venerdì 29 aprile 2011

La casa di bambù

Sorge a Bessancourt sulle rive della Senna vicino Parigi la casa foderata di bambù progettata secondo i principi costruttivi delle Passivhaus.


UNA COPPIA DI ARCHITETTI SCEGLIE PARIGI COME RESIDENZA.

A capo del progetto una coppia di architetti - moglie e marito- di origine mittleuropea, i quali dal 2009 vivono all'interno di quella che nel vicinato è nota come “la casa di bambù”. Non è stato facile, raccontano i due progettisti, ottenere i permessi necessari per dare il via ai lavori. Prima casa passiva nella regione parigina, l'abitazione di Karanesheva e Witzmann ha dovuto conformarsi al passato architettonico della capitale.

Le istituzioni francesi hanno, infatti, richiesto che il tetto dell'edificio fosse spiovente e non troppi vani finestra, per una questione di privacy ( a questa richiesta si è ovviato con numerose finestre, perfettamente chiudibili, però, con persiane in bambù).


CARPENTIERI SPECIALIZZATI

Problematico, per i due designer, anche l'affidamento dei lavori, che per la tipologia di progetto necessitava di mano d'opera specializzata e non di semplici muratori senza adeguata formazione a riguardo. Grazie a un mastro carpentiere e una società parigina specializzata in edilizia sostenibile, il progetto riesce, però, a prendere piede, finendo per essere ammirato da tutta la comunità, la stessa che fino a qualche anno prima pareva scettica all'idea del bambù.


Pannelli fotovoltaici sul tetto e nessun impianto di riscaldamento installato, la costruzione beneficia di ampie vetrate e, grazie alle proprietà del bambù di trattenere il calore all'interno dell'involucro, garantisce temperature confortevoli durante la stagione fredda. Meno costosa di un edificio, costruita con materiali 100% naturali e non trattati, “la casa in bambù” è diventata un punto di attrazione per turisti e studenti di architettura, che guardano ai due designer fondatori dello studio Karawitz e progettisti di altre 7 case passive, come un modello per la nuova edilizia green e riclabile.


[ Fonte: Casa&Clima.com ]

venerdì 22 aprile 2011

I Green Projects mondiali

Fondato a New York City nel 1857, l'American Institute of Architects promuove anche quest'anno i progetti ad impatto sostenibile, lanciando, in collaborazione con collaborazione con la sua commissione per l’ambiente (COTE), la Top Ten Green Projects 2011.


Giunta alla sua quindicesima edizione, la manifestazione ha presentato una selezione dei primi dieci esempi di soluzioni di design sostenibile che promettono di migliorare e proteggere l’ambiente.

Una giuria di esperti internazionali ha, infatti, riconosciuto quei progetti che, più di tutti, sono il risultato di un approccio integrato, connubio tra sistemi naturali e tecnologia.

1. In pole position troviamo i Cherokee Studios (leggi tutto), un progetto di alloggi popolari totalmente sostenibili firmato Brooks+Scarpa. Quello di Cherokee è il primo progetto di alloggi popolari a certificazione LEED (Leadership in Energy and Environmental Design) situato a Hollywood, Los Angeles. Messo a punto nel 2010, per l'edificio gli architetti di Brooks+Scarpa hanno pianificato una vera e propria strategia di pratiche integrate. Tetto verde, un orientamento sapientemente studiato per garantire luce e ventilazione naturali in abbondanza, un impianto fotovoltaico solare sono solo alcune delle misure per ridurre l'impatto ambientale di Cherokee Lofts.




2. Si aggiudica il secondo posto un progetto concepito dallo studio nord americano The Kubala Washatko Architects, Inc. Si tratta di un ampliamento del Meeting House, chiesa a firma Frank Lloyd Wright – architetto statunitense che, insieme a Le Corbusier, rappresenta forse in maniera più emblematica il lato funzionale dell'architettura moderna. Con un intervento volto ad ingrandire gli spazi, senza però stravolgere lo stile peculiare di Wright, The Kubala Washatko Architects ha scelto materiali naturali locali e riciclabili. Un sistema di sensori di luce, ampie vetrate per garantire illuminazione e aria naturali e un tetto verde garantiscono all'edificio alte prestazioni in termini di efficienza energetica.


3. Arriva terzo lo studio BNIM Architects, grazie a un edificio scolastico progettato per la città di Greensburg, in Pennsylvania. Un progetto che si inserisce nel progetto di ricostruzione urbana della regione, duramente provata dal potente tornado del 2007. La nuova Kiowa County School, terminata nell'estate 2010, ha utilizzato un approccio sostenibile, mantenendo lo studente al centro di tutta la pianificazione.




4. In quarta posizione troviamo un'altra scuola, questa volta a Chula Vista, nell'assolata California meridionale. Proprio per ragioni climatiche, l'edificio, concepito da Studio E Architects, prevede un sistema di monitoraggio meteo, collegato a un impianto di irrigazione. Affacciata sull'Oceano, la scuola beneficia di illuminazione e ventilazione naturali.

5. A LakeFlato Architects il merito di aver restituito vita a un ex magazzino ormai inutilizzabile, perché fatiscente. Per rinnovare l'edificio, situato ad Austin, Texas, il gruppo di architetti ha riutilizzato i materiali derivanti dalla demolizione delle parti in disuso, senza mai ricorrere a prodotti chimici. Sul tetto sono stati ritagliate ampie vetrate, così da far filtrare luce in abbondanza, ad illuminare gli interni. La struttura, così messa a nuovo, ha conseguito la LEED Gold Certification ed è diventata la sede della fondazione Livestrong. Un buon successo, per un deposito dismesso!

6. LOTT, ad Olympia, è un centro dove l'acqua rappresenta l'attrazione principale. Proprio qui, lo studio The Miller Hull Partnership, ha messo a punto un sistema in grado di ricavare energia dalle fognature. Il calore così ricavato sarà utilizzato per riscaldare il centro, grazie a una speciale tecnologia, premiata con la sesta posizione nella Top Ten Green.

7. Si trova a Racine, nel Wisconsin, l'edificio riconosciuto al numero 7, già premiato da un LEED Platinum. Progettato da Johnsen Schmaling Architects, la casa si affaccia sul Lago Michigan, caratterizzato da inverni particolarmente rigidi e lunghe estati umide. Nel pianificare la struttura, lo studio ha privilegiato strategie di design passivo e un'architettura “a mimesi della natura circostante”, grazie a una sapiente scelta di materiali e volumetrie. Grazie alla particolare esposizione, inoltre, la casa può beneficiare al massimo della brezza spirante dal lago e della luce naturale.

8. Puntando a divenire uno dei più grandi prototipi di edifici a zero energia, RSF ( Research Support Facility ) a Golden, Colorado, è diventato un modello per l'edilizia industriale sostenibile. Grazie a strategie di design passivo – anche in questo caso luce e ventilazione naturali sono tra i principali accorgimenti considerati – l'edificio riesce a garantire buone prestazioni energetiche, nonostante la vasta superficie. Il progetto porta la firma di RNL Design Studio.

9. Al nono posto ritroviamo Brooks+Scarpa, con Step Up, 46 appartamenti a Santa Monica, in California. Un progetto amico dell'ambiente e non solo. La struttura, progettata secondo i criteri del design passivo e collocata in prossimità diretta con i principali servizi cittadini, dispone di abitazioni a prezzi concorrenziali, dedicate a senza tetto e persone disabili.

10. A chiudere la Top Ten di quest'anno il Vancouver Convention Centre West, primo spazio per convention a ricevere la certificazione LEED. Terminato nell'aprile 20009, il centro, progettato da LMN e DA/MCM Architects, sorge a Vancouver ed è già diventato famoso per il tetto verde di 6 acri, il più esteso in Canada. Sensori, sistemi di luce a spegnimento automatico, superfici vetrate e pompe di calore efficienti completano il progetto.

[ Fonte: Casa&Clima.com ]

lunedì 18 aprile 2011

Finalmente la meritocrazia approda nel web con Chimerita.it


Gli ideatori del portale Chimerita.it sono Pedrani David Cristian, webdesigner e grafico pubblicitario che opera nel settore da più di 10 anni, e Angelo Cavalli, programmatore web dall'esperienza oramai consolidata nel settore immobiliare.

"L'idea é nata per caso" - spiega David Pedrani - "mentre ero di ritorno da un corso di webmarketing tenutosi a Milano. Avevo dentro di me da parecchi anni l'esigenza di dare vita a qualcosa di nuovo, di innovativo, di diverso.

Così ho pensato: perchè non applicare questa necessità al settore nel quale mi trovo attualmente e per il quale lavoro dal 2003?

Ecco allora che nasce l'idea di applicare le semplici regole dei siti che trattano di prenotazioni on-line nel settore turistico, al settore immobiliare. Cosa che nessun portale attualmente ancora faceva. Così ho contattato Angelo Cavalli, mio amico e collaboratore, e si é dimostrato subito entusiasta dell'idea. Così nel giro di poco tempo ci siamo messi a tavolino, abbiamo sviluppato la struttura del portale immobiliare e lo abbiamo perfezionato e migliorato nel corso dei mesi tra la fine del 2010 ad ora.

Morale della favola: siamo soddisfatti pienamente del risultato. Ora attendiamo speranzosi che le agenzie immobiliari capiscano il senso che sta alla base del sito e le enormi potenzialità che esso racchiude in sè, dalla ricerca innovativa per "meritocrazia" alla trasparenza che le agenzie iscritte offrono ai propri clienti e a coloro i quali ricercano casa sul web."


"Il portale é pronto - aggiunge Angelo Cavalli - e ora come ora si tratta solamente di farlo conoscere a più agenzie immobiliari possibili e successivamente anche agli utenti. Cercheremo a questo proposito di muoverci sia con azioni mirate di webmarketing ( articoli, comunicati stampa, mail pubblicitarie, social network, ecc. ) sia con azioni più tradizionali come la carta stampata. Sono felice di collaborare con Pedrani per questo progetto ambizioso e credo tantissimo che la meritocrazia nel nostro paese possa ancora rappresentare un punto di ripartenza per la crisi che ancora sta coinvolgendo il nostro settore immobiliare. Iniziative come Chimerita.it servono per risollevarsi e per dare nuova linfa al mercato."


"Il sito offre inoltre - commenta David Pedrani - spazi a pagamento per le agenzie che decidono di inserire anche i propri annunci immobiliari e per arricchire le proprie pagine. Inoltre vi sarà anche a disposizione un'area in cui il Geometra Carmelo Papa ( ditta K23 ) si renderà disponibile per rispondere alle domande che gli utenti iscritti al sito potranno fargli per avere delle risposte su problematiche legate agli appartamenti o altro. Si tratta di un servizio totalmente gratuito che il portale mette a disposizione per tutti! Ecco perciò che anche l'interattività rimane e diventa sul portale un elemento aggiuntivo fondamentale. Gli utenti che votano, che commentano, che parlano dell'agenzia immobiliare.

L'agenzia che acquista visibilità in base ai voti, che migliora la propria reputazione, che controlla la propria reputazione su un unico spazio virtuale. Domande, risposte,... questo é il web che vive e che noi applichiamo al real estate per la prima volta."


Non resta che vedere come andrà a finire. Anche se sarebbe più corretto dire "come andrà ad iniziare e a svolgersi..."


Pedrani e Cavalli per ora sono un piccolo team, ma come si sa e come la storia insegna, é proprio dalle piccole cose che nascono grandi progetti.


[ Fonte: blog ufficiale di Chimerita http://chimerita.blogspot.com ]

venerdì 15 aprile 2011

Sosteniamo EMERGENCY in Libia


Oggi Eco Abitazione va fuori tema e decide di dare spazio alla solidarietà. Un team di chirurghi di EMERGENCY sta lavorando dall'11 aprile in un ospedale di Misurata, in Libia.


Chirurghi e infermieri curano le vittime di guerra in un luogo che, fino al nostro arrivo, non disponeva di uno staff specializzato.




Il tuo contributo è fondamentale per continuare a offrire cure alla popolazione.


Grazie a tutti!

venerdì 8 aprile 2011

Progetto “Borghi Sostenibili del Piemonte"

Essere turisti pensanti in Piemonte è possibile.


Il progetto “Borghi Sostenibili del Piemonte” fa incontrare la richiesta di cittadini viaggiatori attenti e i comuni che vogliono proporre un’offerta diversa, intelligente e sostenibile.


Così 12 comuni appartenenti alle associazioni “Borghi autentici d’Italia” e “I Borghi più belli d’Italia”, insieme all’Environment Park, il parco scientifico tecnologico per l’ambiente di Torino, si sono messi in rete per rinnovare la tipologia di offerta turistica in una chiave di sostenibilità ambientale.


12 comuni in 6 province piemontesi. Nel Cuneese ci sono Cortemilia, Bergolo, Garessio, Levice, Neive , Saluzzo; in provincia di Asti ha adertito il comune di Mombaldone; Orta San Giulio nel Novarese; Ricetto di Candelo in provincia di Biella, Vogogna nel Verbano-Cusio-Ossola e Volpedo nell’Alessandrino. Per la provincia di Torino solo il comune di Avigliana fa parte della rete sostenibile.


Il portale che nasce da questo lavoro di coordinamento e cooperazione è a metà tra una guida turistica che offre informazioni, curiosità e link sulle attrazioni turistiche dei territori e un manuale “green” con le informazioni sulle buona pratiche ambientali che vengono attuate dai comuni, dagli impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili ai progetti di riqualificazione ambientale e del paesaggio, dalle strutture in bioedilizia al decalogo del turismo sostenibile.


Navigando sul sito i residenti dei comuni possono condividere un atteggiamento di apertura e di accoglienza nei confronti dell’ospite/turista in visita presso il proprio Borgo, ma soprattutto possono scoprire come contribuire al risparmio delle risorse naturali e delle spese, conoscere i progetti, i contributi e le strategie ambientali attuate dalle amministrazioni. Per loro sono messi a disposizione una serie di vademecum sull’accoglienza più sostenibile e intelligente, sui comportamenti virtuosi per il risparmio idrico ed energetico, insieme ad approfondimenti e linee guida sulla raccolta differenziata; sono anche scaricabili manuali sugli incentivi previsti dalla finanziaria 2008, sulla certificazione degli edifici o sulla bioedilizia.


Oltre alle guide tascabili dei 12 borghi sostenibili aderenti al progetto (che contengono la presentazione sintetica del Borgo e la descrizione dei percorsi di visita, da compiere a piedi, in bici o a cavallo), il visitatore/turista può accedere al vademecum del consumo sostenibile con la presentazione di prodotti biologici e prodotti locali. Dalla sezione dedicata ai cittadini è possibile accedere al CALCOLO DELL’IMPRONTA ECOLOGICA, un software in grado di evidenziare la portata dell’impatto ambientale del proprio stile di vita.


Nella sezione Amministratori, Environment Park mette a disposizione degli amministratori locali, dei manuali tecnici e degli studi elaborati nel corso della sua attività di ricerca sulle nuove tecnologie ecocompatibili applicate alla bioedilizia e al risparmio energetico. Completano il corredo, alcuni documenti sulla certificazione Emas degli enti pubblici, oltre alla documentazione sugli appalti verdi.


Non mancano la photo gallery e l’area news con il dettaglio di eventi e notizie locali.




[ Articolo di Alfonsa Sabatino - Tratto da Greenews.info ]

venerdì 1 aprile 2011

Una foglia artificiale che riscalda un intero appartamento

Produce dieci volte tanto l'energia ottenuta dalla fotosintesi naturale e con 4 litri d'acqua alimenta un'abitazione intera.

Un gruppo di ricerca del Massachusetts Institute of Technology (Mit), che fa capo al professor Daniel Nocera, durante il meeting nazionale dell'American Chemical Society, tenutosi in California, ha presentato una nuova cella solare che ci sta nel palmo di una mano e che replica il processo di fotosintesi clorofilliana.

Trasforma la luce del sole e l'acqua in energia, ma a differenza delle piante è in grado di produrre dieci volte tanto l'energia creata dalla fotosintesi naturale.

Una sola di questa specie di “foglia artificiale” potrebbe riscaldare un'appartamento intero.

Fotosintesi artificiale

Secondo il giornale brittanico Daily Mail, non è il primo caso in cui gli scienziati cercano di riprodurre la fotosintesi clorofilliana. Il ricercatore dell'U.S. National Renewable Energy Laboratory, verso la fine degli anni novanta aveva realizzato un primo prototipo di foglia artificiale, ma il progetto fu abbandonato per i costi proibitivi e le scarse performance ottenute.

Il Mit, invece, è riuscito ad ottenere un prodotto a prezzi competitivi: utilizza infatti dei catalizzatori di nichel e cobalto, elementi economici, che accelerano le reazioni chimiche e dividono l'acqua in idrogeno e ossigeno. I due elementi vengono poi inviati ad una cella a combustibile che produce energia elettrica.

Per i mercati africani e asiaticiSecondo i ricercatori, con meno di quattro litri d'acqua questa cella solare è in grado di produrre l'elettricità necessaria a riscaldare un'abitazione per almeno 45 ore senza nessun calo di performance. Per ora, il Mit ha intenzione di commercializzare la sua invenzione in Africa e in Asia, dove questa tecnologia potrebbe produrre l'energia necessaria per interi villaggi.

Ma non si esclude che ulteriori sviluppi la rendano efficiente anche per le applicazioni occidentali. Intanto l'azienda automobilistica indiana Tata, ha già preso accordi con il Mit per realizzare una centrale elettrica di foglie artificiali grande come una cella frigorifera.

[ Fonte: Casa&Clima.com ]