Immaginiamo un mondo dove l'uomo è parte di una coscienza globale e l'architettura una sua pura estensione dotata di intelligenza.
L'Architettura Genetica (conosciuta anche come Costruttivismo Modale) è un'avanguardia altamente concettuale, che colma il divario tra biologia e architettura. Non si basa esclusivamente sulla materia, ma incorpora il concetto di intelligenza artificiale, e mira a modificare radicalmente l'intero pianeta. In questo contesto, il computer è il collegamento tra biomeccanica e capacità di pensiero, e la computazione è l'anima dell'Architettura Genetica.
Karl Chu, codirettore del Genetic Architecture Program e direttore del dipartimento di Computazione e Metafisica dell’Architettura all’EASRQ, la definisce: “l'architettura dei mondi possibili”.
Coscienza collettiva
Per comprendere questi concetti, così astratti e distanti dalla nostra realtà, bisogna fare qualche piccolo balzo di paradigma, e immaginare un futuro in cui gli uomini siano parte integrante di una collettività sensoriale, di un cervello globale, e l'architettura sia pura estensione di questo nuovo essere umano - o post-umano. E non crediate che tutto ciò sia solamente fantascienza, la rete web è già un tentativo grezzo di coscienza globale, l'integrazione uomo-computer è qualcosa di atteso dalla comunità scientifica e già oggi l'ingegneria genetica è in grado di dar vita a capre con geni di ragno, dal cui latte si ottiene una proteina utilizzabile per creare una fibra più forte dell’acciaio, più resistente del kevlar e più elastica della gomma. Dalla scoperta del DNA, insomma, le possibilità sono infinite.
Edifici intelligenti
Come parte di questa visione, Chu e altri architetti genetici immaginano gli edifici come esseri viventi, dotati di determinati livelli di intelligenza e capacità. Tali “edifici genetici” potrebbero, ad esempio, auto-valutare le proprie performance e auto-modificarsi, o auto-ripararsi, minimizzando l'intervento di tecnici e specialisti. E con questo non vuol dire che ruberanno il lavoro agli uomini, perché allora questi mestieri saranno svolti esclusivamente dai robot. Inoltre l'interazione tra componenti biologici ed intelligenza artificiale potrebbe portare questi edifici a rispondere anche alle esigenze personali dei suoi inquilini, percependo gli stati d'animo o di salute, e agendo di conseguenza.
Sistema Terra
Chu afferma inoltre che gli architetti genetici non stiano cercando di imitare o copiare la natura. Piuttosto, stanno cercando di espanderla in modo significativo, proprio attraverso l'integrazione tra intelligenza artificiale e processi biologici. Si guarda al pianeta come a un sistema di calcolo enorme, in cui sia gli abitanti che gli edifici siano dotati di intelligenza e rispondano in maniera armonica e sostenibile ai bisogni e alle necessità, ovunque esse sorgano. E l'architettura avrà il ruolo di facilitare e concettualizzare questa trasformazione.
L'Architettura Genetica (conosciuta anche come Costruttivismo Modale) è un'avanguardia altamente concettuale, che colma il divario tra biologia e architettura. Non si basa esclusivamente sulla materia, ma incorpora il concetto di intelligenza artificiale, e mira a modificare radicalmente l'intero pianeta. In questo contesto, il computer è il collegamento tra biomeccanica e capacità di pensiero, e la computazione è l'anima dell'Architettura Genetica.
Karl Chu, codirettore del Genetic Architecture Program e direttore del dipartimento di Computazione e Metafisica dell’Architettura all’EASRQ, la definisce: “l'architettura dei mondi possibili”.
Coscienza collettiva
Per comprendere questi concetti, così astratti e distanti dalla nostra realtà, bisogna fare qualche piccolo balzo di paradigma, e immaginare un futuro in cui gli uomini siano parte integrante di una collettività sensoriale, di un cervello globale, e l'architettura sia pura estensione di questo nuovo essere umano - o post-umano. E non crediate che tutto ciò sia solamente fantascienza, la rete web è già un tentativo grezzo di coscienza globale, l'integrazione uomo-computer è qualcosa di atteso dalla comunità scientifica e già oggi l'ingegneria genetica è in grado di dar vita a capre con geni di ragno, dal cui latte si ottiene una proteina utilizzabile per creare una fibra più forte dell’acciaio, più resistente del kevlar e più elastica della gomma. Dalla scoperta del DNA, insomma, le possibilità sono infinite.
Edifici intelligenti
Come parte di questa visione, Chu e altri architetti genetici immaginano gli edifici come esseri viventi, dotati di determinati livelli di intelligenza e capacità. Tali “edifici genetici” potrebbero, ad esempio, auto-valutare le proprie performance e auto-modificarsi, o auto-ripararsi, minimizzando l'intervento di tecnici e specialisti. E con questo non vuol dire che ruberanno il lavoro agli uomini, perché allora questi mestieri saranno svolti esclusivamente dai robot. Inoltre l'interazione tra componenti biologici ed intelligenza artificiale potrebbe portare questi edifici a rispondere anche alle esigenze personali dei suoi inquilini, percependo gli stati d'animo o di salute, e agendo di conseguenza.
Sistema Terra
Chu afferma inoltre che gli architetti genetici non stiano cercando di imitare o copiare la natura. Piuttosto, stanno cercando di espanderla in modo significativo, proprio attraverso l'integrazione tra intelligenza artificiale e processi biologici. Si guarda al pianeta come a un sistema di calcolo enorme, in cui sia gli abitanti che gli edifici siano dotati di intelligenza e rispondano in maniera armonica e sostenibile ai bisogni e alle necessità, ovunque esse sorgano. E l'architettura avrà il ruolo di facilitare e concettualizzare questa trasformazione.
[ Fonte: Casa&Clima.com ]
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