giovedì 23 dicembre 2010

Natale ecosostenibile con " Bio Christmas 2 "

Dopo il successo di Eco Christmas, il progetto che durante le festività natalizie del 2009 ha visto la partecipazione di 10.000 visitatori e 500 Kilowatt prodotti dalle pedalate dei cittadini, anche quest’anno si attende un grande riscontro per l’evento Bio Christmas 2, un mirabile esempio di arredo urbano sostenibile con il coinvolgimento dei cittadini.

L'iniziativa riparte quest'anno dal 12 dicembre 2010 al 6 gennaio 2011 e consiste in un imponente albero di Natale (9,80 metri di altezza) che purifica l'aria e rallegra l'ambiente a zero emissioni.

Bio Christmas 2 è un'installazione natalizia illuminata da decorazioni luminose a
Led alimentate con la sola energia prodotta dalle pedalate dei cittadini: 11 biciclette messe a disposizione da BikeMi, il servizio di bike sharing del Comune di Milano.

Sarà una partecipazione attiva che darà vita a giochi di luce e divertimento a emissioni zero.Tutti i materiali impiegati sono eco-sostenibili: la superficie e il basamento dell'albero sono rivestiti da piastrelle BionicTile: un materiale ceramico in grado di assorbire sostanze inquinanti come anidride carbonica, ossidi d'azoto, nitrati e polveri sottili, lo stesso basamento è un composto a base di farine di legno e polimeri plastici ottenuti da riciclo), le travature di sostegno in rigoroso legno lamellare.

Location: largo Cairoli/Via Dante, Milano.

[ Fonte: Edilia2000.it ]

venerdì 10 dicembre 2010

Masdar City: il sogno di un mondo ecosostenibile

L'arrivo a Masdar City è già un tuffo nel futuro.

Off limits per le vecchie auto a benzina, la cittadella ecosostenibile in mezzo al deserto di Abu Dhabi si raggiunge a bordo di piccole capsule elettriche senza conducente e senza rotaie: basta premere il tasto play sul monitor e si arriva, quattro persone alla volta, nei sotterranei dell'innovativo centro urbano e di ricerca per le energie rinnovabili.

La città copre un'area di 6 km quadrati, di cui 210 mila metri quadrati destinati al più grande impianto fotovoltaico della regione con una capacità 10 megawatt, anche se Masdar City ne consuma al momento solo la metà. L'eccedenza di energia elettrica viene dirottata verso Abu Dhabi, immersa nell'aria condizionata, anche quando non serve, e nel lusso sfrenato.

"Quella di Abu Dhabi è una società che consuma moltissimo, ma è anche lungimirante, visto che prima o poi il petrolio finirà, e per questo punta su Masdar per assicurarsi in futuro l'energia rinnovabile", spiega Erik Casagrande, di Godaga Sant'Urbano (Treviso), unico ricercatore italiano del Masdar Institute, l'università che, in collaborazione con il Mit di Boston, si propone di diventare centro di avanguardia nel mondo per le tecnologie sostenibili. Qui si sfruttano il sole e il vento del deserto, i rifiuti vengono riciclati, mentre l'architettura della cittadella riprende l'antica saggezza delle medine mediorientali per ripararsi dal caldo.

Una gigantesca torre del vento spinge un costante flusso d'aria fresca all'interno degli edifici, anche quando d'estate la temperatura supera i 50 gradi, mentre giochi di specchi e vetrate consentono di avere ovunque luce naturale.

Gli Emirati arabi vogliono "andare oltre la dipendenza dal petrolio e fare la propria parte nel ridurre le emissioni inquinanti", dichiara Mohammed al Fardan, Department Manager del progetto finanziato dal fondo sovrano Mubadala di Abu Dhabi. Ma dietro le sue parole non c'é alcuna ideologia ambientalista: la ricca e spendacciona Abu Dhabi ha soltanto capito che la ricerca e l'energia pulita rappresentano, al pari del petrolio, un'opportunità di grande business nel mondo.

"Stiamo guardando molto ad alcune aziende italiane per possibili investimenti", dice Erik C. Martel, Investment manager di Masdar Venture Capital. "Ci sono dei contatti, non posso dire con chi, ma - avverte, o forse lancia un messaggio - siamo interessati alle bioenergie e, soprattutto, ai rifiuti".

A Masdar City il sogno di un mondo ecosostenibile è già realtà, e la città ha già un cuore che batte. Nei sei edifici del Masdar Institute studiano 88 giovani di 22 Paesi diversi (c'é anche uno studente trentino) e nei prossimi 5 anni diventeranno 500. Nella piazzetta alberata, tra palazzi rossi, fontane e strutture ipermoderne, bevono caffé e chiacchierano. Prima di rituffarsi nel loro investimento, il futuro.

[ Fonte: Ansa.it ]

venerdì 3 dicembre 2010

ECOABITARE alla Fiera dell'Artigianato a Rho/Pero (Milano)

A par­tire dal 4 dicem­bre, per con­tin­uare fino al giorno 12, in Fiera Milano, sarà pos­si­bile assis­tere alla man­i­fes­tazione “Arti­gianato in Fiera”, dove sarà pos­si­bile vis­itare anche Ecoabitare, il salone che pre­senta al pub­blico servizi per la casa con par­ti­co­lare atten­zione al tema della sosteni­bil­ità ambientale.

Nello spazio di Arti­gianato in Fiera, sarà pos­si­bile iden­ti­fi­care gli espos­i­tori di
Ecoabitare gra­zie alla carat­ter­iz­zazione del lay­out degli stand pre­senti alla mani­fes­tazione ed alle indi­cazioni della manifestazione.

Il tema prin­ci­pale sarà la Casa Eco­log­ica, e verrà ded­i­cata par­ti­co­lare atten­zione alle pratiche che pos­sono influire pos­i­ti­va­mente sull’impatto ambi­en­tale che hanno le nos­tre abitazioni, con un par­ti­co­lare occhio alle nuove nor­ma­tive in tema di “abitare ecologico”.

L’ingresso ad Arti­gianato in Fiera è gra­tu­ito, e sarà pos­si­bile vis­itare la man­i­fes­tazione nelle gior­nate feri­ali dalle 15:00 alle 22:30 e nelle fior­nate fes­tive (e sabato) dalle 10:00 alle 22:30, con un’eccezione per lunedì 6 dicem­bre, in cui l’orario sarà dalle 10:00 alle 22:30.

Per mag­giori infor­mazioni su Ecoabitare, è pos­si­bile scari­care la
rassegna stampa dell’anno scorso, o visu­al­iz­zare la brochure dell’evento.

[ Fonte: News.Attico.it ]

venerdì 26 novembre 2010

Ripaghiamoci la "casa ecologica"

Acquistare una nuova abitazione realizzata secondo i canoni della sostenibilità ambientale e dell’efficienza energetica costa ancora qualcosa in più rispetto all’utilizzo di tecniche tradizionali, ma il surplus può essere abbattuto nel giro di pochi anni, se a questo si aggiunge un utilizzo prudente dell’immobile.

“Lo scenario attuale è molto diverso da quanto si potesse immaginare solo qualche anno fa”, riflette Carmine Prinzo, responsabile area tecnica di La Ducale (società di sviluppo immobiliare del gruppo Tecnocasa), che sta curando Habitaria (foto in alto), intervento immobiliare residenziale in classe A ubicato a Paullo, nella zona est di Milano.

I passi in avanti compiuti sulle tecnologie per i materiali consentono di realizzare edifici a elevata efficienza energetica e con l’impiego di prodotti in buona parte naturali a un prezzo che oscilla dal +12% (per la classe B ovvero consumi energetici compresi tra i 30 e i 50 kWh per metro quadro all’anno) al +18% (classe A, vale a dire meno di 30 kWh annui al metro quadro ) rispetto a una costruzione realizzata con le tecniche tradizionali”.
Un gap di prezzo pressoché dimezzato rispetto a quanto rilevato sul mercato solo tre o quattro anni fa. “Per altro questo prezzo aggiuntivo è in buona parte dovuto a una maggiore cura delle rifiniture nella scelta degli elementi cruciali per i consumi domestici”, aggiunge Prinzo. A cominciare dall’installazione di pompe di calore geotermica, che ricava l’energia necessaria per il riscaldamento attraverso l’acqua di falda o il terreno, oltre che dalla presenza di pannelli fotovoltaici sui tetti dell’edificio. “Due interventi che permettono di azzerare i costi condominiali”, spiega il manager di La Ducale.

Il resto lo possono fare l’adozione di tecnologie solari attive (come i collettori solari) o passive (masse di accumulo e gestione dei moti convettivi dell’aria), oltre che la realizzazione di sistemi domotici all’interno degli appartamenti e l’impiego di materiali, vernici e rivestimenti a basso impatto inquinante. “Le variabili in gioco, dalle abitudini familiari all’ubicazione dell’abitazione rendono difficile effettuare stime sul ritorno dell’investimento necessario per abitare in una casa eco-sostenibile e ad alta efficienza energetica”, aggiunge, “ma a spanne la tempistica può oscillare dai tre ai sette anni”.

Senza dimenticare l’impatto che una scelta di questo tipo ha sull’ambiente nel suo complesso: oggi il 31% dell’energia elettrica e il 44% di quella termica (combustibili) viene utilizzata in ambito residenziale. Buona parte di queste fonti energetica è destinata alla climatizzazione dei locali (riscaldamento invernale e raffrescamento estivo), con una quota rilevante rappresentata dagli elettrodomestici. E, soprattutto, con una tendenza di questa componete a crescere, alla luce di dispositivi sempre nuovi lanciati sul mercato.

Gabetti, che sta ultimando il suo primo complesso residenziale in classe A nei pressi di Murta Maria (Olbia), ha messo a punto per Tekneco una simulazione dei costi di costruzione che aiuta ad avere un quadro più chiaro della situazione. “L’acquisto dell’area edificabile non presenta differenze”, spiega Massimiliano Miceli, direttore generale di La Gaiana, società di Gabetti che sta realizzando il progetto, “e lo stesso vale per la progettazione. Si possono stimare 200 euro in più al metro quadro in fase di costruzione, che nel complesso costituiscono il 5% del totale o poco più”. Quanto il maggior aggravio per i costruttori si traduca in un maggior costo per i consumatori è, però, difficile dirlo: “Nelle condizioni attuali di mercato la vera discriminante è la possibilità o meno di vendere un immobile in tempi ragionevoli (tre o quattro mesi): obiettivo a portata di mano solo se si costruisce secondo criteri di efficienza energetica”. Una situazione che in alcuni casi spinge i costruttori a vendere le abitazioni di classe più elevata persino allo stesso costo delle tradizionali: “Questo perché la società immobiliare trasferisce sul consumatore finale il risparmio ottenuto sul fronte degli oneri finanziari”, conclude.

[ Fonte: Tekneco.it - Articolo di Luigi Dell'Olio ]

lunedì 22 novembre 2010

Integrazione fotovoltaico in architettura: THE WINNER IS...

Alla sua prima edizione, si è svolta al MAXXI la cerimonia di premiazione del concorso “Tecnologie solari e qualità del progetto: l’integrazione del fotovoltaico in architettura”.

Ad aggiudicarsi il primo posto una struttura ricettiva a San Martino in Badia.

Medaglia d'argento per un'abitazione privata a Pordenone, mentre è arrivata terzultima la Cittadella delle imprese, sede della Camera di Commercio di Taranto.

I tre progetti vincitori sono stati riconosciuti come tali, dopo un'attenta valutazione della Giuria, composta da esponenti degli Enti promotori, sotto presidenza di un docente universitario esperto del settore.

Valutati in base alla qualità complessiva dell’integrazione architettonica e alle modalità di installazione del FV, i tre vincitori sono stati premiati con un rimborso in denaro.

L'auspicio è che questa iniziativa stimoli la ricerca progettuale, promuovendo impianti fotovoltaici inseriti armonicamente nello spazio urbano e paesaggistico.

Promosso dal Gestore dei Servizi Energetici (GSE) e dalla Direzione Generale per il Paesaggio, le Belle Arti, l’Architettura e l’Arte Contemporanee (PABAAC) del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, il premio si è svolto nell’ambito di un convegno a tema.

In tale occasione è stato annunciato, infine, il prossimo lancio di un Concorso di idee 2011 per la progettazione e la successiva produzione di nuovi componenti integrati.


[ Fonte: CasaeClima.com ]

venerdì 12 novembre 2010

La bioarchitettura e le "case attive"

In rapporto allo studio della relazione ambiente-uomo, la bioarchitettura – per qualche tempo – è stata un ottimo candidato per assolvere questo compito.

Purtroppo ora è quasi sempre banalizzata e ridotta al mero
risparmio energetico, dimenticandosi che l’obiettivo primario della progettazione è creare il benessere abitativo. Materiali ecocompatibili, risparmio energetico, sostenibilità… sono tutte esigenze importanti che però non dovrebbero far deviare dall’obiettivo primario del progettista: il benessere abitativo dei fruitori.

Esigenze… di chi?!
Spesso queste esigenze sono imposte per venire incontro a necessità sociali, economiche e culturali in primo luogo, e (forse) ambientali in secondo luogo, ma in prima battuta non hanno molto a che vedere con il benessere abitativo. L’obiettivo di una corretta progettazione dovrebbe essere il massimo benessere e la massima fruibilità ambientale degli occupanti, non realizzare una ‘casa passiva’ o sistemare in qualche modo i
pannelli solari. Si confonde il mezzo con il fine… arrivando al paradosso.

Si pensi che in certe zone d’Italia (tra cui alcune dichiarate patrimonio dell’umanità) esistono regole molto restrittive per la scelta di materiali e forme da utilizzare nelle costruzioni/ristrutturazioni, creando a volte difficoltà ai privati. Questo per preservare lo stile costruttivo locale e per rispettare i vincoli paesaggistici. Ma in queste stesse zone vengono autorizzate enormi installazioni di pannelli solari. Forse che questi non hanno un impatto ambientale o paesaggistico? E forse qualcuno pensa che non abbiano un’influenza sulle persone che vivono nei paraggi?!

Ancora una volta l’occidente dimostra un carattere schizofrenico. Per decenni nessuno – in primo luogo chi se ne doveva occupare – si è mai curato del paesaggio, del risparmio energetico e della progettazione ecocompatibile, mentre parecchie autorevoli voci si sono alzate per fare notare l’errore, rimanendo inascoltate.
Ora siamo arrivati all’opposto: l’imperativo categorico del risparmio energetico a ogni costo, mancando ancora una volta l’obiettivo. Il reale compito del progettista è quello di progettare una casa per gli uomini, dove essi possano vivere in pienezza e soddisfazione.

La stessa idea di ‘casa passiva’ è una contraddizione in termini, perché se la casa è un essere vivente… nessun essere vivente è ‘passivo‘! Tra l’altro questa idea contraddice le basi stesse della bioarchitettura, ove la casa è concepita appunto come organismo vivente composto di più ‘pelli’… un organismo che deve respirare!

Ma tant’è… noi riteniamo che l’accento vada posto su ben altri fattori, e per fare questo riteniamo importante prima di tutto capire che cosa è una casa, perché è costruita in un certo modo e come funziona. E in questo compito ci può aiutare la serie di articoli firmati da Marzia Mazzi, che pubblicheremo a partire da oggi. Buona lettura quindi!

[ Fonte: Mondocasablog.com ]

mercoledì 3 novembre 2010

Meet a piece of green from Milan



Verger ospita e inaugura Giovedì 4 Novembre, dalle 18.30 alle 22.00

"MEET A PIECE OF GREEN FROM MILAN"
A cura di Daniele Belleri ed Elena Comincioli con il supporto di AT Casa

Un'installazione racconterà e farà scoprire il valore nascosto delle piante spontanee, farle vedere con occhi diversi, raccontando le energie positive che ne derivano per poi inventare nuovi spazi verdi pubblici per la città.

Vi aspettiamo per scoprire questo nuovo progetto con la ricetta della serata: il risotto all’ortica.

Verger - Via Varese, 1 - Milano
Press contact e info: press@p-s.it

venerdì 29 ottobre 2010

Prima casa passiva in legno in Lombardia

E' stata inaugurata il 18 ottobre, in provincia di Varese, un esempio di quella che sarà l’abitazione del futuro: in legno, termicamente e acusticamente isolata.

Progettata e costruita da BLM Domus, Divisione del Gruppo Bevilacqua, la nuova casa passiva in legno di Fagnano Olona verrà a breve certificata dall’agenzia Casaclima e dal Passivhaus Institut di Darmstadt. La struttura, che sfiora il pareggio del bilancio termico, ha conseguito lo standard CasaClima della classe Oro PLUS.

Struttura della casa passiva
Perfettamente isolata dal punto di vista termico e acustico, la casa passiva di Fagnano Olona si sviluppa su tre piani (giorno, notte e interrato), occupando una superficie di 600 mq di cui 375 mq abitabili. All’esterno, un ampio giardino con patio in legno e piscina sono stai realizzati in sinergia con AB Style, altra divisio­ne del Gruppo Bevilacqua.
Sul tetto, niente tegole, ma un tetto verde adornato con piante grasse. Ad eccezione del cavedio perimetrale e della platea di fondazione in muratura, l’abitazione è completamente costruita in legno, un materiale resistente, versatile, eco-compatibile e dotato di proprietà antisismiche.
La casa sfrutta al massimo le fonti naturali di energia come, ad esempio, il calore passivo derivante dagli elettrodomestici in funzione, dagli occupanti e dai raggi del sole che penetrano attraverso le grandi finestre disposte a sud. A supporto di queste fonti spontanee, si è proceduto, poi, all'installazione di un impianto fotovol­taico da 10 kW per la produzione di energia elettrica e pannelli solari per l’acqua calda sanitaria. Un sistema grazie al quale l’abitazione consegue un bilancio negativo nella generazione di anidride carbonica, trattenendo una maggiore quantità di CO2 rispetto a quella prodotta.Un impianto geotermico verticale aiuta la pompa di calore a riscaldare la casa nei mesi invernali, raffrescando l’abitazione a costo zero (freecooling) nel periodo estivo.

Comfort abitativo e rispetto dell'ambiente
Energie rinnovabili, ma non solo. La casa di Falagno Olona è stata, infatti, concepita anche nell'ottica di farne una struttura abitabile e accogliente. I solai, appoggiati su dissipatori acustici, evitano la propagazione di rumore da calpestio. Inoltre, tutti gli impianti elettrici e termici convergono in un unico locale tecnico situato nel piano interrato accanto al garage e alla taverna.I consumi della prima casa passiva lombarda sono quantificabili in 0,8 - 1 litri di gasolio al mq a fronte dei circa 7 - 10 litri al mq di una casa tradizionale. Un rispar­mio considerevole che si traduce in un importante vantaggio economico per le fami­glie sempre più attente ai consumi, oltre che al benessere e al piacere dell’abitare.

Scheda tecnica
Per il progetto si è ricorso all'utilizzo di evolute metodologie di design e costruzione, applicando tecnologie all’avanguardia per lo sfruttamento delle fonti rinnovabili di energia. L’edi­ficio è dotato di:-Impianto fotovoltaico da 10 kW in silicio policristallino e pannelli solari Suntech IDM. L’impianto FV è installato sul tetto dove è stato ricreato un caratteristico giardino pensile.-Impianto geotermico con due sonde verticali di 80 m, ciascuna utilizzata per il raffrescamento a pavimenti -freecooling- nel periodo estivo e con pompa di calore durante l’inverno. - Struttura portante a telaio (20 cm) con isolante in fibra di canapa. Il telaio è coperto all’esterno da un assito in abete maschiato e all’interno da pannelli di tipo OSB le cui giunte sono sigillate per garantire la tenuta all’aria.- Cappotto in fibra di legno (dai 12 ai 24 cm) con densità di 240 Kg/mq.- Solai di tipo Brettstapel costituiti da tavole (24-20 cm) impilate e giuntate meccanicamente. Sotto ogni tramezza sono stati inseriti dissipatori acustici che evitano la propagazione del rumore da calpestio.- Serramenti in legno con montante da 110 mm Variotec con inserto in PUR per migliorare le prestazioni del telaio e triplo vetro a doppia camera contenente gas argon.- Sistema di ventilazione meccanica dell’edifico per mezzo di macchinaventilante Zendher con relative bocchette di mandata ed espulsione.- Tetto verde. Un’area vegetale che assicura condizioni termo climatiche regolari, favorendo anche l’efficienza dei pannelli FV. In grado di trattenere le polveri sottili, il tetto fornisce anche un appoggio alla fauna durante le migrazioni.- Locale tecnico situato nel piano interrato dove convergono tutti gli impianti elettrici e termici: accumulo di 1.000 litri per l’acqua calda sanitaria, pompa di calore, sistema di ventilazione meccanica.

Cos'è la casa passiva?
Con questa definizione, si intende una soluzione abitativa, di concezione originaria tedesca, in grado di garantire il benessere termico senza ricorrere a impianti di riscaldamento e condizionamen­to convenzionali. Grazie ad un elevato isolamento dell’involucro, abbinato ad un sistema di ventilazione meccanica, permette di mantenere la temperatura ideale al proprio interno. Il suo bilancio energetico è quasi in pareggio in quanto la somma degli appor­ti passivi di calore, dovuti all’irraggiamento solare e al calore generato dagli elettrodomestici in funzione e dagli inquilini stessi, sono quasi sufficienti a com­pensare le perdite dell’involucro durante la stagione fredda. L’energia necessaria a pareggiare il bilancio termico dell’edificio è prodotta mediante sistemi non convenzionali come impianti fotovoltaici e geotermici.
Il Passivhaus Institut di Darmstadt, l’ente certificatore tedesco di case passive, considera una costruzione “passiva” solo quando soddisfa i seguenti requisiti:
• Fabbisogno energetico utile richiesto per il riscaldamento ≤ 15 Kwh (m2 a).
• Fabbisogno energetico utile richiesto per il raffrescamento ≤ 15 Kwh (m2 a).
• Carico termico invernale ≤ 10 W/ m2.
• Carico termico estivo ≤ 10 W/ m2.
• Tenuta all’aria n50 ≤ 0,6/h
• Fabbisogno primario di energia ≤ 120 kWh (m²a).

La casa passiva di Fagnano Olona rispetta questi standard, assicurano i costruttori del gruppo Bevilacqua, specializzati nella progettazione e realizzazione di strutture in legno, con un occhio di riguardo all'eco-sostenibilità dell'abitato.


[ Fonte: Casaeclima.com ]

venerdì 22 ottobre 2010

Dalla Cina l'edificio più ecosostenibile del mondo

Il Wuhan Energy Centre, il miglior esempio di edificio ecosostenibile, viene dalla Cina.

Wuhan, una città cinese che conta oltre nove milioni abitanti, diventerà nei prossimi anni la città più sostenibile della Cina.

Intanto batte il record con l’edificio più
ecosostenibile del mondo ottenendo per primo la certificazione Building Research Establishment Environmental Assessment Method (BREEAM). Il palazzo sarà progettato dalla Grontmij, in collaborazione con gli architetti della Van Soeters Eldonk, e ospiterà un istituto di ricerca nel campo delle nuovi fonte energetiche.

La forma del progetto ricorda quello della Calla Lily, il fiore preso come fonte di ispirazione dai progettisti e sarà alto ben 140 metri. Il tetto del fiore è composto
pannelli solari per produrre energia e sarà inclinato per ottenere il migliore rendimento possibile ma anche per raccogliere l’acqua piovana.
Sarà un tetto apribile progettato per il riscaldamento e il raffreddamento dell’edificio. In questo modo la struttura godrà del riscaldamento e della ventilazione naturale grazie ad un
camino centrale che permetterà all’aria di spostarsi dall’esterno all’interno e viceversa.

All’interno dell’edificio saranno poste delle turbine eoliche verticali che produrranno energia utile ai lavori che avverranno nell’edificio.

I lavori per la costruzione del Wuhan Energy Centre inizieranno il prossimo novembre per conto della Hubei Science & Technology Investment Company.

Un edificio imponente, ma simile a un orco buono. La terrà non ne risentirà.

[ Fonte: Edilgreen ]

Approfittiamo di questo spazio per salutare i nostri amici del miglior casinò on line!

venerdì 15 ottobre 2010

Casa che poggia sulla terra e costruita con la terra

Dalla collaborazione tra l'architetto Michael Ramage dell'Università di Cambridge, l'ingegnere John Ochsendorf dell'MIT di Boston e l'architetto sudafricano Peter Rich nasce "Sustainable Shells", modello abitativo sostenibile pensato per alcune delle più remote e povere aree del mondo.

L'edificio, già sperimentato in Sud Africa per la costruzione di un centro espositivo presso il National Mapungubwe Park, è stato costruito utilizzando risorse naturali. Infatti, le tegole da 20mm che ne coprono la volta sono costituire principalmente da terra pressata.

Risultato di ciò è una struttura a basso costo che comporta, oltre ad un utilizzo minimo di energia, anche l'impiego della manodopera locale.

Le tecniche utilizzate per la sua costruzione possono infatti essere insegnate a lavoratori del posto che, in seguito, potranno utilizzarle anche per la realizzazione di progetti futuri.

"Si tratta di realizzare una casa che poggia sulla terra e costruita con la terra - dichiara Michael Ramage -.

Significa, inoltre, dare ad una comunità le competenze e gli strumenti adatti a costruire i propri edifici, senza bisogno di costose importazioni.

Ma ancora più importante, la costruzione dell'edificio conferisce alla popolazione la fiducia nei propri mezzi e strumenti".

[ Fonte: Casaeclima.com ]

venerdì 8 ottobre 2010

A Chicago l'acqua si raccoglie dal tetto

Il sindaco di Chicago, Richard M.Daley, ha un obiettivo: rendere la sua città tra le più ecologiche degli Stati Uniti. Ovviamente, per riuscire a raggiungere questo traguardo, il primo cittadino ha richiesto l'aiuto di tutti gli abitanti e qualcuno sembra aver risposto positivamente.

Si tratta del farmacista Michael Yannell, il quale ha contattato lo studio di architettura Farr Associates per progettare la sua casa sostenibile. L'edificio, capace di produrre più energia di quanto ne consumi, integra al suo interno diversi sistemi altamente efficienti e molteplici tecnologie rinnovabili tanto da essere insignito dall'USGBC con il rating Leed Platinum (115,5 punti).

Impianto fv: 48 pannelli e 11.500 kWh all'anno
L'edificio è composto da due ali, collegate da un atrio centrale, al cui interno sono presenti cucina, sala da pranzo, camere, sala della musica e uffici. Per sfruttare al meglio la luce solare, il team di progettazione ha concepito un sistema fotovoltaico (48 pannelli) da 10 kW esposto in direzione est-ovest che produce 11.500 kWh all'anno.
Grazie all'ausilio di pannelli solari termici viene poi prodotta tutta l'acqua calda sanitaria necessaria; e il calore in eccesso viene travasato nel pozzo geotermico.

Tecnologie sostenibili
L'esterno è, invece, rifinito con una combinazione di cedro e fibrocemento. Presenti anche 110 grosse finestre con tripli vetri che, oltre ad illuminare l'ambiente interno, consentono un risparmio energetico di 500 kWh all'anno. La casa possiede, inoltre, un sistema idronico solare, una pompa di calore geotermica e un sistema HVAC che ridistribuisce l'aria riscaldata. Da settembre 2009, ossia 5 mesi dopo il completamento dell'edificio, la casa aveva prodotto circa 7.500 kWh di energia elettrica, ben oltre le aspettative dei progettisti.
Per quanto riguarda infine lo sfruttamento dell'acqua, quella piovana viene incanalata grazie all'uso del tetto a farfalla per alimentare il sistema di irrigazione

Un esempio per Chicago
Rispetto alle altre case del quartiere, la casa si trova decisamente in disparate. Ma era proprio questa l'intenzione die progettisti: "Non è un edificio di sfondo. Lo abbiamo costruito in disparte poiché pensiamo che le persone non si rendano ancora conto dell'opportunità data dalle case net zero energy. In questo modo l'edificio sarà più visibile. Non sono case del futuro, ma del presente".


[ Fonte: Casaeclima.com ]

venerdì 1 ottobre 2010

La "vernice fotovoltaica" sarà una svolta?

La società norvegese EnSol AS ha brevettato delle celle fotovoltaiche "spalmabili" a film sottile, basate sulla tecnologia dei nanocristalli.

Si tratto di un tipo di cella di nuova concezione realizzata tramite uno speciale materiale formato da nanoparticelle metalliche, "spalmabile" su tutte le superfici lisce e piatte.

Su scala industriale
Secondo l'azienda, le potenzialità d'uso del fotovoltaico, grazie a questo metodo d'applicazione, potrebbero aumentare in maniera esponenziale.
"Si tratta - afferma EnSol - di una nuova generazione di tecnologie per pannelli fotovoltaici che ha un enorme potenziale di sviluppo, poiché può consentire la produzione di energia su scala industriale, con bassissimi impatti ambientali e costi di produzione competitivi".

In commercio nel 2016
Obiettivo del progetto, ora in fase di sviluppo grazie anche alla collaborazione con l'Università inglese di Leicester, è quello di essere commercializzato entro il 2016. "La nostra università - ha spiegato Chris Binns, professore di nanotecnologie - è per ora l'unica al mondo a disporre delle apparecchiature adatte per la realizzazione del materiale progettato dalla EnSol".

[ Fonte Casaeclima.com ]

venerdì 17 settembre 2010

Un SI dalle "città del vino"

Sì all'eolico e al fotovoltaico, ma senza eccessi, perché se il risparmio energetico è un obiettivo importante su cui puntare per il futuro, bisogna stare attenti che questo non comporti un eccessivo ''consumo'' del territorio: i sindaci dei territori del vino concordano nella necessità di inserire nel ''Piano Regolatore delle Città del Vino'' un regolamento ad hoc perché gli impianti delle energie rinnovabili siano rispettosi del paesaggio, senza che un'installazione indiscriminata possa deturpare vigneti o colture. Dei principi ispiratori e delle buone pratiche da adottare, le Città del Vino ne parleranno riunite in ''Convention'' a Benevento e nelle Città del Vino del Sannio - Castelvenere, Torrecuso e Sant'Agata de' Goti - da domani fino al 19 settembre (info: www.cittadelvino.it).

In Italia gli impianti installati nel 2009 sono stati circa 71.300, per una produzione di oltre 1.140 megawat. ''Quello delle energie rinnovabili è un tema che interessa sempre più da vicino i territori rurali - spiega il presidente delle Città del Vino Giampaolo Pioli - ma, in un momento difficile per l'agricoltura come quello che stiamo vivendo, si corre il rischio che sostituire un vigneto con un impianto fotovoltaico o installare pale eoliche al posto di colture o vicino ad edifici di interesse storico e culturale, possa essere considerato solo una forma di reddito alternativa, senza considerare i gravi danni di immagine per il paesaggio e le pesanti ripercussioni sul turismo''.

''L'obiettivo- spiega Pioli - è quello di dare ai sindaci dei territori del vino regole e misure per la gestione urbanistica degli impianti. Siamo assolutamente favorevoli al diffondersi delle energie alternative - conclude Pioli - ma è necessario che gli strumenti urbanistici dei comuni si facciano carico di scegliere le porzioni di territorio aperto meno produttive e svantaggiate, le aree industriali o di cava dismesse''.

Di fronte alle nuove problematiche legate alle energie rinnovabili e al loro impatto sulla gestione del territorio, le Città del Vino hanno deciso di lavorare ulteriormente al loro Piano Regolatore - lo strumento urbanistico dei comuni del vino italiani, dove anche il ''territorio rurale aperto'' è oggetto di attività pianificatrice da parte dell'ente pubblico - approfondendo i problemi che l'uso indifferenziato, al di fuori della pianificazione, dei pannelli fotovoltaici, o degli impianti eolici, comportano, in termini di impatto paesaggistico, ma anche in relazione al loro smaltimento, che non sarà semplice nè poco invasivo per l'ambiente, anche quando si renderanno necessarie sostituzioni con nuovi modelli.

[ Fonte: Adnkronos.com ]

venerdì 10 settembre 2010

Casa Zero Energy

Realizzata dal Gruppo Polo Le Ville Plus insieme al Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale dell’Università degli Studi di Trento e con il supporto della Regione Friuli Venezia Giulia, Casa Zero Energy è stata concepita come progetto sperimentale per l'applicazione di tecnologie innovative. Infatti la casa verrà monitorata in remoto dal Laboratorio di Progettazione Edilizia del Dipartimento di Ingegneria per analizzare il comportamento dell’edificio e delle tecnologie applicate.

Primi passi
Il progetto è partito dallo studio bioclimatico del territorio che ha determinato la migliore posizione e orientamento della casa, posizionata verso il lato nord del terreno in modo da lasciare maggior spazio a sud per il giardino e per gli spazi interni più vissuti come soggiorno e cucina. La facciata sud ha un ampia vetrata che fa entrare luce e calore in inverno ma che viene schermata durante l'estate per evitare il surriscaldamento. La facciata nord invece presenta una serie di piccole finestrature che in estate vengono utilizzate per la ventilazione notturna.

Recupero dell'acqua piovana
L'edificio, che non utilizza nessun tipo di energia proveniente da fonti fossili, è completamente autonomo e produce l'energia di cui necessita solamente da fonti alternative e non inquinanti. Inoltre, la casa è stata progettata per richiedere poca energia. Tra le tecnologie "verdi" utilizzate troviamo il recupero dell'acqua piovana, la quale viene raccolta in un'apposita vasca dotata di un sistema di filtraggio e utilizzata per gli scarichi del WC, per la lavatrice e per l'irrigazione del giardino.

Sistema costruttivo in legno
Il sistema costruttivo dell'abitazione è composto da una struttura portante di travi e pilastri in legno lamellare di grossa sezione, tagliati su misura e assemblati in cantiere mediante collegamenti ad incastro o carpenterie. Tale sistema sfrutta la flessibilità e la capacità di dissipazione di energia del legno: l’uso di collegamenti metallici con piastre e perni a scomparsa ne abbatte la fragilità, mentre la capacità elastica conferisce al sistema portante dell’edificio una buona capacità dissipativa e garantisce continuità strutturale antisismica. Le pareti sono realizzate da pannelli in legno ed elementi isolanti. Verso l’interno hanno un isolamento in fibra di legno naturale, mentre nella parte esterna sono interamente ricoperte dal rivestimento in sughero.
Per la copertura dell'edificio è stato utilizzato un tetto verde che a sud forma un giardino sospeso, mentre per la parte esposta a nord sono state scelte piante verdi meno bisognose di sole e a crescita lenta.

Sistema domotico
All'interno della casa è stato installato il sistema demotico “Home Sapiens” sviluppato da BPT, che, dopo aver percepito le variazioni di luminosità, temperatura, umidità, ecc., si attiva autonomamente regolando riscaldamento, climatizzazione e apertura e chiusura degli infissi. Sul tetto è posizionata una centralina di captamento meteorologico che invia i dati direttamente al centro di controllo della casa che è in grado di autogovernarsi in base alle condizioni atmosferiche ed alla programmazione scelta.

Tecnologie
Per quanto riguarda infine le tecnologie impiegate, nell'edificio è stato montato un impianto di collettori solari collocato sulla falda piana del tetto, esposta a sud. L'intero impianto è costituito da pannelli solari termici che, essendo posti sotto i pannelli fotovoltaici, sfruttano il surriscaldamento di questi ultimi per trasferire calore ad una serpentina in rame, che a sua volta, riscalda il fluido che scorre al loro interno. Infine è presente un sistema a pannelli radianti, utilizzato per soddisfare la necessità di raffrescamento e riscaldamento.




[ Fonte: Casaeclima.com ]

Questa soluzione è ecologica e il suo costo non è proibitivo, non c'è bisogno di vincere ai giochi del casinò online!

venerdì 3 settembre 2010

Acqua di mare per l'aria condizionata

A Waikiki (Hawaii) si sta progettando un sistema di condizionamento degli hotels che sfrutta le acque profonde, e fredde, al largo dell'isola.

I proprietari di un hotel a Waikiki stanno pensando di utilizzare l'acqua fredda del mare per produrre aria condizionata nel loro edificio, riducendo sensibilmente le spese per l'elettricità. Il progetto, guidato da Kyo-ya Hotels & Resorts, è nelle fasi di pianificazione, e le persone interessate sottolineano i molti ostacoli che devono ancora essere risolti prima che il progetto diventi realtà.
Ci sono comunque una serie di elementi favorevoli, tra cui l'alta concentrazione di clienti della zona, e quindi di fondi economici, e la possibilità di utilizzare il canale di Ala Wai come un comodo accesso all'oceano per il tubo di aspirazione.Inoltre, i progettisti potrebbero usare gli insegnamenti tratti di un progetto molto più ampio che si propone di utilizzare l'acqua del mare per fornire aria condizionata nel centro di Honolulu.

Gli sviluppatori del progetto sperano di chiudere la fase finale di finanziamento entro un mese o due e iniziare a scavare nove mesi dopo. Kyo-ya, proprietario del Waikiki Royal Hawaiian, ha iniziato a studiare tecnologie alternative per l'aria condizionata diversi anni fa, e inizialmente, ha preso in considerazione la perforazione a terra su una delle sue proprietà per estrarre acqua fredda. Solo in seguito è passato all'idea di attingere l'acqua al largo in acque profonde che potrebbero essere utilizzate per raffreddare la zona.

Utilizzare l'acqua di mare potrebbe comportare infatti rilevanti risparmi sui costi dell'energia elettrica per gli albergatori, che potrebbero potenzialmente risparmiare fino al 20% sulla bolletta.Kyo-ya sta lavorando al progetto con l'Università Hawaii Sea Grant, che recentemente ha ricevuto 200.000 dollari di finanziamento federale per studiare la possibilità di utilizzare l'acqua di mare per l'aria condizionata.

L'obiettivo finale è di raccogliere altri 800 mila dollari in fondi integrativi federali e privati per il progetto.
Il sistema di Waikiki pompa le acque gelide a una profondità di circa 1.800 metri attraverso uno scambiatore di calore che a sua volta è utilizzato per la refrigerazione a circuito chiuso dell'acqua dolce.
L'acqua di mare in uscita dallo scambiatore di calore, che sarebbe leggermente più calda dell'acqua in entrata, potrebbe essere scaricata nel canale di Ala Wai per contribuire a creare un migliore flusso naturale.

[ Articolo tratto da Casaeclima.com ]

venerdì 16 luglio 2010

Il giardino verticale

Pannelli verdi modulari con sistema d'irrigazione idroponica.

Adatto sia per interni che per esterni, il giardino verticale Fytowall by Fytogreen consiste in una serie di pannelli modulari contenenti un substrato di crescita inerte in cui coltivare diverse varietà di piante.

Un sistema integrato d'irrigazione idroponica, utilizzabile su qualsiasi superficie verticale (muri, recinzioni, balconi etc.), supporta i pannelli che, al momento dell'installazione, vengono forniti già pre-coltivati in serra. Essendo modulare, il sistema è disponibile in qualsiasi dimensione e i pannelli sono tra loro anche interscambiabili. La dimensioni standard è di 100x49x14 cm.

Diversi i vantaggi ottenibili dalla sua applicazione oltre al fattore puramente estetico. Tra questi i più importanti sono la riduzione del rumore e dei carichi di raffreddamento.

[ Fonte Casaeclima.com ]

venerdì 9 luglio 2010

Ricostruire l'Aquila con l'ecosostenibilità

Approvato un regolamento per la ricostruzione della città attraverso l’ edilizia sostenibile e l’ efficienza energetica.

L’ Aquila ancora ferita dal terremoto del 6 aprile 2009 vuole ricostruirsi puntando sull’ edilizia sostenibile e sul
risparmio energetico.

La Giunta comunale ha approvato un regolamento – già trasmesso al Consiglio comunale per l’ approvazione definitiva – in cui vengono introdotti una serie di parametri finalizzati all’ ottenimento della certificazione energetica per gli edifici.
”Nella fase attuale – ha dichiarato l’ assessore all’ Ambiente Alfredo Moroni – in cui deve partire la ricostruzione della città e la ristrutturazione soprattutto degli edifici in categoria E, questo provvedimento è fondamentale perché rappresenta un moderno strumento di pianificazione del territorio comunale e riveste pertanto un’ importanza strategica, ponendosi inoltre, coerentemente con il programma di mandato del sindaco, in una logica di modernità e di adeguamento alle normative europee, nazionali e regionali”.

Punteggi e incentivi
Il regolamento riguarda quattro ambiti di interesse
: prestazioni dell’ edificio in termini di orientamento, isolamento termico, materiali ecosostenibili e fabbisogno
energetico; efficienza energetica degli impianti termici, di climatizzazione ed elettrici; fonti energetiche rinnovabili, con particolare riferimento a produzione di acqua calda e di energia elettrica; sostenibilità ambientale, con l’ utilizzo di acqua potabile e il recupero di acque piovane.
A ciascuno di questi ambiti è collegato un punteggio finalizzato ad un indice di premialità. Ottenendo il massimo del punteggio si potrà aumentare la superficie calpestabile fino al 10% della cubatura, con un contestuale abbattimento del contributo di concessione, ossia degli eventuali oneri a carico del proprietario.

Puntiamo ad una ricostruzione con standard moderni, allineati all’ attuale quadro normativo in materia di ambiente e di
risparmio energetico - ha dichiarato ancora Moroni - e in linea anche con la carta della ricostruzione della città dell’ Aquila, che venne presentata dal sindaco Cialente in occasione della conferenza Onu a Copenaghen, e con quanto deliberato nell’ autunno scorso dal Consiglio comunale.
Sarà necessario – ha aggiunto l’ assessore – uno sforzo progettuale da parte dei tecnici incaricati, delle imprese che dovranno realizzare questi sistemi innovativi e degli stessi proprietari di immobili, che avranno il duplice vantaggio di diminuire i consumi e di poter ottenere un premio di cubatura, fornendo allo stesso tempo un contributo fondamentale alla tutela dell’ ambiente”.

Consultazioni con le categorie interessate
Moroni ha anche annunciato che, prima di sottoporre il provvedimento al
Consiglio comunale per la definitiva approvazione, promuoverà una serie di incontri pubblici con tutte le categorie interessate, anche per recepire utili suggerimenti in materia.

[ Fonte: Casaeclima - Tratto da Mondocasablog.com ]

venerdì 25 giugno 2010

Progetto "Energica Mente"

Un prototipo innovativo e unico nel suo genere per ottimizzare la gestione delle diverse fonti di energia negli edifici.

Il progetto ha come obiettivo principale la realizzazione di un’ infrastruttura ICT finalizzata al monitoraggio, controllo e ottimizzazione del sistema energetico da parte degli utenti finali.
Un sistema in grado di controllare efficacemente i dispositivi energetici dell’ utenza, di gestire misure di diversa natura ed eseguire controlli su differenti fonti e carichi di energia negli impianti di edificio.

È il progetto ”Energetica Mente”, realizzato con il contributo della Regione Lombardia, da Info Solution Spa (società specializzata nella progettazione di sistemi elettronici), in collaborazione con Politecnico di Milano (DEI – Dipartimento di Elettronica e Informazione), EnerTech Solution (start – up del Politecnico di Milano), Save Energy (spin – off di Info Solution) e Fondazione Politecnico di Milano.

Grazie alla rete di sensori di cui viene dotato l’ impianto energetico monitorato, è possibile analizzare le differenti caratteristiche di funzionamento di ogni suo componente e controllare le variabili critiche.
Obiettivo finale: raggiungere la massima efficienza energetica dell’ impianto stesso.

Il sistema di controllo del prototipo agisce a livello globale ed è in grado di pianificare, dilazionare ed integrare i processi energetici eseguiti, massimizzando il risparmio energetico e minimizzando le emissioni.

L’ innovazione sta nell’ automatizzare localmente il controllo dei singoli componenti di produzione / consumo di energia sulle impostazioni dell’ utente, sia a livello di comfort richiesto (temperatura, umidità, luminosità ecc.), sia a livello di risparmio (energetico, economico, di produzione di CO2).

A livello centrale, il sistema includerà anche un servizio di riconoscimento degli utenti che saranno in grado di impostare azioni future in base alle previsioni di carico del sistema energetico e alle condizioni ambientali esterne. Il prototipo sviluppato può essere applicato sia a impianti energetici preesistenti sia a impianti energetici di nuova realizzazione.

Esperienze indicative in Italia e all’ estero di aziende che operano nella grande distribuzione, che hanno introdotto dispositivi meno sofisticati di quelli proposti nel progetto ”Energetica Mente”, hanno consentito di ottenere risparmi medi attorno al 15 – 20% sui costi di energia.

Grazie alle caratteristiche innovative del prototipo proposto, il risparmio medio che si riuscirebbe ad ottenere agevolmente può arrivare fino al 30%, con la possibilità di ottimizzare ulteriormente tale valore attraverso interventi di miglioramento su infrastrutture e impianti.

Prospettive di mercato
Il mercato potenziale del sistema proposto è costituito da edifici e complessi di edifici destinati all’uso abitativo, ad attività del settore terziario e della Pubblica Amministrazione. La sua introduzione consente di avviare un percorso di miglioramento che può arrivare in breve tempo a raggiungere risultati significativi.

I Partner del progetto
Il progetto ”Energetica Mente” coinvolge partner qualificati ai quali è stato affidato un compito specifico in funzione delle loro competenze e della loro esperienza:* Info Solution S.p.A. (capofila del progetto)* EnerTech Solution* Fondazione Politecnico di Milano* Politecnico di Milano – Dipartimento di Elettronica e Informazione* Save Energy.


[ Fonte: Mondocasablog.com ]

sabato 19 giugno 2010

Le Vacanze perfette per i designer, Scontate, creative e di supporto per rivalutare un comune in Basilicata!

Sei un artista? Artigiano? Designer? Hai la possibilità di vendere le tue creazioni e passare le vacanze in un contesto naturale tra i più belli d’Italia a un prezzo speciale. Ma affrettati, le candidature si chiudono lunedì 21 giugno!

UHM (Unconventionall Holidays Market) è un format ideato da Unconventionall Gens e Associazione Rivelia. Con 95 euro settimanali si può partecipare a una “vacanza-mercato”: di giorno tutti al mare (sul golfo di Policastro, a pochi chilometri da Maratea) e di sera tutti al mercato di San Costantino di Rivello per esporre e vendere le proprie produzioni creative (design, arte, artigianato).

I vantaggi? Le vendite al mercato ripagano la vacanza, il luogo è ideale per conoscere altri creativi e divertirsi all’insegna del non-convenzionale.

Tutte le informazioni utili su
www.unconventionall.com/uhm

venerdì 18 giugno 2010

Borgo Futuro: tutte le declinazioni della sostenibilità

Energie rinnovabili e sostenibilità ambientale alla prima edizione di Borgofuturo, dal 2 al 4 luglio a Ripe San Ginesio (Macerata)

Oltre agli appuntamenti principali, tanti eventi collaterali previsti: gli spettacoli teatrali “Scarpagnante” e “Persone che crescono”, incontri con l’Associazione Nazionale Comuni Virtuosi, i Riciclato Circo Musicale, i Guixot de 8, il Popolo delle Carriole, pranzi e cene a chilometro zero e stoviglie biodegradabili.Continua la marcia di avvicinamento di BorgoFuturo, Festival della Sostenibilità alla prima edizione che dal 2 al 4 Luglio sarà il punto di riferimento per il mondo dell’ ecosostenibilità in tutte le sue sfaccettature.

Assieme agli appuntamenti principali della tre giorni, organizzata dal Comune di Ripe San Ginesio (MC) e dalla Comunità Montana dei Monti Azzurri con la collaborazione della Provincia di Macerata e il patrocinio della Regione Marche, ovvero gli incontri con Maurizio Pallante, Oliviero Beha e Mario Tozzi, sono previsti numerosissimi eventi che permetteranno a tutti i visitatori di conoscere il mondo della sostenibilità in tutte le sue forme.

Venerdì 2 Luglio andrà in scena “Scarpagnante” di Giorgio Felicetti, premio Enriquez per il teatro civile, spettacolo teatrale liberamente tratto dal libro “Saltatempo” di Stefano Benni.Sempre nella serata di venerdì, BorgoFuturo proietterà “The age of stupid“, film manifesto a cura del Wwf sui cambiamenti climatici.

Sabato 3 e domenica 4 Luglio sarà la volta dei Guixot de 8, il gruppo più famoso in Europa per la costruzione di giochi con materiali riciclati, che approdano a Borgofuturo con un’ idea precisa: ”Alcuni nostri giochi nascono da un’ idea, altri da un materiale, ma nessuno di loro ti chiede quanti anni hai. Sono tutti pensati e costruiti per lasciare emozioni al bambino di 4 anni, così come al nonno che lo accompagna. Le uniche cose che contano sono curiosità, osservazione e immaginazione”.

Volto alla sensibilizzazione verso un’ idea di sviluppo sostenibile sarà il laboratorio creativo di strumenti musicali con materiali di recupero curato nella mattinata di sabato 3 luglio dai Riciclato Circo Musicale, gruppo che si esibirà con gli strumenti costruiti dopo la visione in piazza del quarto di finale del Campionato Mondiale di Calcio.
Nel pomeriggio di sabato è previsto l’ aperitivo incontro con l’ Associazione Nazionale dei Comuni Virtuosi, per parlare di tutti quegli aspetti che possono rendere virtuosa un’ amministrazione: dalla gestione rifiuti, all’ utilizzo di energie alternative.

Domenica 4 Luglio spazio a “Persone che crescono” incontro d’ emozioni per un mondo sostenibile, originale spettacolo di Giuliano De Minicis, e al Popolo delle Carriole per affrontare di petto il problema della ricostruzione, dopo che il terremoto dell’ Aprile 2009 ha distrutto L’ Aquila.

BorgoFuturo presenterà inoltre l’ Incontro Regionale della Rete Gas Marchigiana (Gruppi d’ Acquisto Solidale) organizzati da R.E.E.S., tavole rotonde sulle nuove tendenze della bioedilizia e laboratori per bambini sull’ educazione al riciclo.
Nell’ arco di tutti e tre i giorni, infine, sarà attivo un servizio di catering con prodotti di stagione a chilometro zero provenienti dalle aziende del territorio. Tutti i pasti saranno serviti dentro piatti rigorosamente biodegradabili e compostabili al 100%.

BorgoFuturo sarà l’ occasione per capire l’ importanza della sostenibilità ogni giorno.

http://www.borgofuturo.net/
Tel: 333 3128062 – 349 1620342
borgofuturo@gmail.com
Ufficio stampa BorgoFuturo:
Alessandro Tibaldeschi
La Prima Web
Civitanova Marche (MC)
0733 813561 – 333.6692430
borgofuturo@laprimaweb.it

venerdì 11 giugno 2010

Casa Zero Energy sotto monitoraggio

Nato come progetto di ricerca, l'edificio utilizza materiali rinnovabili e fonti energetiche alternative.

Realizzata dal Gruppo Polo Le Ville Plus insieme al Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale dell’Università degli Studi di Trento e con il supporto della Regione Friuli Venezia Giulia, Casa Zero Energy è stata concepita come progetto sperimentale per l'applicazione di tecnologie innovative. Infatti la casa verrà monitorata in remoto dal Laboratorio di Progettazione Edilizia del Dipartimento di Ingegneria per analizzare il comportamento dell’edificio e delle tecnologie applicate.

Primi passi
Il progetto è partito dallo studio bioclimatico del territorio che ha determinato la migliore posizione e orientamento della casa, posizionata verso il lato nord del terreno in modo da lasciare maggior spazio a sud per il giardino e per gli spazi interni più vissuti come soggiorno e cucina. La facciata sud ha un ampia vetrata che fa entrare luce e calore in inverno ma che viene schermata durante l'estate per evitare il surriscaldamento. La facciata nord invece presenta una serie di piccole finestrature che in estate vengono utilizzate per la ventilazione notturna.

Recupero dell'acqua piovana
L'edificio, che non utilizza nessun tipo di energia proveniente da fonti fossili, è completamente autonomo e produce l'energia di cui necessita solamente da fonti alternative e non inquinanti. Inoltre, la casa è stata progettata per richiedere poca energia. Tra le tecnologie "verdi" utilizzate troviamo il recupero dell'acqua piovana, la quale viene raccolta in un'apposita vasca dotata di un sistema di filtraggio e utilizzata per gli scarichi del WC, per la lavatrice e per l'irrigazione del giardino.


Sistema costruttivo in legno

Il sistema costruttivo dell'abitazione è composto da una struttura portante di travi e pilastri in legno lamellare di grossa sezione, tagliati su misura e assemblati in cantiere mediante collegamenti ad incastro o carpenterie. Tale sistema sfrutta la flessibilità e la capacità di dissipazione di energia del legno: l’uso di collegamenti metallici con piastre e perni a scomparsa ne abbatte la fragilità, mentre la capacità elastica conferisce al sistema portante dell’edificio una buona capacità dissipativa e garantisce continuità strutturale antisismica. Le pareti sono realizzate da pannelli in legno ed elementi isolanti. Verso l’interno hanno un isolamento in fibra di legno naturale, mentre nella parte esterna sono interamente ricoperte dal rivestimento in sughero.
Per la copertura dell'edificio è stato utilizzato un tetto verde che a sud forma un giardino sospeso, mentre per la parte esposta a nord sono state scelte piante verdi meno bisognose di sole e a crescita lenta.

Sistema domotico
All'interno della casa è stato installato il sistema demotico “Home Sapiens” sviluppato da BPT, che, dopo aver percepito le variazioni di luminosità, temperatura, umidità, ecc., si attiva autonomamente regolando riscaldamento, climatizzazione e apertura e chiusura degli infissi. Sul tetto è posizionata una centralina di captamento meteorologico che invia i dati direttamente al centro di controllo della casa che è in grado di autogovernarsi in base alle condizioni atmosferiche ed alla programmazione scelta.

Tecnologie
Per quanto riguarda infine le tecnologie impiegate, nell'edificio è stato montato un impianto di collettori solari collocato sulla falda piana del tetto, esposta a sud. L'intero impianto è costituito da pannelli solari termici che, essendo posti sotto i pannelli fotovoltaici, sfruttano il surriscaldamento di questi ultimi per trasferire calore ad una serpentina in rame, che a sua volta, riscalda il fluido che scorre al loro interno. Infine è presente un sistema a pannelli radianti, utilizzato per soddisfare la necessità di raffrescamento e riscaldamento.



[ Fonte: Casaeclima.com ]

venerdì 4 giugno 2010

Eco-case? Poca informazione rende gli acquirenti scettici!

Migliorare la comunicazione tra produttori e consumatori in materia di case a basso consumo energetico.

E’ il consiglio dei ricercatori che hanno condotto progetti di studio sulle barriere comportamentali che esistono nell’accettazione delle energie rinnovabili e delle tecnologie per il risparmio energetico.


Per chi non li avesse mai sentiti nominare
Create Acceptance e Changing Behaviour sono due progetti europei nati nello stesso contesto: affrontare le barriere comportamentali e sociali esistenti nei confronti delle rinnovabili.
Co-finanziati dal 7° Programma Quadro per l’Energia dell’Unione sostengono entrambi la necessità di un cambiamento nell’uso dell’energia e nei servizi da parte dei consumatori e dei gruppi industriali.

I risultati raggiunti mostrano dei dati interessanti: gli esperti hanno studiato il problema delle cosiddette Sticky information (letteralmente informazioni appiccicose) insito nelle iniziative che mirano a promuovere tecnologie a basso consumo da impiegare in case sostenibili. Il termine si riferisce al modo in cui la conoscenza degli esperti in efficienza energetica e dei potenziali acquirenti rimanga “attaccata” al rispettivo mondo, indice di uno scarso flusso di comunicazione e di scambio delle informazioni fra i due comparti.
Per il comparto che più pesa su consumi ed emissioni nella UE, ossia quello edilizio, il risparmio energetico è oggi un senso obbligato.

Eppure esiste ancora una certa reticenza nell’acquisto delle case “ecologiche”. Come parte di questi progetti, è stato organizzato un concorso destinato alla realizzazione di abitazioni a basso consumo energetico che ha visto anche potenziali acquirenti coinvolti come membri della giuria. Malgrado alcuni successi ottenuti con l'innalzamento della consapevolezza generale, i risultati sono stati sotto le aspettative e focalizzando l'attenzione sulla poca disponibilità dei consumatori a comprare “eco-case”.

Guardando al futuro, i ricercatori raccomandano una migliore utilizzazione dei metodi di partecipazione per migliorare la comunicazione, come la ricerca sui consumatori e i gruppi di discussione, ed esplorando il concetto di co-progettazione con gli acquirenti.
È importante sottolineare che questi metodi dovrebbero essere adattati alle esigenze sia dei produttori che degli acquirenti.

[ Fonte: Rinnovabili.it ]

giovedì 27 maggio 2010

Il villaggio del sole e del vento

110 ettari di sostenibilità da vivere a Pesaro e Urbino.

Inaugurato a Cagli, il progetto della ”città” della green economy.
Energie rinnovabili e turismo sostenibile il binomio su cui basa le sue fondamenta il villaggio a completo impatto zero
Il progetto è stato fortemente voluto dal Presidente della Provincia di Pesaro e Urbino, Matteo Ricci, come strumento per arricchire la provincia nel suo carattere green.
Si tratta del Villaggio del Sole e del Vento una sorta di città della green economy che sorgerà in un’ area di 110 ettari, a San Vitale di Cagli, zona di grande valore paesaggistico.
Il progetto, unico a livello nazionale e a bassa impronta ecologica, si propone di incentivare il turismo ecosostenibile e di favorire la produzione di energia da fonti rinnovabili.
”Da mesi – ha detto Ricci – abbiamo deciso di investire sul turismo e sulla green economy. Perché il lavoro, in tempi di crisi economica, rimane la nostra preoccupazione principale. Bisogna resistere ma anche innovare. E su questi due settori ci sono grandi prospettive di crescita, con possibilità nuove che possono aprirsi per l’ occupazione”.
Nel programma della provincia l’ area verrà suddivisa in due parti, una destinata alla riqualificazione edilizia, la seconda, più estesa, verrà adibita alla generazione energetica da fotovoltaico, minieolico, geotermico e biomasse.
”Il patrimonio pubblico – ha aggiunto – può essere messo a disposizione per incentivare gli investimenti nel settore. Apriremo un manifestazione d’interesse, finalizzata a verificare la disponibilità degli operatori economici e dei privati. Contiamo quindi di predisporre il progetto preliminare e di arrivare alla gara d’ appalto entro la fine dell’ anno. Dopo un processo di partecipazione stimolata”.

[ Fonte: Rinnovabili.it ]

giovedì 20 maggio 2010

Rinnovabili, è italiano il Comune più verde

Prato allo Stelvio, il paesino della Val Venosta immerso nell’omonimo parco nazionale, è il vincitore della RES-Champions League 2010 dei Comuni Rinnovabili, la competizione europea tra Comuni basata sulle tecnologie rinnovabili e sulle politiche energetiche locali.
Il Comune altoatesino - informa una nota diffusa da Legambiente - è stato premiato oggi a Dunkerque, sulla costa francese, nell’ambito della Conferenza europea delle città sostenibili per la miglior politica locale nella promozione delle fonti rinnovabili.
Alla competizione hanno partecipato i Comuni di Germania, Francia, Bulgaria, Polonia, Ungheria, Repubblica Ceca e Italia. “La vittoria di Prato allo Stelvio è un’ottima notizia, che dimostra come le realtà italiane che hanno investito nelle fonti rinnovabili siano tra i migliori esempi di successo a livello internazionale”, ha dichiarato Edoardo Zanchini, responsabile energia di Legambiente.

Mix di fonti rinnovabili
A Prato allo Stelvio un mix di fonti rinnovabili formato da 6 tecnologie diverse garantisce tutti i fabbisogni delle famiglie. Due centrali di teleriscaldamento alimentate da “vere” biomasse locali per una potenza totale di 1,4 MW, 4 impianti idroelettrici per complessivi 2.016 kW, centinaia di impianti solari installati sui tetti (1.100 mq di termico e 1,8 MW fotovoltaici), un impianto eolico da 1,2 MW, per produrre più energia di quella necessaria alle famiglie residenti per i propri fabbisogni elettrici e termici (riscaldamento delle case e acqua calda sanitaria). Grazie a queste tecnologie, le bollette risultano del 30-40% meno care.
In questo piccolo Comune è anche presente un’antica rete elettrica gestita da una Cooperativa locale, che permette di gestire con efficienza le diverse fonti. Nel 2003 salvò Prato allo Stelvio dal black out che coinvolse il resto d’Italia riuscendo a garantire la fornitura a tutte le utenze. “Prato allo Stelvio - ha aggiunto Zanchini - è risultato vincitore sbaragliando decine di migliaia di piccoli Comuni tedeschi, francesi, bulgari, polacchi, ungheresi e cechi. Ci auguriamo di vedere, nelle prossime edizioni della RES-Champions League, anche Comuni italiani medi e grandi. Perché questo dimostrerebbe che anche i centri maggiori, in cerca di aria pulita e risparmio, si stanno avviando concretamente sulla strada delle rinnovabili”.

Premiati 12 Comuni europeiA Dunkerque sono stati premiati 3 Comuni per ognuna delle 4 categorie in corsa, con l’obiettivo di rendere note le diverse esperienze dei Comuni europei al fine di diffondere conoscenze e opportunità offerte dalle rinnovabili e dimostrare come esse, attraverso un sistema efficiente di generazione distribuita, siano ormai una realtà matura.

[ Fonte: sito Casaeclima.com ]

venerdì 30 aprile 2010

Ecolonia: case a forma di natura

Ecolonia è oggi un esempio concreto di architettura sostenibile.
Noi di EcoAbitazione pensiamo sia un progetto concreto che anche in Italia andrebbe seguito.
E' per questo che di seguito vi riportiamo l'articolo che ne spiega le specifiche:


La progettazione dell’area di 2700 metri quadrati è stata affidata all’architetto Lucien Kroll, che ha anche fornito i principi base di sostenibilità e linee guida agli altri nove architetti coinvolti nella realizzazione.
L’ideazione degli alloggi è partita da un unico principio chiave: la conservazione energetica.
Da questo sono poi derivate le linee guida generali: riduzione dei consumi che utilizzano fonti energetiche tradizionali, sfruttamento di fonti rinnovabili e sostenibili, gestione oculata dei consumi quotidiani e ottimizzazione dei sistemi di climatizzazione a basso consumo.
Un altro principio adottato dai progettisti è stata la “integrated chain management” (la gestione globale della catena di produzione), che si riferisce all’intero ciclo di vita di un oggetto, partendo dalla materia prima, la sua realizzazione, il suo smantellamento, fino al suo riutilizzo. Infine, il “miglioramento della qualità”, inteso come qualità di un prodotto, che viene giudicato buono se può essere riparato, se può essere riciclato e se non produce rifiuti dannosi per l’ambiente.

Risparmio energetico
Sono state seguite tre strategie per il risparmio energetico: conservazione del calore (isolamento termico, uso energia solare, consumi energetici globali), gestione globale delle risorse (acqua potabile, materiali edilizi ecocompatibili, durata e adattabilità delle costruzioni), miglioramento della qualità abitativa (prestazioni acustiche, soluzioni tecniche per aumentare la salubrità indoor e la sicurezza degli utenti).
Tali strategie si ritrovano in modo diverso nelle singole abitazioni: per esempio in 18 unità orientate a nord-est o sud-ovest era importante la conservazione del calore, pertanto sono state ricoperte con uno strato di 130 mm di materiale isolante, e di 15 mm di intonaco. Le 80 case esposte a sud hanno invece pannelli solari per il riscaldamento dell’acqua.
Un ulteriore sistema integrato di riciclo dell’energia sfrutta un condensatore che recupera il calore dall’aria in uscita dalle case e lo trasferisce all’aria fredda che entra. Tale sistema di ventilazione controllata con recupero del calore è presente in 61 abitazioni. Sono 32 invece le abitazioni senza recupero del calore, mentre 8 sfruttano la ventilazione naturale.
Nonostante alcune differenze, in tutte le case si trovano strategie di risparmio energetico. In particolare ogni abitazione è pensata come unità piccola e compatta, per ridurre l’impatto sull’ambiente e le spese per infrastrutture, materiali e manutenzione. Il contenimento delle dispersioni di calore è ottenuto in ogni abitazione mediante finestre con doppi vetri ad alto coefficiente di isolamento termico e l’isolamento di pareti e pavimento con cellulosa di legno riciclata. Infine le case sono schermate con alberi frondosi, che garantiscono un ombreggiamento d’estate, senza impedire l’ingresso del sole in inverno.

L'importanza dell'acqua
L’acqua è un elemento fondamentale nella tradizione olandese, per questo il punto centrale di Ecolonia è uno stagno naturale attorno al quale sono stati costruiti gli edifici. Le acque di scarico del quartiere in parte finiscono nella rete fognaria, in parte vengono assorbite dalla vegetazione dello stagno. La pioggia è raccolta dai tetti verdi delle abitazioni, conservata e riutilizzata per innaffiare i giardini o per gli scarichi dei bagni.

Biciclette e poche auto
All’interno di Ecolonia gli spostamenti sono prevalentemente a piedi o in bicicletta, e le strade sono a scorrimento lento, con un’organizzazione della viabilità finalizzata alla coesistenza pacifica tra pedoni, biciclette e (poche) auto. Esternamente, la zona in cui sorge la comunità è ben collegata con tutti i servizi necessari, raggiungibili anche con una passeggiata.

Diversità in equilibrio
La sostenibilità di Ecolonia non è solo risparmio ed efficienza energetica, ma anche equilibrio fra ambiente, società ed economia. Il quartiere è stato costruito seguendo uno schema di sviluppo a carattere spontaneo, per ospitare persone di culture e abitudini diverse. Avere tanti progettisti implica infatti avere tanti tipi di strutture abitative, una varietà utile per venire incontro a necessità differenti.

Educazione ambientale
Tutto questo però funziona solo se gli abitanti sono educati al rispetto ambientale. Ecolonia dimostra che chiunque inserito in un ambiente del genere può approcciarsi alla sostenibilità. Uno studio condotto nel 1993 ha permesso di valutare la riduzione dei consumi energetici dettati esclusivamente da una maggiore educazione e consapevolezza sull’energia e sul suo utilizzo nelle abitudini quotidiane. I risultati generali hanno riportato una diminuzione del 40% nel consumo di carburante, del 20% nel consumo dell’acqua e del 10% nei consumi elettrici.

Un progetto del Governo olandese
La realizzazione degli edifici ha seguito il National Environmental Policy Plan del governo olandese (1989), che si basa su tre linee guida fondamentali: conservazione dell’energia, gestione dell’intero ciclo vitale e miglioramento qualitativo delle condizioni di vita. Partner principale del progetto è stata l’Agenzia per l’Ambiente e l’Energia olandese), insieme ai Ministeri dell’Ambiente e dell’Economia, all’EWR (il distributore locale di energia), al Bouwfonds (l’Amministrazione per i fondi olandesi per l’edilizia) e Alphen a/d Rijn.

I numeri del risparmio
30% Il risparmio energetico per le case di Ecolonia rispetto a un’abitazione tradizionale
40% La diminuzione del consumo di carburante per i trasporti
20% La diminuzione del consumo dell’acqua
10% La riduzione stimata dei consumi elettrici

[ Fonte: articolo tratto da
http://atcasa.corriere.it - scritto da Gianni Terenzi, foto studio A.U.A.I. di Lucien Kroll ]

mercoledì 21 aprile 2010

Giornata mondiale della Terra

Domani 22 aprile 2010 é si celebra l'Earth Day e noi di EcoAbitazione non potevamo non parlarne per spiegarne il significato.
Riportiamo di seguito un articolo tratto dal sito
www.giornatamondialedellaterra.it in cui ne viene spiegata l'origine e il senso.

"La Giornata mondiale della Terra, l’Earth Day, fu celebrata a livello internazionale per la prima volta il 22 aprile 1970 per sottolineare la necessità della conservazione delle risorse naturali del Pianeta.
Le Nazioni Unite celebrano ogni anno questa festa il 22 aprile. La festività è riconosciuta da ben 175 nazioni e viene celebrata da quasi mezzo miliardo di persone.
Nato come movimento universitario, nel tempo, l'Earth Day è divenuto un avvenimento educativo ed informativo.
I gruppi ecologisti lo utilizzano quale occasione per valutare le problematiche del pianeta: l'inquinamento di aria, acqua e suolo, la distruzione degli ecosistemi, le migliaia di piante e specie animali che scompaiono, e l'esaurimento delle risorse non rinnovabili.
Si sono elaborate soluzioni che permettono di eliminare gli effetti negativi delle attività dell'uomo. Queste soluzioni includono il riciclo dei materiali, la conservazione delle risorse naturali come il petrolio e i gas fossili, il divieto di utilizzare prodotti chimici dannosi, la cessazione della distruzione di habitat fondamentali per la vita, come i boschi umidi e la protezione delle specie minacciate.
L’Earth Day, il giorno della Terra, da quasi quarant’anni si basa saldamente su questo principio: tutti, a prescindere dalla razza, dal sesso, da quanto guadagnino o dal luogo in cui vivono, hanno il diritto ad un ambiente sano e sostenibile. Il 22 aprile del 1970, 20 milioni di cittadini americani, rispondendo ad un appello del senatore democratico Gaylord Nelson, si mobilitarono in una storica manifestazione a difesa del nostro pianeta.
Oggi, per ribadire questo principio quanto mai d’attualità, ci si mobiliterà ancora, in 175 paesi del mondo.
L’Earth Day 2009 ha segnato l’inizio di una grande campagna di sensibilizzazione denominata dagli organizzatori “Green Generation Campaign”, i cui punti principali sono la ricerca di un futuro basato sulle energie rinnovabili, che ponga fine alla nostra comune dipendenza dai combustibili fossili, incluso il carbone, un impegno personale ad un consumo responsabile e sostenibile, la creazione di una “economia verde” che tolga la gente dalla povertà con la
creazione di milioni di “posti di lavoro verdi” e trasformi anche il sistema educativo globale in un sistema educativo “verde”.
Nel 2009 per la prima volta le celebrazioni dell’Earth Day hanno visto internet protagonista, anche grazie al nostro gruppo."

Per maggiori informazioni:
www.decrescita.com/terra

giovedì 8 aprile 2010

Ortofabbrica - Milano dal 14 al 19 Aprile

Torna l’evento dedicato al fare creativo di qualità in cui architettura, design, moda, enogastronomia e arte collaborano ad un modello condiviso di stile, ecosostenibilità e recupero - inteso, sia come riutilizzo di materiali, sia come salvaguardia del lavoro artigianale e della dimensione umana del fare.

L’idea resta quella di allestire nel pieno centro di Milano uno spazio - l’orto appunto - dove diverse forme creative si riconoscano in una serie di valori condivisi: la semplicità e la funzionalità delle cose; l’importanza del passato per il recupero di un sentire autentico; la saggezza della natura nell’innovazione del presente; il gusto e la bellezza di ciò di cui ci circondiamo.

Il progetto verrà allestito nello stesso spazio della prima edizione e per la seconda volta l’anonimo cortile di Via Savona 37, solitamente adibito a parcheggio, diventerà un’oasi di natura e relax protetta dal traffico e dalla frenesia della città.
Si tratta di un cortile chiuso su tre lati da facciate all’apparenza anonime e neutre, con una struttura architettonica centrale non compiuta risalente alla fine del diciannovesimo secolo. L’allestimento, del tutto rinnovato, si muoverà comunque nell’ottica di recuperare e valorizzare il passato architettonico e culturale insito nel luogo, interagendo con gli elementi esistenti per creare qualcosa di assolutamente inedito.

Stessa location e nuovi protagonisti per questa seconda edizione, ad eccezione di Angelo Grassi, che proporrà “Vegetale” - la nuova linea di arredamento da esterno. Saranno coinvolti inoltre un decoratore, un’azienda enogastronomica, architetti del paesaggio, produttori di vestiario e pelletteria, tutti accomunati da un unico imperativo: ecosostenibilità e qualità dell’innovazione. Le molte voci dell’orto saranno dirette dallo stesso Angelo Grassi, a cui anche quest’anno spetta la regia dell’intera operazione.

ORARI DI APERTURA
Via Savona,37 - Milano
14 – 15- 16 -18 - 19 Aprile
dalle 10,00 alle 22,00 17 Aprile dalle 10,00 alle 20,00

INFORMAZIONI PER IL PUBBLICO:
Angelo Grassi & C. s.n.c Viale Carducci, 113 - Gambettola (FC)
tel. 0547 52115 fax 0547 59302
info@angelograssi.it www.angelograssi.it

[ Fonte: Culturalia - In redazione: F.G. ]

domenica 28 marzo 2010

LED: il futuro dell' illuminazione

Letteralmente "diodo ad emissione di luce" (Light Emitting Diode) il LED rappresenta l'illuminazione del prossimo futuro. L'esigenza sempre più sentita per il risparmio energetico lo colloca al primo posto nella classifica delle nuove tecnologie di illuminazione.
Inizialmente l'uso del LED ha trovato applicazione nelle cosiddette "luci spia", ovvero negli indicatori di stato o nei telecomandi ad infrarosso e, nel tempo, il suo utilizzo si è esteso anche ai semafori, agli stop delle auto, ai lampeggianti di emergenza ed ai cartelloni pubblicitari. Fino a poco tempo fa la sua applicazione al campo illuminotecnico è stata marginale; il LED, infatti, affiancava i sistemi di illuminazione tradizionale (lampade alogene, a neon e ad incandescenza) e veniva sostanzialmente utilizzato come elemento architettonico al fine di valorizzare particolari dettagli.
Dopo la normativa emessa dalla Comunità Europea che vieta la vendita in tutti i paesi della comunità delle lampadine ad incandescenza, il tutto nell'arco di 7 anni a partire dal 1 settembre 2009, la necessità di trovare nuove tecnologie di illuminazione si è fatta più concreta.
Il LED sta cominciando dunque a sostituire gradualmente l'illuminazione tradizionale, sviluppando modelli ad alto rendimento energetico e raggiungendo risultati illuminotecnici ancora più prestanti rispetto ai sistemi illuminanti dei suoi predecessori. Oggi trova applicazione praticamente ovunque e rappresenta la soluzione illuminotecnica ideale per quanti si trovano a gestire impianti di illuminazione industriale oltre che residenziale ed urbanistica.
Il LED trova la sua massima espressione nella valorizzazione delle facciate di grandi complessi alberghieri e palazzi d'epoca, nelle residenze private per illuminare giardini e fondi di piscine, nelle aree pubbliche con i lampioni di ultima generazione per strade e parchi, attraverso i segna - passo nei camminamenti dei vialetti di servizio residenziali ed alberghieri, oltre che illuminare quadri, opere d'arte, scale.
L'alto rendimento a fronte del basso consumo energetico (l'effetto luminoso di un led da 3 watt è pari a quello di un'alogena da 25 watt), la durata (100.000 ore in condizioni di utilizzo ottimale, rispetto alle 2.000 di una lampadina tradizionale), la resistenza meccanica, la dimensione compatta, la totale assenza di manutenzione, la sicurezza (il LED funziona a bassa tensione), l'assenza di mercurio e la versatilità d'uso, sono i principali vantaggi del LED.
Oltre al risparmio economico realizzato grazie ad un minor consumo energetico, la tecnologia led offre il vantaggio di avere una maggiore durata poiché privi del filamento interno che si deteriora rapidamente ed è il principale responsabile dello spreco energetico. Nella lampadine ad incandescenza, infatti, il 95% dell'energia è impiegata per portare ad incandescenza il filamento e solo il 5% per emettere luce.
L'unico "freno" che le Amministrazione Comunali pongono alla conversione della pubblica illuminazione al LED è quello del costo iniziale che ad oggi è ancora elevato, ma che è tuttavia ammortizzabile in pochi anni grazie anche ai fondi regionali, considerando oltretutto i vantaggi sopra descritti.

Sapete che esiste una città interamente illuminata a LED? Si tratta di Raleigh, nella Carolina del Nord, Stati Uniti, che ha proprio il primato di essere stata la prima "Led City" del mondo. Anche in Italia esiste un paese che vanta il primato nazionale per aver scelto di convertire a LED l'intero sistema di illuminazione pubblica: si tratta di Torraca, in provincia di Salerno, che ha installato più di 700 punti luce LED, garantendo in questo modo la copertura comunale.
Sono molti i comuni che oggi si stanno sensibilizzando sul notevole risparmio economico derivante dall'utilizzo della tecnologia di illuminazione a LED, e parliamo di risparmi notevoli:
la riduzione fino al 50% di consumo energetico e fino al 70% per i costi di manutenzione oltre che l'eliminazione dell’inquinamento luminoso, nel pieno rispetto dell'ambiente
.

Articolo di: Irene Vitrano