lunedì 27 febbraio 2012

Siamo lieti di annunciare che oggi é il CHIMERITA DAY!

venerdì 24 febbraio 2012

Il nostro é un blog ad impatto zero!

Grazie ad un'iniziativa ambientalista promossa da DoveConviene.it posso finalmente annunciare che il mio blog è da oggi ad impatto zero!

L'iniziativa in questione si chiama "il mio blog è CO2 neutral" ed il suo funzionamento è molto semplice: il blogger dichiara la sua disponibilità ad abbattere l'impronta ecologica del proprio sito e DoveConviene.it, in collaborazione con iplantatree.org, provvederà a piantare un albero in zone soggette a processi di riforestazione.
L'effetto benefico di questa iniziativa è garantito. Ogni anno infatti un blog o un sito internet producono in media 3,6 kg di anidride carbonica, un albero invece è in grado di assorbirne ben 5 kg annui.

La partecipazione da parte dei blogger è totalmente gratuita ed il modo di aderire è semplice ed intuitivo.
DoveConviene è da sempre molto attento all'utilizzo consapevole della carta e alla tutela del nostro patrimonio boschivo. Grazie alla sua attività tutti i volantini pubblicitari delle principali catene commerciali di elettronica, sport, ipermercati come (auchan, esselunga, expert, solo per citarne alcune) vengono digitalizzati e resi disponibili online, in maniera gratuita e consultabili sia su pc che su smartphones iPhone e Android, attraverso una comoda applicazione.
DoveConviene vuole scoraggiare l'abuso di carta per fini pubblicitari e contribuisce a rendere più pulita la città. Per l'utente la comodità di poter accedere a tutte le offerte in qualunque momento, di poter rintracciare il punto vendita più vicino attraverso una pratica mappa e di poter conoscere rapidamente tutti gli orari di apertura, comprese le aperture domenicali.
Per chi vuole approfondire nel dettaglio sull'iniziativa vi invito a visitare http://www.iplantatree.org/project/7

Progettare secondo natura

Michael Pawlyn è un convinto sostenitore dello studio delle strutture e dei processi naturali come fonte di ispirazione per il miglioramento delle attività e delle tecnologie umane.

Si chiama biomimetica e sui suoi principi l'architetto britannico ha fondato il proprio studio di architettura e ha da poco pubblicato un libro, intitolato “Biomimicry in Architecture”, con il quale fornisce esempi di utilizzo della biomimetica nel mondo e risponde ad alcune questioni sollevate dai più scettici sul tema. Secondo Pawlyn, si potrebbe affrontare la purificazione dell'acqua, il fabbisogno energetico e il riscaldamento degli ambienti con un modello a ciclo completamente chiuso, dove non esistono sprechi. Le tecnologie per farlo, afferma, sono già disponibili.

Innovazione naturale
All'interno del suo libro c'è anche un chiaro invito a cambiare mentalità, rivolto al grande pubblico, ma anche ai suoi colleghi. Finora, afferma, molti architetti si sono limitati a fare leggeri accenni alla biomimetica nei loro progetti. Alcuni aspetti sono addirittura stati derisi per lungo tempo, altri sono stati presi solamente come spunto di partenza per lo sviluppo di forme originali, come ad esempio le tele dei ragni, ma mai nessuno è andato oltre l'aspetto estetico. Se però si iniziasse a guardare al di là della bellezza della natura, si potrebbero comprendere meglio le sue grandi capacità di adattamento ed innovazione, capacità che possono essere applicate anche dall'uomo per un uso più efficiente delle risorse che ha a disposizione. La natura, da milioni di anni, lavora all'interno di un ciclo in cui nulla si crea e nulla si distrugge. Un equilibrio perfetto tra produzione e consumo che, tra l'altro, si alimenta con energia solare.

Poca conoscenza
Ma nonostante il lavoro di organizzazioni come il Biomimicry Institute negli Stati Uniti, fondato dai giornalisti scientifici Janine Benyus e Dayna Baumeister, molti architetti non conoscono ancora a sufficienza i potenziali vantaggi di questa pratica. Pawlyn afferma che avere un biologo al tavolo di progettazione sin dalla fase iniziale di un progetto potrebbe cambiare le carte in tavola e introdurre innovazioni anche di un certo rilievo. Quest'idea Pawlyn l'ha testata recentemente all'interno della sua azienda, quando per la progettazione di un edificio biomimetico adibito ad uffici, ha coinvolto nella sette “brillanti pensatori” provenienti da diverse discipline scientifiche, i quali hanno dato un contributo e un punto di vista non comune al progetto architettonico.

In cerca di una biomimetica “mainstream”
Secondo Pawlyn, però, c'è ancora una grande ostacolo da sorpassare per far si che l'adozione della biomimetica diventi uno standard nel settore delle costruzioni. Come ogni nuova pratica nata da poco tempo, i costi risultano essere ancora troppo elevati. Questo anche perché chi si è cimentato in in tale materia, l'ha fatto con l'ambizione di raggiungere gli ideali più assoluti, alla ricerca dell'edificio più produttivo, divertente ed energeticamente efficiente mai creato dall'uomo. L'autocritica di Pawlyn è la seguente: bisogna cominciare a tener conto dei vincoli di bilancio, anche in un contesto così affascinante e idealistico com'è quello della biomimetica.


venerdì 17 febbraio 2012

Le aree verdi fanno bene alla città!

Quando si presenta un progetto di area verde e si parla dei benefici prodotti dai boschi urbani, come ad esempio migliorare la qualità dell’aria e fornire spazi ludici, gli ambientalisti applaudono, i politici vantano la loro “visione” e la popolazione in generale sembra soddisfatta. Un gruppo di ricercatori dell’Università di Floridasostiene invece che gli urbanisti non dovrebbero assumere l’impatto dei boschi urbani sulla qualità di vita come se fosse sempre positivo, e che sia doveroso considerare i disservizi ecologici causati dalle aree verdiassieme ai servizi.

I SERVIZI ECOLOGICI
Lo studio, pubblicato nella rivista Environmental Pollution, n. 159 nel 2011, definisce come ‘Servizi degli Ecosistemi’ le componenti di un ecosistema naturale che possono essere godute, consumate o utilizzate direttamente per produrre benefici misurabili alle persone. Alberi, cespugli e aree di erba nelle città, offrono senza dubbio una serie di servizi ecologici, come ad esempio migliore qualità dell’aria, protezione contro le alluvioni, micro-clima, ombra e luoghi di svago. Per contro, non tutti i boschi urbani forniscono questi servizi ecologici allo stesso modo, e di solito si trascurano i fattori che convertono un beneficio in un costo netto.

I DISSERVIZI ECOLOGICI
Secondo lo studio menzionato, nella progettazione dei boschi urbani si dovrebbero comparare i benefici con tutti gli altri fattori che incidono negativamente sul benessere umano. Questi fattori vengono chiamati “disservizi ecologici’ e sono dei costi suffragati dall’economia e dalla società, ma in genere questi “disservizi” vengono ignorati dagli urbanisti. Esempi di disservizi causati dai boschi urbani sono i pollini e altri allergeni, insetti, incremento dell’abbandono di animali, proliferazione di topi, foglie secche e altre biomasse morte, (o alberi rami che cadono) pericolo di caduta di rami secchi o addirittura di alberi se i proprietari non fanno manutenzione con regolarità. Anche la presenza di animali selvatici può costituire un pericolo potenziale per la gente, o i loro escrementi ed aumento della paura di aggressioni , giro di droga o borseggiamenti.

Le operazioni di pulizia delle foglie secche, la potatura, e altre attività manutentive, sono chiari esempi di costi economici, e anche molestie ai vicini. Ad esempio, in molti paesi degli USA i vicini hanno effettuato proteste contro il rumore e l’inquinamento causato da tosaerba e soffianti per raccogliere le foglie secche alimentati a benzina.


I PARAMETRI DA CONSIDERARE
La proposta dei ricercatori è che gli urbanisti dovrebbero considerare il “contesto”, la “scala” e la “intensità di gestione” per determinare quale sia l’importanza dei vari servizi e disservizi ecologici delle aree verdi per una data comunità.

Il contesto
Il parametro “Contesto” si riferisce al fatto che i boschi urbani vengono utilizzati da molti tipi di persone e in diversi modi. Certi servizi ecologici non rivestono la stessa importanza per tutte le comunità urbane. Ad esempio, migliorare la qualità dell’aria potrebbe avere maggiore valore per popolazioni nell’hinterland che per città costiere; oppure la cattura di carbonio potrebbe essere più rilevante per città tropicali che per quelle situate in zone aride.

La scala
Il parametro “Scala” è importante in quanto il valore di un particolare servizio o disservizio ecologico aumenterà con le dimensioni dell’area interessata dall’intervento di rimboschimento. “Scala” significa anche considerare una serie di fattori economici, sociali e temporali in modo da quantificare correttamente l’impatto o rilevanza del servizio o disserviziosulla popolazione.

Intensità di gestione
Boschi urbani diversi saranno inoltre caratterizzati da specie vegetali diverse, ognuna con i suoi propri fabbisogni di apporti umani (acqua, fertilizzanti e manutenzione). In generale, parchi e strade disegnati a tavolino richiedono più “gestione” rispetto a foreste o aree verdi naturali.

La valutazione dei tre parametri suddetti si può dunque utilizzare come un valido strumento strategico per massimizzare i servizi attesi dall’ecosistema costituito dal bosco urbano eminimizzare i disservizi associati.

A modo di conclusione, ribadiamo il concetto fondamentale che l’inquinamento dell’aria è solo uno dei tanti servizi ecologici che le foreste urbane rendono, ma che è inoltre necessarioche gli urbanisti valutino accuratamente anche gli eventuali disservizi (dall’ottica di diverse alternative) considerando diverse modalità di gestioni dell’area verde in modo da massimizzare il benessere della popolazione.

[ Fonte:
http://www.architetturaecosostenibile.it ]

venerdì 10 febbraio 2012

Diamo spazio alle idee: " New RE-Look "

rendering new re-look
Chimerita.it si fa promotore di un nuovo e innovativo servizio per le Agenzie immobiliari: New RE-Look.

Una delle difficoltà maggiormente riscontrate da chi è in cerca di casa è quella di non riuscire ad immaginare come la futura abitazione per cui si è interessati possa essere modificata /riarredata / riorganizzata anche secondo criteri eco-compatibili e legati al risparmio energetico.

Attraverso la progettazione con immagini fotorealistiche (RENDERING) di grande impatto visivo, il cliente dell'agenzia immobiliare può valutare l’acquisto della nuova casa, sfogliando un book fotografico che illustra come con alcuni piccoli accorgimenti e consigli di interior design, l’abitazione per cui si è interessati possa apparire sotto un’altra nuova veste, con una nuova personalità.

Se è vero il detto “una foto vale più di 100 parole”, concentratevi sugli spazi … tutto il resto si può cambiare!

Per maggiori informazioni scarica il file descrittivo.

Oppure collegati al sito www.chimerita.it


venerdì 3 febbraio 2012

Mimetizzarsi nel verde...

Due facciate per l'edificio: mattoni per il lato strada e stampe vegetali per il retro con vista parco.

Ginkgo è un progetto residenziale nato alle porte di Beekbergen, nell'Olanda meridionale, per rispondere alle esigenze abitative di un ampio target di acquirenti spesso poco rappresentato.

In queste aree, infatti, la tipologia abitativa più diffusa consiste in grandi case unifamiliari, che tuttavia non ricoprono le necessità dei più giovani – coppie o single – e anche degli over 65, che spesso si trovano in difficoltà di fronte alle numerose barriere architettoniche presenti.

Due affacci, due facciate.
Firmato dallo studio di progettazione Casanova + Hernandez Architects, Ginkgo consiste in un ampio complesso abitativo situato nei pressi di Veluwe, il parco nazionale più vasto dei Paesi Bassi.Per l'edificio, che affaccia da un lato sugli alberi e dall'altro su un abitato costruito nel dopoguerra, gli architetti hanno deciso di ideare due differenti facciate, a sottolineare le due diverse realtà, una naturale e l'altra urbanistica.

Mattoni bruni dal lato strada...
Per il fronte dell'edificio che guarda la strada abitata, è stato pensato un rivestimento in sintonia con le altre abitazioni circostanti. Il prospetto è stato realizzato in mattoni bruni, che – spiegano i progettisti - “conferiscono un tocco urbano alla facciata”.

...stampe vegetali dal lato parco.
Al contrario, la facciata con affaccio sul verde è stata trattata come una sorta di “vero e proprio prolungamento del parco”. Innanzi tutto, su questo lato dell'edificio sono stati ricavati ampi balconi e loggiati, così da ampliare gli spazi interni e creare un dehors riparato dai rumori della strada. L'ispirazione vegetale si è espressa poi in uno speciale stile decorativo ispirato alle foglie di ginko biloba (da cui il nome del progetto), dalla caratteristica forma di ventaglio.
Tutti il prospetto e i cornicioni sono stati rivestiti da una stampa vegetale con un effetto visivo particolarmente efficace: la sensazione è quella di un intrico di foglie estremamente verosimile, diventata la cifra rappresentativa dell'intero progetto.

Servizi comuni.
Terminato nel 2007, il complesso ospita una serie di alloggi modulari, dalle dimensioni variabili: dal loft all'appartamento con quattro camere da letto, le abitazioni così diversamente articolate accolgono oggi inquilini di diversa età e provenienza. Oltre all'ampio spazio verde a disposizione, i residenti godono di una serie di servizi in comune, tra cui un ampio parcheggio sotterraneo, con spazio per biciclette e motocicli.

[ Fonte
www.casaeclima.com ]