E' Singapore la città asiatica più sostenibile. A dichiararlo l'Asian Green City Index, uno studio commissionato da Siemens all'Economist Intelligence Unit.
22 città asiatiche messe a confronto dal punto di vista della sostenibilità e delle performance ambientali. La valutazione è passata da otto principali parametri: emissioni di anidride carbonica, consumi energetici, compatibilità ambientale degli edifici, trasporti, gestione e trattamento delle acque, gestione dei rifiuti, qualità dell'aria e governance ambientale. L'indagine, condotta negli scorsi mesi, ha inoltre messo in luce, tra le maggiori sfide con le quali le città asiatiche dovranno presto confrontarsi, l'abbattimento dell'inquinamento atmosferico ed un uso più pervasivo di energie da fonti rinnovabili.
Così Jan Friederich, responsabile dell'indagine EIU ha commentato le evidenze dello studio “ Per le città dell'Asia è emerso come non necessariamente un reddito più alto corrisponda ad un maggiore consumo di risorse. Mentre il consumo di risorse cresce considerevolmente fino al prodotto interno lordo di circa €15.000 pro capite, esso si abbassa nuovamente quando il reddito supera questo valore”. Questo perché nelle floride città asiatiche, c’è una maggiore coscienza ambientale e le infrastrutture sono più efficienti. Le città stanno attivamente riducendo il loro consumo di risorse naturali, sviluppando quindi una maggiore sostenibilità. “Inoltre le città che hanno raggiunto le più alte posizioni nella classifica sono caratterizzate dalla loro capacità di applicare con successo progetti ambientali e nel far rispettare risolutamente le regole” ha spiegato Friederich.
CRESCE LA CONSAPEVOLEZZA AMBIENTALE.
L'osservazione, per la quale EIU si è avvalsa del supporto dei migliori esperti mondiali di urbanistica, inclusi specialisti dell’OECD, della Banca Mondiale e di CITYNET, un network regionale di autorità asiatiche locali, ha portato alla luce anche alcune tendenze che fanno ben sperare.
La coscienza ambientale si sta , infatti, sviluppando e la maggior parte delle città dell’Asia ha già cominciato ad introdurre dettagliate linee guida in merito o si appresta a farlo. Inoltre, l’emissione annuale di CO2 pro capite in Asia raggiunge le 4.6 tonnellate, cifra inferiore al corrispettivo dato per le città europee, pari a 5.2 tonnellate annuali pro capite. Bene anche per quanto riguarda la produzione di rifiuti.
Le 22 città asiatiche qui considerate producono una media di 375 kg di rifiuti pro capite annuali, meno che in America Latina (456 kg) e in Europa (511kg).
ARIA INQUINATA.
Negativo, invece, il quadro dell'inquinamento atmosferico. I valori medi, infatti, eccedono ovunque gli standard WHO (World Health Organization). Altro punto su cui lavorare, riguarda le energie rinnovabili, settore nel quale le metropoli asiatiche presentano ancora un buon margine di miglioramento. Le rinnovabili rappresentano, infatti, l’11% dell’elettricità totale generata nelle 22 città. In confronto - a causa dei numerosi impianti idroelettrici presenti sul territorio - in America Latina la media si aggira intorno al 64%.
ESODO MASSICCIO VERSO LE CITTà.
Un fenomeno importante da considerare per la realtà asiatica, resta il progressivo, ma imponente esodo dalle zone rurali alle città di questi ultimi anni. In accordo con la United Nations Population Division, infatti, la percentuale di popolazione che vive nelle città è cresciuta esponenzialmente negli ultimi 20 anni di circa un terzo fino a superare il 40%. Solo negli ultimi 5 anni, il numero di abitanti nelle città asiatiche è cresciuto di circa 100.000 persone al giorno. E questo trend è destinato a crescere nei prossimi anni. Nella sola Cina, gli esperti prevedono che entro il 2025 saranno presenti ben 200 città con più di un milione di abitanti. Oggi, nel 2011, ce ne sono poco meno di 90, mentre in Europa solo 25 città raggiungono tale grandezza.
NECESSARIO UNO SVILUPPO SOSTENIBILE.
Una crescente e rapida urbanizzazione con un enorme impatto sulle infrastrutture; la crescita del numero di abitanti, infatti, richiede maggiori quantità di energia, acqua potabile, trasporti e case ad efficienza energetica. La Banca di Sviluppo Asiatico ha stimato che per essere all’altezza di questo afflusso le città dovranno, per fare un esempio, costruire 20.000 nuove case e 250 km di strade, implementare i trasporti e le infrastrutture e fornire ulteriori 6 milioni di litri di acqua potabile, il tutto su base giornaliera. Inoltre, le città sono le principali responsabili per l’emissione di gas serra.
Più che mai si rivela, dunque, importante indirizzare queste realtà metropolitane in rapidissima espansione verso uno sviluppo urbanistico sostenibile, che non stravolga il paesaggio e tragga insegnamento dalle evidenze emerse dall'Asian Green City Index
22 città asiatiche messe a confronto dal punto di vista della sostenibilità e delle performance ambientali. La valutazione è passata da otto principali parametri: emissioni di anidride carbonica, consumi energetici, compatibilità ambientale degli edifici, trasporti, gestione e trattamento delle acque, gestione dei rifiuti, qualità dell'aria e governance ambientale. L'indagine, condotta negli scorsi mesi, ha inoltre messo in luce, tra le maggiori sfide con le quali le città asiatiche dovranno presto confrontarsi, l'abbattimento dell'inquinamento atmosferico ed un uso più pervasivo di energie da fonti rinnovabili.
Così Jan Friederich, responsabile dell'indagine EIU ha commentato le evidenze dello studio “ Per le città dell'Asia è emerso come non necessariamente un reddito più alto corrisponda ad un maggiore consumo di risorse. Mentre il consumo di risorse cresce considerevolmente fino al prodotto interno lordo di circa €15.000 pro capite, esso si abbassa nuovamente quando il reddito supera questo valore”. Questo perché nelle floride città asiatiche, c’è una maggiore coscienza ambientale e le infrastrutture sono più efficienti. Le città stanno attivamente riducendo il loro consumo di risorse naturali, sviluppando quindi una maggiore sostenibilità. “Inoltre le città che hanno raggiunto le più alte posizioni nella classifica sono caratterizzate dalla loro capacità di applicare con successo progetti ambientali e nel far rispettare risolutamente le regole” ha spiegato Friederich.
CRESCE LA CONSAPEVOLEZZA AMBIENTALE.
L'osservazione, per la quale EIU si è avvalsa del supporto dei migliori esperti mondiali di urbanistica, inclusi specialisti dell’OECD, della Banca Mondiale e di CITYNET, un network regionale di autorità asiatiche locali, ha portato alla luce anche alcune tendenze che fanno ben sperare.
La coscienza ambientale si sta , infatti, sviluppando e la maggior parte delle città dell’Asia ha già cominciato ad introdurre dettagliate linee guida in merito o si appresta a farlo. Inoltre, l’emissione annuale di CO2 pro capite in Asia raggiunge le 4.6 tonnellate, cifra inferiore al corrispettivo dato per le città europee, pari a 5.2 tonnellate annuali pro capite. Bene anche per quanto riguarda la produzione di rifiuti.
Le 22 città asiatiche qui considerate producono una media di 375 kg di rifiuti pro capite annuali, meno che in America Latina (456 kg) e in Europa (511kg).
ARIA INQUINATA.
Negativo, invece, il quadro dell'inquinamento atmosferico. I valori medi, infatti, eccedono ovunque gli standard WHO (World Health Organization). Altro punto su cui lavorare, riguarda le energie rinnovabili, settore nel quale le metropoli asiatiche presentano ancora un buon margine di miglioramento. Le rinnovabili rappresentano, infatti, l’11% dell’elettricità totale generata nelle 22 città. In confronto - a causa dei numerosi impianti idroelettrici presenti sul territorio - in America Latina la media si aggira intorno al 64%.
ESODO MASSICCIO VERSO LE CITTà.
Un fenomeno importante da considerare per la realtà asiatica, resta il progressivo, ma imponente esodo dalle zone rurali alle città di questi ultimi anni. In accordo con la United Nations Population Division, infatti, la percentuale di popolazione che vive nelle città è cresciuta esponenzialmente negli ultimi 20 anni di circa un terzo fino a superare il 40%. Solo negli ultimi 5 anni, il numero di abitanti nelle città asiatiche è cresciuto di circa 100.000 persone al giorno. E questo trend è destinato a crescere nei prossimi anni. Nella sola Cina, gli esperti prevedono che entro il 2025 saranno presenti ben 200 città con più di un milione di abitanti. Oggi, nel 2011, ce ne sono poco meno di 90, mentre in Europa solo 25 città raggiungono tale grandezza.
NECESSARIO UNO SVILUPPO SOSTENIBILE.
Una crescente e rapida urbanizzazione con un enorme impatto sulle infrastrutture; la crescita del numero di abitanti, infatti, richiede maggiori quantità di energia, acqua potabile, trasporti e case ad efficienza energetica. La Banca di Sviluppo Asiatico ha stimato che per essere all’altezza di questo afflusso le città dovranno, per fare un esempio, costruire 20.000 nuove case e 250 km di strade, implementare i trasporti e le infrastrutture e fornire ulteriori 6 milioni di litri di acqua potabile, il tutto su base giornaliera. Inoltre, le città sono le principali responsabili per l’emissione di gas serra.
Più che mai si rivela, dunque, importante indirizzare queste realtà metropolitane in rapidissima espansione verso uno sviluppo urbanistico sostenibile, che non stravolga il paesaggio e tragga insegnamento dalle evidenze emerse dall'Asian Green City Index
[ Fonte: Casa&Clima.com ]