. Tutte queste caratteristiche combinate hanno permesso di ottenere un risparmio sul consumo energetico negli ultimi tre anni del 18%.
L'edificio inoltre ricicla il 100% dell'acqua piovana che raccoglie, e tutti i lavandini, i servizi igienici e gli orinatoi sono muniti di sensori di movimento.
Questo gli permette di risparmiare fino a 28 tonnellate di acqua sanitaria all'anno.

[ Fonte: Casa&Clima.com ]

giovedì 1 settembre 2011

L'ultimo progetto "green" di Steve Jobs

L'ultimo progetto presentato da Steve Jobs, prima dell'annuncio delle sue dimissioni da CEO dell'azienda di Cupertino, riguarda il nuovo campus della Apple che sorgerà in California: un gioiello della bio-edilizia da 260.000 metri quadrati, un'architettura futuristica che prenderà il posto di un parcheggio, trasformandolo in un'area verde con al centro la sede della Apple.

Il campus
Il progetto prevede, dei nuovi laboratori di produzione, una palestra per i dipendenti, una sala riunioni da mille posti, un ampio parco centrale e un parcheggio su tre livelli alla cui sommità sorgerà un impianto fotovoltaico che assolverà al fabbisogno energetico dell'edificio.
In totale, il nuovo campus potrà accogliere fino a 13.000 dipendenti.

Forma circolare
La sua forma circolare, simile a quella di uno stadio da calcio, favorisce la ventilazione naturale e permette così di risparmiare sull'aria condizionata, mentre il parco che circonda la struttura ha il compito di ombreggiare la struttura e assorbire le emissioni di Co2.


[ Fonte: Casa&Clima.com ]

mercoledì 27 luglio 2011

Buone Vacanze !!!!


Auguriamo a tutti buone vacanze estive!!!!

Noi torneremo con nuovi articoli tratti dal web a Settembre.
Agosto sarà anche per noi un modo per riposare e per tornare più carichi che mai e desiderosi di Eco-Abitazione! ^_^

A presto!!! E non dimenticate di seguirci anche su Facebook:
http://www.facebook.com/home.php#!/pages/EcoAbitazione-risparmio-energetico-dellabitare/112556212088469


lunedì 18 luglio 2011

Solar Decathlon 2011

Il Solar Decathlon, competizione internazionale che vede gareggiare tra loro edifici a basso consumo realizzati dalle Università, è alle porte (Washington, 23 settembre - 2 ottobre 2011) e molti team sono già al lavoro per riuscire ad aggiudicarsi l'ambito premio.
Il concorso prevede case di una metratura inferiore ai 100 mq, tanto che molte squadre scelgono come target di mercato giovani coppie o anziani.

UNA CASA PER 3.
Quest'anno però il Team Massachusetts, composto dall'Massachusetts College of Art and Design e dal University of Massachusetts at Lowell, presenterà una casa adatta ad una famiglia di 3 persone che cercherà di soddisfare tutte le esigenze degli occupanti: 4D Home.

PERGOLATO FOTOVOLTAICO.
Moderna interpretazione delle case presenti nel New England, "Casa 4D" è un prototipo vendibile ad un vasto pubblico. I membri del team però non erano interessanti prettamente alle componenti stilistiche, ma più ad elementi pratici per semplificare la "gestione" da parte dell'inquilino, come ad esempio il tetto inclinato per far scivolare la neve. Proprio a tal fine, la casa dispone di un tetto a due spioventi. L'esterno è rivestito con pannelli in fibrocemento, mentre il lato sud è stato ombreggiato grazie alla presenza di un pergolato in legno che supporta anche un impianto fotovoltaico.

EDUCARE AI CONSUMI.
Uno dei principali obiettivi del team di progettazione è stato quello di educare i residenti al consumo energetico e alla produzione di energia. Una porta a vetri mostra la "sala macchine" che contiene il serbatoio di ACS, le centraline elettriche e la lavanderia. Componenti che, secondo il team, serviranno come promemoria per non sprecare.

MONITORAGGIO A PROVA DI BAMBINO.
Il team, infine, ha deciso di non inserire tecnologie complicate per il monitoraggio del consumo all'interno dell'abitazione, optando per un'interfaccia utente intuitiva che anche i bambini possono utilizzare.

Al momento 4D Home, dopo aver ricevuto l'approvazione del Boston Redevelopment Authority, è stata costruita ed esposta all'interno del Boston’s Marine Industrial Park.dove verrà mostrato al pubblico prima di essere trasferita a Washington per il Solar Decatlon.

[ Fonte: Casa&Clima.com ]

venerdì 24 giugno 2011

La casa che si mimetizza col paesaggio

Centerbrook progetta una villa che dalla natura trae il massimo delle sue energie.

Progettata dallo studio di architettura americano Centerbrook, Lakewood House si mimetizza nel paesaggio circostante e, grazie a un sistema di riscaldamento/raffreddamento geotermico a circuito chiuso, il ricorso a materiali 100% naturali e locali e lo sfruttamento del calore solare, si è aggiudicata nel 2009 l'AIA Design Award per il miglior Residential Built Design. “Una struttura che sembra uscita dalla natura”, ha commentato la Giuria entusiasta.

Situata nella parte nord orientale degli Stati Uniti, Lakewood House è immersa in una foresta di pini affacciata su un lago e, grazie alle forme e ai materiali ispirati e presi dalla natura, si confonde perfettamente tra i pini. Vista dalla sua pianta, la casa si apre a ventaglio come un mazzo di carte, ma Centerbrook spiega che la villa è stata disegnata perché le sue forme seguissero l'arco del sole. Aperte a sud verso l'acqua, le vetrate a tutta altezza – oltre a far filtrare luce in abbondanza - consentono piena vista sul bosco circostante, “in un dialogo tra natura e costruito”, che è valso al progetto l'appellativo di “casa che parla con il bosco”.

Calore del sole assorbito e rilasciato all'interno dalle pareti in pietra.
Abbastanza spaziosa da ospitare tutti i componenti della (ampia) famiglia che vi abita, Lakewood House sfrutta il calore del sole, che - assorbito nel camino in pietra e dalle pareti interne, sempre in pietra – viene poi rilasciato gradualmente nel corso della notte. Altamente efficiente, al riscaldamento provvede - durante i mesi invernali - anche una spettacolare stufa a legna russa, in muratura in pietra ollare, che monitorata dal computer è in grado di ottimizzare gli sprechi e e le emissioni.

Il tetto protegge dai venti invernali e la facciata di tronchi sospesi dà ombra.
Tutto l'insieme di edifici che formano Lakewoodhouse – composta dalla residenza principale, una serie di piccoli capanni minori e la casetta per gli ospiti- è orientato verso il sole e progettato con tetti spioventi, ampie finestre e portici ombreggiati lungo il perimetro dei muri. Il dorso dei tetti è posto a scudo contro i venti spiranti da nord, così da mantenere il calore interno, mentre le finestre sono ombreggiate e protette da un originale intelaiatura decorativa con tronchi di legno sospesi, con un effetto di naturalezza ancora maggiore. Per il tetto, i designers hanno selezionato uno speciale galvalume riciclabile bianco, così da riflettere il sole estivo e ridurre le esigenze di raffreddamento.

Controllo luci automatico, termostati e solo legno di ciliegio locale.
Perfettamente isolata, la casa del lago dispone di un modello di caldaia altamente efficiente, che invece del petrolio brucia bio-combustibili, cui si affianca un sistema di grandi serbatoi in acciaio inox, installati per lo stoccaggio di gasolio e gas. Armadi, mobilio, pavimenti e soffitti sono stati tutti ricavati dal legno di ciliegio raccolto sulla proprietà, mentre il sistema elettronico Eye Lutron Graphik monitorizza l'illuminazione e spegne le luci automaticamente quando le stanze sono vuote. Il piano di cottura ad induzione della cucina e cronotermostati in ogni area della casa contribuiscono a ridurre al minimo il consumo energetico della struttura, soddisfacendo la richiesta fatta dalla proprietaria, la quale al momento dell'acquisto aveva dichiarato: “Posso vivere in una casa così grande solo sapendo che non consumerà troppa energia e non devasterà il paesaggio circostante”.

Nessuna piscina: a Lakewood House si nuota nel lago e si rema per muoversi in barca, con la sola eccezione di una moto d'acqua elettrica ricaricabile per le escursioni più impegnative.


[ Fonte: Casa & Clima ]

venerdì 17 giugno 2011

TreeHotel ( Svezia )

Treehotel: in Svezia l’albergo sugli alberi della foresta boreale.
Dal nido di uccelli alla navicella aliena passando per il box a specchio.

“Perché non creare un hotel confortevole, ben progettato, che permetta ai visitatori di vivere in armonia con la natura tra gli alberi?”.

Da questa premessa è nato, su idea dei proprietari Kent Lindvall e Britta Jonsson-Lindvall, il Treehotel ad Harads, nella Svezia settentrionale.Con l'aiuto di un gruppo di noti designer e architetti, l'idea è stata nel 2010 trasformata in realtà. L’hotel è composto da camere uniche, create in armonia con la natura e rispettando i valori ecologici. Sorgono tutte immerse nella foresta boreale che i proprietari hanno voluto così valorizzare senza tagliare gli alberi e danneggiare uno dei polmoni verdi della terra. L’ispirazione nasce dal film-documentario "Trädälskaren" (The Tree Lover) di Jonas Selberg Augustsén, storia di tre uomini che vivono in città e che, desiderando tornare alle proprie radici, costruiscono una casa sull'albero. È un film filosofico su ciò che "l'albero" significa per gli esseri umani, storicamente e culturalmente.
Da qui è nata l’idea di un albergo le cui stanze fossero sugli alberi con il valore aggiunto dell'innovativo design moderno.

Su 24 previste dal progetto, attualmente l’hotel dispone di cinque stanze, inaugurate lo scorso anno:

● The Bird's Nest di Bertil Harström,
Inredningsgruppen
Un enorme “nido”, a cui si accede tramite una scala retrattile, basato sul contrasto tra l’esterno e l’interno dal design moderno.

● The Blue Cone di
SandellSandberg
A questa stanza si accede da un ponte in legno. È costruita in legno tradizionale con una facciata in scandole in legno di betulla che, contrariamente a quanto specificato nel nome, è dipinto di rosso.

● The Cabin di Mårten Cyren & Gustav Cyren
Cyrén & Cyrén
Sorge in altura, su un ripido pendio e offre una splendida vista sulla valle del Lule River. La stanza sull'albero è sospesa dalla pedana e il ponte di accesso è leggermente separato dalla costruzione in modo da farlo apparire più piccolo e per consentire all’architettura una propria espressione individuale.

● The Mirrorcube di Bolle Tham & Martin Videgård -
Tham & Videgård Architects
Un rifugiotra gli alberi: una struttura leggera,in alluminio,appesa altronco di unalbero, un box di 4x4x4metri rivestitoinvetro a specchio.L'esternoriflette l'ambiente circostante e ilcielo, creando unrifugio“mimetizzato”. L'internoèin multistratoele finestredannouna visione a 360gradisui dintorni. L'accessoalMirrorcube avviene tramiteuna sorta diponte tibetano in legno e corda.

● The UFO di Bertil Harström -
Inredningsgruppen
Questo è il sognodei ragazzi: salirea bordo diuna navicella spazialeha ungrande appealper le personedotate di una fervida immaginazione. L’idea è nata durante la costruzione del Nido: crearequalcosa di assolutamentecontrario. Da cui, dunque, il magico UFO atterrato trale cime degli alberi. Unesternocompositoconclassicioblònascondeun moderno e confortevole living space.

PER TUTTE LE FOTO visitate direttamente l'articolo.


[ Fonte: Archiportale.com ]

giovedì 9 giugno 2011

3 SI tutti ECO

Il 12 e il 13 giugno noi votiamo SI ai quesiti referendari su acqua e nucleare.

Perchè l'acqua è un diritto, un bene comune e non può avere un prezzo!

Perchè il nucleare non rappresenta un futuro sostenibile, è una minaccia per l'ecosistema!

Non é un messaggio politico e non abbiamo alcun schieramento, ci teniamo a precisarlo, é solo un messaggio Eco Sostenibile!

Vogliamo solo chiedere a tutti di ANDARE a votare, perché a differenza delle elezioni amministrative o politiche in cui bei programmi e politici sorridenti la fanno da padrone, i REFERENDUM sono l'unica e VERA arma che ancora rimane a noi cittadini, e rinunciarvi vorrebbe dire...perdere doppiamente...

Grazie!

venerdì 27 maggio 2011

Il rispetto per l'ambiente si impara da bambini

Il rispetto per l’ambiente si impara a scuola, con l’arredo modulare in cartone Eco Cube il rispetto per l’ambiente si impara da bambini.


Questo lo spirito con cui nasce Eco Cube, un sistema modulare di arredo in cartone rivolto alla scuola dell’infanzia ideato dalle designer Arianna Filippini, Federica Ravera e Elena Baronio. Secondo i progettisti il contatto diretto sin dai primi anni con un materiale ecologico, come il cartone, favorisce la sensibilità ambientale, svolgendo una funzione educativa.




Il cartone, inoltre, ha caratteristiche meccaniche di resistenza e leggerezza che ne fanno un materiale adatto alla realizzazione di mobili.


Eco Cube ne è la dimostrazione concreta, essendo completamente realizzato in cartone tagliato e lavorato con un sistema tecnologicamente evoluto: il plotter multifunzione Zund G3, un cui esemplare è operativo presso il Politecnico di Milano nell’ambito di un progetto di ricerca incentrato sull’uso del cartone nel mondo del design.


Eco Cube svolge la funzione di armadietto e il bambino può costruirlo e personalizzarlo assieme ai genitori e ai maestri quando fa il proprio ingresso a scuola.


Il sistema a incastro è assolutamente sicuro in quanto il plotter Zund utilizzato per la sua realizzazione è in grado di tagliare i vari componenti in cartone con la massima precisione. Il montaggio è semplice e intuitivo.Il progetto prevede, infatti, l’assemblaggio di tre moduli: ”c” che funge da base, ”cassetto” nel quale riporre gli oggetti personali e ”tetto”, adagiato in alto, che funziona da piccolo nascondiglio, richiamando al tempo stesso il concetto di casa e famiglia.


L’armadietto Eco Cube è regolabile in altezza mediante una prolunga anch’essa in cartone, pensata per potere essere adattata alle dimensioni desiderate grazie a delle linee pre – tagliate con il sistema Zund.


I bambini possono usare Eco Cube per riporre giubbino e zainetto, oggetti di uso quotidiano e, nei momenti di incontro con gli altri bambini, approfittare dell’occasione per socializzare.


Un armadietto che, dunque, si carica di tanti significati e ricordi e che alla fine del percorso scolastico i piccoli alunni possono portare a casa come vera e propria ‘’scatola dei ricordi”.





Per il mercato del packaging

Logics

Via 1° Maggio, 22824045

Fara D’Adda (BG)







[ Fonte: Mondocasablog.com ]

venerdì 20 maggio 2011

La Casa Bosco a Milano

Al via il primo progetto lungo il Naviglio Grande, a Milano.


11 prefabbricati in legno dalle piccole dimensioni e circondati dal verde. Sarà Milano ad accogliere il primo progetto di Casa Bosco, un nuovo tipo di edilizia sociale, a densità medio-bassa e tipologie di utenti miste, attraverso interventi di bonifica di piccole aree urbane e periurbane non utilizzate.


VIA PARENZO. Una via privata, nei pressi del Naviglio Grande. Uno spazio dismesso, tra complessi abitativi e capannoni industriali. L’area scelta per la messa in opera del progetto risponde pienamente ai canoni del piano edilizio, che prevede l’utilizzo di zone urbane interstiziali, a bassa densità edificatoria che, date le esigue dimensioni, non risultano appetibili per grandi complessi residenziali. Sono circa 1000 i m2 dell’area che ospiterà il primo progetto abitativo Casa Bosco, che, già dotati di infrastrutture, verranno bonificati, contribuendo alla riqualificazione del quartiere.

SPAZI VERDI. Il progetto è stato pensato per contenere l’impatto sul contesto urbano. Solo il 67% della potenzialità edificatoria complessiva verrà sfruttata, con lo scopo di valorizzare la qualità dello spazio aperto lasciando spazio a giardini privati, camminamenti pubblici e orti urbani. Lo sviluppo degli edifici sarà limitato in altezza e prevederà un massimo di 2,5 piani fuori terra.


UN PREZZO MASSIMO DI ACQUISTO DI 2000 EURO AL M2. Gli alloggi, la cui assegnazione sarà gestita da una cooperativa sociale, saranno destinati a un'utenza differenziata: single, giovani coppie, studenti lavoratori, anziani, fasce deboli della popolazione che non hanno accesso alla casa sul libero mercato. Dopo un primo periodo, corrispondente a 8 anni, di locazione a canone agevolato, gli abitanti avranno la possibilità di procedere all'acquisto dell'immobile. La cifra massima è stata fissata a 2000 euro al m2, a patto che i requisiti di reddito degli affittuari non siano nel frattempo aumentati oltre i parametri stabiliti nella convenzione con il Comune.

PREFABBRICATI REALIZZATI CON SISTEMA X-LAM. Il progetto, approvato il mese scorso, verrà realizzato da un'ATI costituita dalle società Agnoletto S.r.l.,impresa di costruzioni e sviluppo immobiliare di Milano, ed Ecosisthema, azienda specializzata nella realizzazione di edifici, pubblici e privati, ecosostenibili. Il sistema prescelto per la messa in opera dei prefabbricati è denominato X-Lam, e prevede un assemblaggio a secco in cantiere dei vari elementi che compongono l'immobile. Gli elementi di parete, solaio e copertura, realizzati con strati sovrapposti di lamelle di legno incollate, verranno disposti in modo incrociato. Procedura, questa, che conferisce alle lamelle una notevole stabilità dimensionale, e buone caratteristiche meccaniche in tutte le direzioni. Un sistema di assemblaggio veloce che consentirà di completare ciascun edificio in un massimo di 7 mesi.


PERCHE' IL LEGNO?
Grazie alle proprietà del legno di trattenere il calore all'interno dell'involucro, è possibile garantire alla costruzione temperature confortevoli durante la stagione fredda, con un risparmio sui costi del riscaldamento. Le strutture portanti lignee possono essere considerate delle vere e proprie componenti attive del pacchetto isolante, in grado di assicurare una trasmittanza ottimale pari a 0,13 W/mK ed una minimizzazione degli stessi ponti termici.
L'azienda Ecosisthema, che da anni investe nel mercato delle costruzioni in legno, punta l'attenzione sulla proprietà antisismica del materiale. Leggerezza , elevata duttilità dei giunti e capacità dissipativa sono caratteristiche fondamentali per assicurare all'edificio stabilità dimensionale. Inoltre, gli elementi in legno vengono collegati tra loro tramite l'uso di connettori deformabili che permettono di raggiungere un comportamento duttile, adatto per resistere all'azione sismica.


[ Fonte: Casa&Clima.com ]

lunedì 16 maggio 2011

Il cittadino europeo e l'efficenza energetica

Arrivare preparati al traguardo 2020, meno 20% di consumi?


L'Europa confida in una strategia unitaria da parte dei governi e l'80% del campione indagato ( 26mila intervistati), concorda su un punto: l'obiettivo del 20% di efficienza in più al 2020 dovrebbe diventare obbligatorio.

A rivelarlo un'inchiesta voluta dal Parlamento Ue, "Europeans and energy, part II" (la prima parte era stata pubblicata a gennaio).

Sì A MISURE ANTI SPRECO NELLE PROPRIE CASE.

E se il trend generale è di un crescente adeguamento alle misure anti-spreco, sono ancora in pochi ad investire di propria tasca per l'efficienza energetica. Sì, dunque, ad accorgimenti entro le mura domestiche per tagliare i consumi – il 55% del campione tiene sotto controllo o limita la messa in funzione di apparecchiature elettriche e dispositivi di illuminazione-, ma solo il 19% dichiara di avere realizzato un cappotto termico per la propria abitazione.


RICHIESTA DI AGEVOLAZIONI.

Le resistenze e le richieste arrivano laddove occorrono investimenti privati. Per intraprendere misure di isolamento termico domestico o acquistare macchine ecologiche, ad esempio, quasi la metà degli intervistati si dichiara favorevole, ma “in attesa di riduzioni fiscali”.
Oltre la metà degli europei oggetto di indagine ritiene, infine, che l'uso di contatori intelligenti aiuterebbero il monitoraggio e il contenimento dei consumi domestici quotidiani.


[ Fonte: Casa&Clima.com ]

venerdì 6 maggio 2011

Ginko: un quartiere green a Bordeaux

Una Bordeaux a misura d'uomo e amica dell'ambiente.


Con questi obiettivi la Comunità urbana di Bordeaux ha lanciato, nel 2009, il progetto Bordeaux 2030, verso una città sostenibile.


E proprio in questo piano, destinato nelle intenzioni dell'amministrazione a coinvolgere tutta la comunità, si inserisce la pianificazione di un nuovo eco - quartiere affacciato sul Lac Bordeaux.





GINKO, UN QUARTIERE DURATURO.


Si chiama Ginko, il nuovo quartiere green; un nome scelto in onore della più celebre pianta, il ginko biloba, albero simbolo di resistenza e durevolezza.


Questo, tra gli altri, l'auspicio per il quartiere, avviato nel 2006: che sia duraturo e a basse emissioni nocive. Per il sito di ubicazione, gli urbanisti hanno scelto un'area particolarmente suggestiva della città, in prossimità del lago Bordeaux.


Sviluppato su 23 ettari, il nuovo insediamento sarà servito dai mezzi pubblici – la linea C dei tram passa proprio di lì – e potrà godere della vicinanza agli impianti sportivi della città. Ginko promette di divenire un quartiere a 360°: i progettisti hanno, infatti, predisposto l'area perché possa accogliere 2.149 alloggi, strutture scolastiche, uffici, un grande centro culturale e numerosi spazi commerciali. Nonché, ovviamente, spazi verdi.



EDILIZIA SOSTENIBILE, CONSUMI ENERGETICI RIDOTTI.


Il progetto, partito nel dicembre 2006 e proseguito attraverso tranches di lavoro annuali, dovrebbe terminare entro il 2017, con l'ultima fase di costruzioni. Il 70% degli edifici, specificano architetti e ingegneri a capo del piano Ginko, sono “BBC - Basse Consommantion d'Energie”, il che significa per l'appunto che sono stati progettati per garantire consumi energetici contenuti e un bassissimo impatto ambientale. Le buone performances di Ginko sono garantite, infine, anche dalle scelte innovative in termini di riscaldamento, coibentazione, isolamento termico ed illuminazione.



Una strategia a 360°, per arrivare preparati al traguardo Bordeaux 2030 - città verde.


[ Fonte: Casa&Clima.com ]


venerdì 29 aprile 2011

La casa di bambù

Sorge a Bessancourt sulle rive della Senna vicino Parigi la casa foderata di bambù progettata secondo i principi costruttivi delle Passivhaus.


UNA COPPIA DI ARCHITETTI SCEGLIE PARIGI COME RESIDENZA.

A capo del progetto una coppia di architetti - moglie e marito- di origine mittleuropea, i quali dal 2009 vivono all'interno di quella che nel vicinato è nota come “la casa di bambù”. Non è stato facile, raccontano i due progettisti, ottenere i permessi necessari per dare il via ai lavori. Prima casa passiva nella regione parigina, l'abitazione di Karanesheva e Witzmann ha dovuto conformarsi al passato architettonico della capitale.

Le istituzioni francesi hanno, infatti, richiesto che il tetto dell'edificio fosse spiovente e non troppi vani finestra, per una questione di privacy ( a questa richiesta si è ovviato con numerose finestre, perfettamente chiudibili, però, con persiane in bambù).


CARPENTIERI SPECIALIZZATI

Problematico, per i due designer, anche l'affidamento dei lavori, che per la tipologia di progetto necessitava di mano d'opera specializzata e non di semplici muratori senza adeguata formazione a riguardo. Grazie a un mastro carpentiere e una società parigina specializzata in edilizia sostenibile, il progetto riesce, però, a prendere piede, finendo per essere ammirato da tutta la comunità, la stessa che fino a qualche anno prima pareva scettica all'idea del bambù.


Pannelli fotovoltaici sul tetto e nessun impianto di riscaldamento installato, la costruzione beneficia di ampie vetrate e, grazie alle proprietà del bambù di trattenere il calore all'interno dell'involucro, garantisce temperature confortevoli durante la stagione fredda. Meno costosa di un edificio, costruita con materiali 100% naturali e non trattati, “la casa in bambù” è diventata un punto di attrazione per turisti e studenti di architettura, che guardano ai due designer fondatori dello studio Karawitz e progettisti di altre 7 case passive, come un modello per la nuova edilizia green e riclabile.


[ Fonte: Casa&Clima.com ]

venerdì 22 aprile 2011

I Green Projects mondiali

Fondato a New York City nel 1857, l'American Institute of Architects promuove anche quest'anno i progetti ad impatto sostenibile, lanciando, in collaborazione con collaborazione con la sua commissione per l’ambiente (COTE), la Top Ten Green Projects 2011.


Giunta alla sua quindicesima edizione, la manifestazione ha presentato una selezione dei primi dieci esempi di soluzioni di design sostenibile che promettono di migliorare e proteggere l’ambiente.

Una giuria di esperti internazionali ha, infatti, riconosciuto quei progetti che, più di tutti, sono il risultato di un approccio integrato, connubio tra sistemi naturali e tecnologia.

1. In pole position troviamo i Cherokee Studios (leggi tutto), un progetto di alloggi popolari totalmente sostenibili firmato Brooks+Scarpa. Quello di Cherokee è il primo progetto di alloggi popolari a certificazione LEED (Leadership in Energy and Environmental Design) situato a Hollywood, Los Angeles. Messo a punto nel 2010, per l'edificio gli architetti di Brooks+Scarpa hanno pianificato una vera e propria strategia di pratiche integrate. Tetto verde, un orientamento sapientemente studiato per garantire luce e ventilazione naturali in abbondanza, un impianto fotovoltaico solare sono solo alcune delle misure per ridurre l'impatto ambientale di Cherokee Lofts.




2. Si aggiudica il secondo posto un progetto concepito dallo studio nord americano The Kubala Washatko Architects, Inc. Si tratta di un ampliamento del Meeting House, chiesa a firma Frank Lloyd Wright – architetto statunitense che, insieme a Le Corbusier, rappresenta forse in maniera più emblematica il lato funzionale dell'architettura moderna. Con un intervento volto ad ingrandire gli spazi, senza però stravolgere lo stile peculiare di Wright, The Kubala Washatko Architects ha scelto materiali naturali locali e riciclabili. Un sistema di sensori di luce, ampie vetrate per garantire illuminazione e aria naturali e un tetto verde garantiscono all'edificio alte prestazioni in termini di efficienza energetica.


3. Arriva terzo lo studio BNIM Architects, grazie a un edificio scolastico progettato per la città di Greensburg, in Pennsylvania. Un progetto che si inserisce nel progetto di ricostruzione urbana della regione, duramente provata dal potente tornado del 2007. La nuova Kiowa County School, terminata nell'estate 2010, ha utilizzato un approccio sostenibile, mantenendo lo studente al centro di tutta la pianificazione.




4. In quarta posizione troviamo un'altra scuola, questa volta a Chula Vista, nell'assolata California meridionale. Proprio per ragioni climatiche, l'edificio, concepito da Studio E Architects, prevede un sistema di monitoraggio meteo, collegato a un impianto di irrigazione. Affacciata sull'Oceano, la scuola beneficia di illuminazione e ventilazione naturali.

5. A LakeFlato Architects il merito di aver restituito vita a un ex magazzino ormai inutilizzabile, perché fatiscente. Per rinnovare l'edificio, situato ad Austin, Texas, il gruppo di architetti ha riutilizzato i materiali derivanti dalla demolizione delle parti in disuso, senza mai ricorrere a prodotti chimici. Sul tetto sono stati ritagliate ampie vetrate, così da far filtrare luce in abbondanza, ad illuminare gli interni. La struttura, così messa a nuovo, ha conseguito la LEED Gold Certification ed è diventata la sede della fondazione Livestrong. Un buon successo, per un deposito dismesso!

6. LOTT, ad Olympia, è un centro dove l'acqua rappresenta l'attrazione principale. Proprio qui, lo studio The Miller Hull Partnership, ha messo a punto un sistema in grado di ricavare energia dalle fognature. Il calore così ricavato sarà utilizzato per riscaldare il centro, grazie a una speciale tecnologia, premiata con la sesta posizione nella Top Ten Green.

7. Si trova a Racine, nel Wisconsin, l'edificio riconosciuto al numero 7, già premiato da un LEED Platinum. Progettato da Johnsen Schmaling Architects, la casa si affaccia sul Lago Michigan, caratterizzato da inverni particolarmente rigidi e lunghe estati umide. Nel pianificare la struttura, lo studio ha privilegiato strategie di design passivo e un'architettura “a mimesi della natura circostante”, grazie a una sapiente scelta di materiali e volumetrie. Grazie alla particolare esposizione, inoltre, la casa può beneficiare al massimo della brezza spirante dal lago e della luce naturale.

8. Puntando a divenire uno dei più grandi prototipi di edifici a zero energia, RSF ( Research Support Facility ) a Golden, Colorado, è diventato un modello per l'edilizia industriale sostenibile. Grazie a strategie di design passivo – anche in questo caso luce e ventilazione naturali sono tra i principali accorgimenti considerati – l'edificio riesce a garantire buone prestazioni energetiche, nonostante la vasta superficie. Il progetto porta la firma di RNL Design Studio.

9. Al nono posto ritroviamo Brooks+Scarpa, con Step Up, 46 appartamenti a Santa Monica, in California. Un progetto amico dell'ambiente e non solo. La struttura, progettata secondo i criteri del design passivo e collocata in prossimità diretta con i principali servizi cittadini, dispone di abitazioni a prezzi concorrenziali, dedicate a senza tetto e persone disabili.

10. A chiudere la Top Ten di quest'anno il Vancouver Convention Centre West, primo spazio per convention a ricevere la certificazione LEED. Terminato nell'aprile 20009, il centro, progettato da LMN e DA/MCM Architects, sorge a Vancouver ed è già diventato famoso per il tetto verde di 6 acri, il più esteso in Canada. Sensori, sistemi di luce a spegnimento automatico, superfici vetrate e pompe di calore efficienti completano il progetto.

[ Fonte: Casa&Clima.com ]

lunedì 18 aprile 2011

Finalmente la meritocrazia approda nel web con Chimerita.it


Gli ideatori del portale Chimerita.it sono Pedrani David Cristian, webdesigner e grafico pubblicitario che opera nel settore da più di 10 anni, e Angelo Cavalli, programmatore web dall'esperienza oramai consolidata nel settore immobiliare.

"L'idea é nata per caso" - spiega David Pedrani - "mentre ero di ritorno da un corso di webmarketing tenutosi a Milano. Avevo dentro di me da parecchi anni l'esigenza di dare vita a qualcosa di nuovo, di innovativo, di diverso.

Così ho pensato: perchè non applicare questa necessità al settore nel quale mi trovo attualmente e per il quale lavoro dal 2003?

Ecco allora che nasce l'idea di applicare le semplici regole dei siti che trattano di prenotazioni on-line nel settore turistico, al settore immobiliare. Cosa che nessun portale attualmente ancora faceva. Così ho contattato Angelo Cavalli, mio amico e collaboratore, e si é dimostrato subito entusiasta dell'idea. Così nel giro di poco tempo ci siamo messi a tavolino, abbiamo sviluppato la struttura del portale immobiliare e lo abbiamo perfezionato e migliorato nel corso dei mesi tra la fine del 2010 ad ora.

Morale della favola: siamo soddisfatti pienamente del risultato. Ora attendiamo speranzosi che le agenzie immobiliari capiscano il senso che sta alla base del sito e le enormi potenzialità che esso racchiude in sè, dalla ricerca innovativa per "meritocrazia" alla trasparenza che le agenzie iscritte offrono ai propri clienti e a coloro i quali ricercano casa sul web."


"Il portale é pronto - aggiunge Angelo Cavalli - e ora come ora si tratta solamente di farlo conoscere a più agenzie immobiliari possibili e successivamente anche agli utenti. Cercheremo a questo proposito di muoverci sia con azioni mirate di webmarketing ( articoli, comunicati stampa, mail pubblicitarie, social network, ecc. ) sia con azioni più tradizionali come la carta stampata. Sono felice di collaborare con Pedrani per questo progetto ambizioso e credo tantissimo che la meritocrazia nel nostro paese possa ancora rappresentare un punto di ripartenza per la crisi che ancora sta coinvolgendo il nostro settore immobiliare. Iniziative come Chimerita.it servono per risollevarsi e per dare nuova linfa al mercato."


"Il sito offre inoltre - commenta David Pedrani - spazi a pagamento per le agenzie che decidono di inserire anche i propri annunci immobiliari e per arricchire le proprie pagine. Inoltre vi sarà anche a disposizione un'area in cui il Geometra Carmelo Papa ( ditta K23 ) si renderà disponibile per rispondere alle domande che gli utenti iscritti al sito potranno fargli per avere delle risposte su problematiche legate agli appartamenti o altro. Si tratta di un servizio totalmente gratuito che il portale mette a disposizione per tutti! Ecco perciò che anche l'interattività rimane e diventa sul portale un elemento aggiuntivo fondamentale. Gli utenti che votano, che commentano, che parlano dell'agenzia immobiliare.

L'agenzia che acquista visibilità in base ai voti, che migliora la propria reputazione, che controlla la propria reputazione su un unico spazio virtuale. Domande, risposte,... questo é il web che vive e che noi applichiamo al real estate per la prima volta."


Non resta che vedere come andrà a finire. Anche se sarebbe più corretto dire "come andrà ad iniziare e a svolgersi..."


Pedrani e Cavalli per ora sono un piccolo team, ma come si sa e come la storia insegna, é proprio dalle piccole cose che nascono grandi progetti.


[ Fonte: blog ufficiale di Chimerita http://chimerita.blogspot.com ]

venerdì 15 aprile 2011

Sosteniamo EMERGENCY in Libia


Oggi Eco Abitazione va fuori tema e decide di dare spazio alla solidarietà. Un team di chirurghi di EMERGENCY sta lavorando dall'11 aprile in un ospedale di Misurata, in Libia.


Chirurghi e infermieri curano le vittime di guerra in un luogo che, fino al nostro arrivo, non disponeva di uno staff specializzato.




Il tuo contributo è fondamentale per continuare a offrire cure alla popolazione.


Grazie a tutti!

venerdì 8 aprile 2011

Progetto “Borghi Sostenibili del Piemonte"

Essere turisti pensanti in Piemonte è possibile.


Il progetto “Borghi Sostenibili del Piemonte” fa incontrare la richiesta di cittadini viaggiatori attenti e i comuni che vogliono proporre un’offerta diversa, intelligente e sostenibile.


Così 12 comuni appartenenti alle associazioni “Borghi autentici d’Italia” e “I Borghi più belli d’Italia”, insieme all’Environment Park, il parco scientifico tecnologico per l’ambiente di Torino, si sono messi in rete per rinnovare la tipologia di offerta turistica in una chiave di sostenibilità ambientale.


12 comuni in 6 province piemontesi. Nel Cuneese ci sono Cortemilia, Bergolo, Garessio, Levice, Neive , Saluzzo; in provincia di Asti ha adertito il comune di Mombaldone; Orta San Giulio nel Novarese; Ricetto di Candelo in provincia di Biella, Vogogna nel Verbano-Cusio-Ossola e Volpedo nell’Alessandrino. Per la provincia di Torino solo il comune di Avigliana fa parte della rete sostenibile.


Il portale che nasce da questo lavoro di coordinamento e cooperazione è a metà tra una guida turistica che offre informazioni, curiosità e link sulle attrazioni turistiche dei territori e un manuale “green” con le informazioni sulle buona pratiche ambientali che vengono attuate dai comuni, dagli impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili ai progetti di riqualificazione ambientale e del paesaggio, dalle strutture in bioedilizia al decalogo del turismo sostenibile.


Navigando sul sito i residenti dei comuni possono condividere un atteggiamento di apertura e di accoglienza nei confronti dell’ospite/turista in visita presso il proprio Borgo, ma soprattutto possono scoprire come contribuire al risparmio delle risorse naturali e delle spese, conoscere i progetti, i contributi e le strategie ambientali attuate dalle amministrazioni. Per loro sono messi a disposizione una serie di vademecum sull’accoglienza più sostenibile e intelligente, sui comportamenti virtuosi per il risparmio idrico ed energetico, insieme ad approfondimenti e linee guida sulla raccolta differenziata; sono anche scaricabili manuali sugli incentivi previsti dalla finanziaria 2008, sulla certificazione degli edifici o sulla bioedilizia.


Oltre alle guide tascabili dei 12 borghi sostenibili aderenti al progetto (che contengono la presentazione sintetica del Borgo e la descrizione dei percorsi di visita, da compiere a piedi, in bici o a cavallo), il visitatore/turista può accedere al vademecum del consumo sostenibile con la presentazione di prodotti biologici e prodotti locali. Dalla sezione dedicata ai cittadini è possibile accedere al CALCOLO DELL’IMPRONTA ECOLOGICA, un software in grado di evidenziare la portata dell’impatto ambientale del proprio stile di vita.


Nella sezione Amministratori, Environment Park mette a disposizione degli amministratori locali, dei manuali tecnici e degli studi elaborati nel corso della sua attività di ricerca sulle nuove tecnologie ecocompatibili applicate alla bioedilizia e al risparmio energetico. Completano il corredo, alcuni documenti sulla certificazione Emas degli enti pubblici, oltre alla documentazione sugli appalti verdi.


Non mancano la photo gallery e l’area news con il dettaglio di eventi e notizie locali.




[ Articolo di Alfonsa Sabatino - Tratto da Greenews.info ]

venerdì 1 aprile 2011

Una foglia artificiale che riscalda un intero appartamento

Produce dieci volte tanto l'energia ottenuta dalla fotosintesi naturale e con 4 litri d'acqua alimenta un'abitazione intera.

Un gruppo di ricerca del Massachusetts Institute of Technology (Mit), che fa capo al professor Daniel Nocera, durante il meeting nazionale dell'American Chemical Society, tenutosi in California, ha presentato una nuova cella solare che ci sta nel palmo di una mano e che replica il processo di fotosintesi clorofilliana.

Trasforma la luce del sole e l'acqua in energia, ma a differenza delle piante è in grado di produrre dieci volte tanto l'energia creata dalla fotosintesi naturale.

Una sola di questa specie di “foglia artificiale” potrebbe riscaldare un'appartamento intero.

Fotosintesi artificiale

Secondo il giornale brittanico Daily Mail, non è il primo caso in cui gli scienziati cercano di riprodurre la fotosintesi clorofilliana. Il ricercatore dell'U.S. National Renewable Energy Laboratory, verso la fine degli anni novanta aveva realizzato un primo prototipo di foglia artificiale, ma il progetto fu abbandonato per i costi proibitivi e le scarse performance ottenute.

Il Mit, invece, è riuscito ad ottenere un prodotto a prezzi competitivi: utilizza infatti dei catalizzatori di nichel e cobalto, elementi economici, che accelerano le reazioni chimiche e dividono l'acqua in idrogeno e ossigeno. I due elementi vengono poi inviati ad una cella a combustibile che produce energia elettrica.

Per i mercati africani e asiaticiSecondo i ricercatori, con meno di quattro litri d'acqua questa cella solare è in grado di produrre l'elettricità necessaria a riscaldare un'abitazione per almeno 45 ore senza nessun calo di performance. Per ora, il Mit ha intenzione di commercializzare la sua invenzione in Africa e in Asia, dove questa tecnologia potrebbe produrre l'energia necessaria per interi villaggi.

Ma non si esclude che ulteriori sviluppi la rendano efficiente anche per le applicazioni occidentali. Intanto l'azienda automobilistica indiana Tata, ha già preso accordi con il Mit per realizzare una centrale elettrica di foglie artificiali grande come una cella frigorifera.

[ Fonte: Casa&Clima.com ]

venerdì 25 marzo 2011

Finlandia: prefabbricato adattabile a diversi usi e luoghi

Finlandia, un modello abitativo in legno replicabile per tutte le tipologie di edifici.

Ispirandosi alla maison Domino di Corbusier, tipologia abitativa basata sulla ripetizione della struttura a telaio, il team di Bjarke Ingels, talento della new architecure danese, si è aggiudicato il primo premio all'interno della Timber Competition Ecology+Economy.
Un concorso, proposto quest'anno dalla città di Kouvola (Finlandia), in partnership con alcuni organismi locali, che punta ad ottenere una soluzione concettuale per la progettazione di edifici in legno su più livelli e di ampia metratura sviluppando “Wood-Inno”, un futuro ‘Centre of Competence in Timber Construction’. Ed è stato il progetto presentato dal team di BIG, insieme a Pirmin Jung Engineers for Wood Constructions e al gruppo di architetti e ingegneri finalndesi AOA, Vahanen Engineers e Stora Enso, a convincere maggiormente la giuria.

PREFABBRICATO ADATTABILE A DIVERSI USI E LUOGHI.
Puu-Bo, questo il nome della struttura modello, si propone come una soluzione residenziale prefabbricata, realizzata interamente con materiali efficienti che, per la sua flessibilità, permette di ottenere varie tipologie edilizie, senza stravolgimenti.

Come commenta lo stesso Ingels: “I medesimi elementi che compongono questo progetto pilota possono essere usati per un palazzo ad uso ufficio, come per un grattacielo in legno, senza alcuna perdita nell'efficienza dei materiali”. “Fin dall'inizio, il punto di arrivo di BIG voleva essere progettare un edificio che potesse adattarsi ad ogni ambiente, tipologia ed uso”, ribadisce Thomas Christoffersen, Partner-in-Charge di BIG.

INSEDIAMENTO ABITATIVO SUL FILONE DEL COHOUSING.
Come luogo di insediamento il gruppo di lavoro ha scelto un'area della città di Kouvola, nel Sud della Finlandia, con ampie viste su spazi verdi e una panoramica sul fiume che costeggia il centro abitato, elementi di vicinanza alla natura da sempre tenuti in grande considerazione nei progetti urbani dello studio BIG. L'edificio ospita numerosi locali, dei quali quelli a piano terra hanno tutti accesso diretto al parco urbano circostante. Ispirato al Domino di Le Corbusier, Puu Bo combina al suo interno una varietà di tipologie abitative, da abitazioni su 8 piani a case basse con cortile condiviso.

Ne risulta un vero e proprio mini villaggio, al cui interno trovano spazio anche parchi, campi sportivi, aree allestite per i bambini, sauna – fedelmente alla migliore tradizione finnica-, il tutto messo in collegamento da percorsi pedonali interni e lungo il perimetro dell'edificio.


[ Fonte: Casa&Clima.com ]

venerdì 11 marzo 2011

La prima scuola a energia verde

Rivestita in rame e pannelli FV, nuova scuola materna dal Nord della Francia.

Nasce da un progetto dell'architetto Gemaile Rechak la prima scuola a energia verde ricoperta da pannelli in rame.

LAMINE IN RAME PER EFFETTI OTTICI SEMPRE NUOVI.
Siamo a Breteuil, cittadina situata ad Oise, piccolo dipartimento nel Nord della Francia. E' qui che l'architetto Rechak ha concepito il suo edificio scolastico eco sostenibile. Per il progetto è stata sfruttata la duttilità e la pieghevolezza del rame - come commenta il suo creatore, la nuova scuola “E' tutta pieghe!”.
Il materiale, pre patinato, è stato utilizzato per ricoprire tutte le facciate, sino al tetto, avvolgendo la scuola materna di una seconda pelle dalle sfumature cangianti a seconda della luce e delle stagioni.

Questo espediente ha permesso di mantenere la coerenza e l'uniformità del tessuto urbano di Breteuil, con un risultato estetico che ben si accorda all'architettura scolastica locale, caratterizzata da piccoli edifici a schiera in mattoni rossi. Il progetto rientra, infatti, nell'area cittadina di applicazione della tutela dei monumenti storici, così, la sfida principale per Gemaile Rechak è consistita nel mantenere una comunicazione visiva tra la scuola e gli edifici circostanti.

PANNELLI FV E SPAZI FINESTRATI.
Provvisto di una superficie di 140 mt 2 di pannelli fotovoltaici, l'edificio, la cui struttura portante è in legno, ospita al suo interno quattro grandi aule, una palestra, più alcuni locali annessi. La facciata Nord, affacciata sulla strada, è stata chiusa, così da limitare le perdite energetiche e mantenere al contempo la privacy dei piccoli studenti, mentre a Sud, le finestre danno direttamente su un ampio cortile interno attrezzato ad area gioco. Le quattro aule beneficiano inoltre di particolare luminosità grazie agli shed del tetto, che lasciano filtrare abbondante luce dall'alto.
Ora Chat Perché – questo il nome della scuola materna- si appresta a ricevere l'etichettatura BBC, Edificio a Bassi Consumi.

[ Fonte: Casa&Clima.com ]

venerdì 4 marzo 2011

Hotel Ecosostenibili

Novotel, marchio del gruppo Accor Hospitality presente in 60 Paesi con circa 400 alberghi e resort, certifica un altro hotel con il marchio Green Globe, il primo in Italia.
Si tratta del Novotel Milano Malpensa, a due passi dallo scalo lombardo.

La certificazione, attiva a livello mondiale e rivolta al settore alberghiero e turistico, guida gli hotel in un percorso rigoroso e attento, per raggiungere importanti obiettivi di sostenibilità sia all'interno della struttura che nel territorio in cui è ubicata.

Ecco che ad esempio gli ospiti possono gustare principalmente prodotti locali seguendo la filosofia del "
km zero"; il personale assunto vive principalmente nel territorio locale, creando lavoro e diminuendo di conseguenza gli spostamenti.

L'acqua viene attentamente risparmiata: in tutte le stanze sono installati i riduttori di flusso, mentre la clientela viene invitata a non cambiare quotidianamente gli asciugamani.L'energia non viene sprecata, grazie all'installazione delle lampade a basso consumo o recuperando quella prodotta dall'impianto di ventilazione o ancora utilizzando caldaie a condesanzione.

Anche il riciclo dei rifiuti è particolarmente virtuoso, tanto da inserire all'interno dell'hotel elementi d'arredo
realizzati con carta riciclata, accogliendo gli ospiti nella hall o all'interno delle sale conferenze.

"Il nostro obiettivo è trasformare azioni semplici che quotidianamente si svolgono nell' hotel in gesti significativi" - afferma Jerome Lassara, Direttore Operativo Novotel Italia - "Siamo orgogliosi dell'impegno dei nostri collaboratori e clienti che attraverso le loro azioni hanno reso questo importante traguardo una realtà".

I numeri dimostrano che l'impegno dell'hotel a favore dell'ambiente ha permesso di ottenere nei primi 6 mesi di certificazione un risparmio energetico del 11.53%, di ridurre i consumi di acqua del 2% e di aumentare la raccolta e il riciclo dei rifiuti del 20%.
Nel mondo sono già 78 gli hotel della catena Novotel certificati, mentre 104 hotel in 35 Paesi sono in fase di certificazione.

L'obiettivo dichiarato è la certificazione di tutta la catena entro il 2011.

[ Fonte: Lifegate.it - Autore: Rubi Bressa ]

martedì 1 marzo 2011

"Lavorare "verde" - Vademecum occupazioni verdi

In Ermes Ambiente, nella sezione delle Guide, potete scaricare un "manuale di istruzioni" che spiega come entrare in un settore che mette assieme quasi 2 mila imprese, oltre 61 miliardi di euro di fatturato, il settore del verde. Sul quale la Regione Lombardia ha investito nel 2010 moltissimo.

Dal reclutamento alla formazione, dai profili professionali a tutta la vasta gamma delle declinazioni professionali amiche dell'ambiente, con tutti i riferimenti per partire col piede giusto.

Insomma, una mini guida utile a chi stesse pensando a un futuro nel verde...

Potete scaricarla
QUI

venerdì 25 febbraio 2011

Singapore città verde dell'Asia

E' Singapore la città asiatica più sostenibile. A dichiararlo l'Asian Green City Index, uno studio commissionato da Siemens all'Economist Intelligence Unit.

22 città asiatiche messe a confronto dal punto di vista della sostenibilità e delle performance ambientali. La valutazione è passata da otto principali parametri: emissioni di anidride carbonica, consumi energetici, compatibilità ambientale degli edifici, trasporti, gestione e trattamento delle acque, gestione dei rifiuti, qualità dell'aria e governance ambientale. L'indagine, condotta negli scorsi mesi, ha inoltre messo in luce, tra le maggiori sfide con le quali le città asiatiche dovranno presto confrontarsi, l'abbattimento dell'inquinamento atmosferico ed un uso più pervasivo di energie da fonti rinnovabili.

Così Jan Friederich, responsabile dell'indagine EIU ha commentato le evidenze dello studio “ Per le città dell'Asia è emerso come non necessariamente un reddito più alto corrisponda ad un maggiore consumo di risorse. Mentre il consumo di risorse cresce considerevolmente fino al prodotto interno lordo di circa €15.000 pro capite, esso si abbassa nuovamente quando il reddito supera questo valore”. Questo perché nelle floride città asiatiche, c’è una maggiore coscienza ambientale e le infrastrutture sono più efficienti. Le città stanno attivamente riducendo il loro consumo di risorse naturali, sviluppando quindi una maggiore sostenibilità. “Inoltre le città che hanno raggiunto le più alte posizioni nella classifica sono caratterizzate dalla loro capacità di applicare con successo progetti ambientali e nel far rispettare risolutamente le regole” ha spiegato Friederich.

CRESCE LA CONSAPEVOLEZZA AMBIENTALE.
L'osservazione, per la quale EIU si è avvalsa del supporto dei migliori esperti mondiali di urbanistica, inclusi specialisti dell’OECD, della Banca Mondiale e di CITYNET, un network regionale di autorità asiatiche locali, ha portato alla luce anche alcune tendenze che fanno ben sperare.
La coscienza ambientale si sta , infatti, sviluppando e la maggior parte delle città dell’Asia ha già cominciato ad introdurre dettagliate linee guida in merito o si appresta a farlo. Inoltre, l’emissione annuale di CO2 pro capite in Asia raggiunge le 4.6 tonnellate, cifra inferiore al corrispettivo dato per le città europee, pari a 5.2 tonnellate annuali pro capite. Bene anche per quanto riguarda la produzione di rifiuti.
Le 22 città asiatiche qui considerate producono una media di 375 kg di rifiuti pro capite annuali, meno che in America Latina (456 kg) e in Europa (511kg).

ARIA INQUINATA.
Negativo, invece, il quadro dell'inquinamento atmosferico. I valori medi, infatti, eccedono ovunque gli standard WHO (World Health Organization). Altro punto su cui lavorare, riguarda le energie rinnovabili, settore nel quale le metropoli asiatiche presentano ancora un buon margine di miglioramento. Le rinnovabili rappresentano, infatti, l’11% dell’elettricità totale generata nelle 22 città. In confronto - a causa dei numerosi impianti idroelettrici presenti sul territorio - in America Latina la media si aggira intorno al 64%.

ESODO MASSICCIO VERSO LE CITTà.
Un fenomeno importante da considerare per la realtà asiatica, resta il progressivo, ma imponente esodo dalle zone rurali alle città di questi ultimi anni. In accordo con la United Nations Population Division, infatti, la percentuale di popolazione che vive nelle città è cresciuta esponenzialmente negli ultimi 20 anni di circa un terzo fino a superare il 40%. Solo negli ultimi 5 anni, il numero di abitanti nelle città asiatiche è cresciuto di circa 100.000 persone al giorno. E questo trend è destinato a crescere nei prossimi anni. Nella sola Cina, gli esperti prevedono che entro il 2025 saranno presenti ben 200 città con più di un milione di abitanti. Oggi, nel 2011, ce ne sono poco meno di 90, mentre in Europa solo 25 città raggiungono tale grandezza.

NECESSARIO UNO SVILUPPO SOSTENIBILE.
Una crescente e rapida urbanizzazione con un enorme impatto sulle infrastrutture; la crescita del numero di abitanti, infatti, richiede maggiori quantità di energia, acqua potabile, trasporti e case ad efficienza energetica. La Banca di Sviluppo Asiatico ha stimato che per essere all’altezza di questo afflusso le città dovranno, per fare un esempio, costruire 20.000 nuove case e 250 km di strade, implementare i trasporti e le infrastrutture e fornire ulteriori 6 milioni di litri di acqua potabile, il tutto su base giornaliera. Inoltre, le città sono le principali responsabili per l’emissione di gas serra.

Più che mai si rivela, dunque, importante indirizzare queste realtà metropolitane in rapidissima espansione verso uno sviluppo urbanistico sostenibile, che non stravolga il paesaggio e tragga insegnamento dalle evidenze emerse dall'Asian Green City Index


[ Fonte: Casa&Clima.com ]

venerdì 18 febbraio 2011

Top 10 di ecosostenibilità


Le città più sostenibili d'Italia
, stando agli studi effettuati da Legambiente ed Ecosistema Urbano, sono Belluno Verbania e Parma.
Tutte città del Nord fino alla diciottesima. Poi, al diciannovesimo posto fa capolino il Sud con la città di Salerno.
La classifica, i cui dati sono stati elaborati dall'Istituto Ricerche Ambiente Italia, è stata redatta tenendo conto di parametri come il trasporto pubblico, la presenza di zone a traffico limitato, la percentuale di raccolta differenziata, la gestione delle acque...

Dalla graduatoria risulta che, fatta eccezione per il capoluogo piemontese, tutte le città con più di mezzo milione di abitanti hanno peggiorato, nell'ultimo anno, la loro posizione in classifica e quindi il loro stato di salute ambientale.

Si tratta di città come Milano, scesa di 17 posizioni a causa della cattiva qualità dell'aria, Napoli, che ha perso 7 posti dall'anno scorso e soffre ancora del problema dei rifiuti, Palermo, che di posti ne ha persi 11 e Roma, penalizzata dalla cattiva gestione della mobilità.

Oltre a segnali demoralizzanti però, qualche segno incoraggiante c'è e sembra provenire dal Sud che con tenacia tenta di tenersi al passo. Ne sono una prova la comparsa in classifica di Avellino, che da ottantesima nella passata classifica, quest'anno si è piazzata ventinovesima con un salto di ben 51 posizioni e Salerno, che arriva tra le prime venti dopo essere stata trentaquattesima nel 2009. Nel file allegato troverete la classifica completa della sostenibilità delle città italiane.

Qui di seguito invece, le prime 10 città sostenibili:

TOP 10
1. Belluno
2. Verbania

3. Parma
4. Trento
5. Bolzano
6. Siena
7. La Spezia
8. Pordenone
9. Bologna
10. Livorno

[ Fonte: Architetturaecosostenibile.it ]

venerdì 11 febbraio 2011

85 metri di turismo responsabile

L’Eco tourism award è un premio che riconosce e premia i professionisti del settore che promuovono un tipo di turismo responsabile.

Quest'anno il vincitore è danese. Si tratta dell'albergo Crowne Plaza Towers, aperto da poco nel nuovo quartiere Orestad a Copenhagen.

Il direttore dell’hotel è stato premiato per aver applicato, nella gestione della struttura, tutta una serie di accorgimenti aderenti ai nuovi standard di sviluppo sostenibile. Si tratta del primo albergo danese che risponde ai criteri del programma Green Building di ONU. La torre Crowne Plaza conta 366 ampie camere, luminose e tutte con vista mare. La struttura, arredata con interni di design, gode di un'ottima posizione per i turisti, i quali, con il treno, possono comodamente raggiungere in 7 minuti il centro città.

Motivazioni per la vittoria
Più elementi hanno concorso alla vincita dell'hotel danese. Il Crowne Plaza vanta il parco Fv più grande dell'Europa settentrionale. I pannelli solari si stendono, infatti, su tutte le facciate dell'albergo esposte al sole. La torre trasforma, inoltre, i rifiuti alimentari in concime, acquista solo prodotti freschi e locali e ricorre a un sistema di raffreddamento sotteraneo. Si tratta del primo impianto del genere, per il paese e promette di ridurre di oltre il 90%l'energia utilizzata per riscaldare e rinfrescare gli interni. Infine, impianti luce e asciugatrici sono tutti rigorosamente a basso consumo elettrico. Tutto questo insieme di misure hanno permesso al Crowne una riduzione nelle bollette energetiche di oltre il 53%, in rapporto ad un edificio “classico”.

Ecologico, ma non soltanto
85 metri di altezza, viste spettacolari su tutta la città e la circostante regione dell'Øresund, l'albergo non solo è vicino al centro, ma permette di raggiungere rapidamente aereoporto, metro e la stazione ferroviaria.La struttura dello stabile comprende un bar e un ristorante tipico scandinavo e un'area di 3500 m² con dodici sale riunioni e una sala da ballo, per una capienza di circa 800 persone. Tutte le camere sono arredate con stile e dotati di TV a schermo piatto, aria condizionata regolabile, mini bar e cassetta di sicurezza. Come dichiara fieramente Allan L. Agerholm, co-proprietario di Hotel Management Copenhagen: "Siamo fortunati, perchè la nostra posizione rappresenta il fulcro della Scandinavia e il punto di accesso per la Danimarca, la Svezia e altri paesi nordici. Questo rende la nostra città una destinazione privilegiata per viaggiatori nazionali e stranieri ".

Cosa si intende per “ecoturismo”
L'ecoturismo è in primo luogo perturbare il meno possibile l'ecosistema sociale, promuovere l'economia locale e viaggiare animati dal desiderio di incontrare e confrontarsi con culture altre, capendone lo stile di vita e cercando di adattarsi alle consuetudini del luogo.


[ Fonte: Casa&Clima.com ]