venerdì 28 gennaio 2011

Bio-edifici intelligenti. Il futuro?

Immaginiamo un mondo dove l'uomo è parte di una coscienza globale e l'architettura una sua pura estensione dotata di intelligenza.

L'Architettura Genetica (conosciuta anche come Costruttivismo Modale) è un'avanguardia altamente concettuale, che colma il divario tra biologia e architettura. Non si basa esclusivamente sulla materia, ma incorpora il concetto di intelligenza artificiale, e mira a modificare radicalmente l'intero pianeta. In questo contesto, il computer è il collegamento tra biomeccanica e capacità di pensiero, e la computazione è l'anima dell'Architettura Genetica.

Karl Chu, codirettore del Genetic Architecture Program e direttore del dipartimento di Computazione e Metafisica dell’Architettura all’EASRQ, la definisce: “l'architettura dei mondi possibili”.

Coscienza collettiva
Per comprendere questi concetti, così astratti e distanti dalla nostra realtà, bisogna fare qualche piccolo balzo di paradigma, e immaginare un futuro in cui gli uomini siano parte integrante di una collettività sensoriale, di un cervello globale, e l'architettura sia pura estensione di questo nuovo essere umano - o post-umano. E non crediate che tutto ciò sia solamente fantascienza, la rete web è già un tentativo grezzo di coscienza globale, l'integrazione uomo-computer è qualcosa di atteso dalla comunità scientifica e già oggi l'ingegneria genetica è in grado di dar vita a capre con geni di ragno, dal cui latte si ottiene una proteina utilizzabile per creare una fibra più forte dell’acciaio, più resistente del kevlar e più elastica della gomma. Dalla scoperta del DNA, insomma, le possibilità sono infinite.

Edifici intelligenti
Come parte di questa visione, Chu e altri architetti genetici immaginano gli edifici come esseri viventi, dotati di determinati livelli di intelligenza e capacità. Tali “edifici genetici” potrebbero, ad esempio, auto-valutare le proprie performance e auto-modificarsi, o auto-ripararsi, minimizzando l'intervento di tecnici e specialisti. E con questo non vuol dire che ruberanno il lavoro agli uomini, perché allora questi mestieri saranno svolti esclusivamente dai robot. Inoltre l'interazione tra componenti biologici ed intelligenza artificiale potrebbe portare questi edifici a rispondere anche alle esigenze personali dei suoi inquilini, percependo gli stati d'animo o di salute, e agendo di conseguenza.

Sistema Terra
Chu afferma inoltre che gli architetti genetici non stiano cercando di imitare o copiare la natura. Piuttosto, stanno cercando di espanderla in modo significativo, proprio attraverso l'integrazione tra intelligenza artificiale e processi biologici. Si guarda al pianeta come a un sistema di calcolo enorme, in cui sia gli abitanti che gli edifici siano dotati di intelligenza e rispondano in maniera armonica e sostenibile ai bisogni e alle necessità, ovunque esse sorgano. E l'architettura avrà il ruolo di facilitare e concettualizzare questa trasformazione.


[ Fonte: Casa&Clima.com ]

venerdì 21 gennaio 2011

La Torre di Goccioline

Progetto visionario che sfrutta le alghe per produrre biomassa, petrolio ed eliminare la CO2.

The Tower of Droplets, letteralmente, La Torre di Goccioline, progettata da Sir Peter Cook e Gavin Robotham, si è classificata al secondo posto durante l'ultima Taiwan Tower Conceptual International Competition, ma purtroppo la struttura rimarrà soltanto un progetto su foglio da disegno, anche se avveniristico e fonte d'ispirazione per future idee.

La torre è composta da gabbie di acciaio connesse tra loro che formano questo andamento libero che caratterizza il progetto, il quale sarà interamente coperto di alghe per la produzione di biocarburanti.

Biomassa e petrolio
La coltivazione delle alghe mette a disposizione biomassa utile per la fabbricazione della carta, oltre che per i biocarburanti, inoltre la torre si nutre di grandi quantità di anidride carbonica dall'ambiente circostante.
Secondo i due architetti, le alghe occupano 11mila metri quadrati di superficie e sono in grado di produrre diverse migliaia di tonnellate di biomassa all'anno e circa 3 milioni di litri di petrolio.
In pratica, il progetto stesso è possibile considerarlo un essere vivente, in grado di crescere e mantenersi autonomamente.

[ Fonte: Casa&Clima.com ]

venerdì 14 gennaio 2011

Progetti eco targati donna

Architetti donne alla ribalta, i progetti più irriverenti e innovativi portano la loro firma.

Nell'architettura moderna, le donne stanno guadagnando sempre più influenza. In Scandinavia, circa il 50% della professione è rappresentata da donne, mentre il 40% degli architetti spagnoli e greci sono di sesso femminile. Il numero è notevolmente più basso in Gran Bretagna e Nord America, ma l'impatto dell'intelligenza femminile nel design ha vissuto un boom quest'anno.
L'anno 2010 appartiene a loro.

Gli atti più irriverenti di architettura e di trasformazione urbana visti l'anno scorso sono per la maggior parte di natura femminile. A Roma, Zaha Hadid ha scatenato l'aggressività e le forme ampie nella progettazione di MAXXI, il Museo Nazionale d'Arte e Architettura del 21 ° secolo. Con questo lavoro è diventata l'architetto donna più famoso del mondo. Mentre la francese Odile Decq ha dato prova di fantasia con un giardino pensile multilivello per il MACRO, il Museo d'Arte Contemporanea, di Roma.

A New York, il direttore per la pianificazione urbana Amanda Burden, e il suo commissario ai trasporti, Janette Sadik-Khan, stanno combattendo l'idea di città auto-dominata per far posto ad alberi, bar mobili e piste ciclabili protette. Il risultato più notevole di questa politica si può vedere a Times Square, da sempre intasata dal traffico, la piazza ospita oggi una pista ciclabile per tutta la sua lunghezza. In Canada intanto, Marianne McKenna è stata riconosciuta come una delle donne più potenti della nazione. Questo grazie al suo Telus Centre for Performance and Learning di Toronto.

L'ultimo tocco di grazia all'architettura dato da una donna è di Brigitte Shim che ha progettato un residence di 4 piani a East York, per le Suore di San Giuseppe. L'edificio utilizza pannelli solari, riscaldamento geotermico e corridoi strutturati per facilitare la ventilazione naturale. Tenendo conto che la popolazione mondiale invecchia a una velocità drammatica, e nel 2030 un miliardo di persone avrà più di 65 anni, progetti del genere, che garantiscono un invecchiamento sostenibile, saranno sempre più richiesti. Come dire, le donne stanno anticipando i tempi, ecco perché si sono conquistate il 2010.

[ Fonte: Casaeclima.com ]

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