venerdì 4 giugno 2010

Eco-case? Poca informazione rende gli acquirenti scettici!

Migliorare la comunicazione tra produttori e consumatori in materia di case a basso consumo energetico.

E’ il consiglio dei ricercatori che hanno condotto progetti di studio sulle barriere comportamentali che esistono nell’accettazione delle energie rinnovabili e delle tecnologie per il risparmio energetico.


Per chi non li avesse mai sentiti nominare
Create Acceptance e Changing Behaviour sono due progetti europei nati nello stesso contesto: affrontare le barriere comportamentali e sociali esistenti nei confronti delle rinnovabili.
Co-finanziati dal 7° Programma Quadro per l’Energia dell’Unione sostengono entrambi la necessità di un cambiamento nell’uso dell’energia e nei servizi da parte dei consumatori e dei gruppi industriali.

I risultati raggiunti mostrano dei dati interessanti: gli esperti hanno studiato il problema delle cosiddette Sticky information (letteralmente informazioni appiccicose) insito nelle iniziative che mirano a promuovere tecnologie a basso consumo da impiegare in case sostenibili. Il termine si riferisce al modo in cui la conoscenza degli esperti in efficienza energetica e dei potenziali acquirenti rimanga “attaccata” al rispettivo mondo, indice di uno scarso flusso di comunicazione e di scambio delle informazioni fra i due comparti.
Per il comparto che più pesa su consumi ed emissioni nella UE, ossia quello edilizio, il risparmio energetico è oggi un senso obbligato.

Eppure esiste ancora una certa reticenza nell’acquisto delle case “ecologiche”. Come parte di questi progetti, è stato organizzato un concorso destinato alla realizzazione di abitazioni a basso consumo energetico che ha visto anche potenziali acquirenti coinvolti come membri della giuria. Malgrado alcuni successi ottenuti con l'innalzamento della consapevolezza generale, i risultati sono stati sotto le aspettative e focalizzando l'attenzione sulla poca disponibilità dei consumatori a comprare “eco-case”.

Guardando al futuro, i ricercatori raccomandano una migliore utilizzazione dei metodi di partecipazione per migliorare la comunicazione, come la ricerca sui consumatori e i gruppi di discussione, ed esplorando il concetto di co-progettazione con gli acquirenti.
È importante sottolineare che questi metodi dovrebbero essere adattati alle esigenze sia dei produttori che degli acquirenti.

[ Fonte: Rinnovabili.it ]

Nessun commento:

Posta un commento