mercoledì 26 ottobre 2016

Eco-abitare: si risparmia davvero?

La prima definizione di sviluppo sostenibile fu data dal rapporto firmato da Bruntland, Presidente della Commissione Mondiale su Ambiente e Sviluppo, per le Nazioni Unite, nel 1987: "lo sviluppo sostenibile è uno sviluppo in grado di soddisfare i bisogni del presente senza compromettere la possibilità delle generazioni future di soddisfare i propri". Dunque dal documento, noto anche con il titolo "Our Common Future", emerge un principio etico fondamentale: il dovere delle generazioni odierne nei confronti di quelle future di preservare le condizioni di benessere dell'uomo. Quest'ultime si traducono nel concetto più ampio di sostenibilità, non solo ambientale, ma anche economica e sociale. L'ecosostenibilità è uno degli obiettivi da perseguire, cercando di garantire uno stock di risorse non rinnovabili costante nel tempo, massimizzare l'uso di energia derivante da fonti rinnovabili, promuovere il riuso e il riciclo e ridurre al minimo l'inquinamento ambientale.



Nel solco di questa tradizione culturale, iniziata negli anni ottanta, si inseriscono la Bioedilizia e la Bioarchitettura: tecniche e discipline di progettazione, costruzione e gestione di un edificio concordi con i principi della sostenibilità ambientale. In generale gli organismi edilizi ideati secondo i criteri della Green Building impiegano, per il soddisfacimento del fabbisogno energetico, tipi di energia provenienti da fonti rinnovabili quali: il solare (per la produzione di acqua calda), il geotermico, le biomasse e il fotovoltaico. L'obiettivo è quello di ridurre l'impatto ambientale non solo dell'attività edificatoria, ma anche di tutte le attività che gli utenti svolgono all'interno degli edifici. Per questo una casa ecosostenibile deve avere precise caratteristiche, da coniugare opportunamente in funzione della collocazione sul territorio e della zona climatica di appartenenza. Nell'ipotesi di costruzione ex novo fondamentale è la scelta dell'orientamento: nelle zone a clima temperato si predilige disporre l'edificio con i lati lunghi in direzione nord-sud, in modo che siano esposti rispettivamente ad est e ad ovest, massimizzando le ore di illuminazione naturale.

Anche la disposizione interna degli ambienti non è casuale, si preferisce posizionare la zona giorno ad est, la zona notte ad ovest e ambienti come il vano scala e i servizi igienici (sacrificabili perché frequentati in maniera puntuale nel corso della giornata) a nord. Purtroppo la scelta ottimale dell'orientamento e della disposizione dei locali non è sufficiente, si devono garantire una serie di prestazioni intervenendo su altri fattori. Di fondamentale importanza è la natura dell'involucro dell'edificio. Realizzare pareti di separazione con l'esterno isolanti dal punto di vista termico significa assicurare una minore dispersione di energia verso l'ambiente in inverno e un minore apporto all'interno in estate. Tutto ciò si traduce in una consistente riduzione dei consumi e in un risparmio economico a lungo termine. E' possibile risparmiare anche sui sistemi di fornitura di acqua, luce e gas. Ad esempio installando impianti per il riuso di acqua piovana, che si presta all'irrigazione del giardino o a rifornire gli scarichi dei wc, la richiesta di acqua potabile proveniente dall'acquedotto si abbasserà.



Si può dire con una certa serenità che l'ecosostenibilità fa bene non solo all'ambiente, ma anche alle tasche dei cittadini. I bioedifici infatti hanno un costo iniziale maggiore dei tradizionali, ma sul lungo periodo offrono grandi vantaggi economici. Un pannello fotovoltaico, posizionato in copertura ed esposto a sud, in una regione del centro Italia, fornisce all'anno 4.000-4.500 kwh con un guadagno di 1.760-1.980 €. Per l'ammortamento della spesa di partenza, pari a 18.000 €, sono necessari nove o undici anni e il rendimento per la durata garantita di venti anni è circa pari al 5,3%. Le spese di una famiglia per la fornitura di energia si riducono però di almeno 700 € all'anno. Una pala eolica invece con un costo iniziale di 2500-3.500 €, garantisce una produzione di 1.500-2.500 kwh. Il costo di un pannello solare si può ammortizzare in otto anni, spendendo per la produzione di acqua calda per uso sanitario e per il riscaldamento circa 600-1.200 €/mq. Gli incentivi, con una detrazione del 55% e la riduzione al minimo della bolletta, consentono però di ammortizzare in sei anni la spesa. Per sfruttare al meglio le possibilità di risparmio consentite dall'ecobitare si consiglia in primo luogo di affidarsi al Ministero dell'Ambiente per tenersi informati sugli incentivi, in secondo luogo si consiglia di utilizzare stratagemmi per risparmiare, quelli che si usano per costruire una casa standard, come affidarsi la conto corrente giusto, siti come Confrontaconti.it o Qualeconto.net, si rivelano molto utili, in terzo luogo è bene tenersi aggiornati sugli avanzamenti eco-friendly della tecnologia che consentono di ottimizzare consumi e tempo

Inoltre esiste la possibilità di comperare case ecosostenibili a prezzo conveniente. Si tratta in genere di edifici realizzati utilizzando le tecniche della prefabbricazione, in quanto l'industrializzazione del processo edilizio e di conseguenza la riduzione delle attività da svolgere in cantiere fa abbassare i costi e di riflesso il prezzo. A titolo di esempio, una casa prefabbricata in legno, che rispetta i criteri della Bioedilizia e della Bioarchitettura, costa in media 300.000 €.