venerdì 24 gennaio 2014

Il sabato del villaggio: Leopardi ispira l'architettura trevigiana

Ad Olmi di San Biagio di Callalta, nel mezzo della campagna trevigiana, su progetto del brillante architetto-artista Toti Semerano, nel 2009 viene realizzato il nuovo borgo Contrà Leopardi
Chissà se la mente feconda del poeta nazionale sarebbe mai arrivata ad immaginare che un giorno la sua poesia e i titoli delle sue opere avrebbero caratterizzato un progetto veneto del XXI secolo!? 
Il sabato del villaggio, Alla primavera, Alla luna, La ginestra, Ricordanze non potevano che essere i nomi più adatti per le viuzze e le abitazioni di un borgo che, in chiave contemporanea, esalta i valori della nostra tradizione architettonica. 
Il nome Contrà deriva dal termine contrada, uno spazio dal forte carattere sia contemplativo che relazionale, come la tipica corte dei borghi antichi: un luogo dove il pensiero mette le ali verso l’Infinito, per trovare La quiete dopo la tempesta, o passare in compagnia La sera del dì di festa. contra-leopardi-abitazioni-b 


SPAZI E ARCHITETTURE

Il nuovo borgo trevigiano Contrà Leopardi occupa un lotto di 9200 mq e si compone di 36 unità residenziali raggruppate in 15 blocchi. L’intento dell’architetto è stato quello di realizzare un luogo a misura d’uomo, non condizionato dalle strade, che troppo spesso diventano le linee generatrici di edifici seriali e anonimi. Un luogo ricco di piacevoli affacci sul paesaggio, qui considerato un’estensione visiva degli ambienti interni, sempre confortevoli e luminosi. 
La composizione volumetrica è complessa: alcuni edifici sono distanti tra loro, altri più vicini, altri ancora in aderenza; una riproposizione di “sottoporteghi”, “calli” e giardini racchiusi da mura, quasi a imitazione del tessuto urbano di Venezia. Anche il verde è stato progettato nei minimi dettagli: le essenze sono autoctone e posizionate in punti significativi per favorire particolari scorci. Prevale l’uso pedonale dell’area, spazi e percorsi sicuri (grazie anche all’impianto di video-sorveglianza) che si prestano alla vita tranquilla delle famiglie e ai giochi dei bambini. 
I garage si trovano nell’interrato e sono accessibili con le auto tramite due rampe, poste vicino ai parcheggi scoperti. Rampe e parcheggi comunicano direttamente con l’esterno del lotto; all’interno viene preservato uno spazio carrabile minimo, una via centrale (Corso Infinito) per il transito di eventuali mezzi d’emergenza. contra-leopardi-abitazioni-f contra-leopardi-abitazioni-g La maggior parte degli appartamenti di Contrà Leopardi offrono 2 o 3 camere e giardino privato, poi ci sono alcuni monolocali con giardino o senza. Quelli sotto i 70 mq sono dotati di 2 posti auto, uno nell’interrato e uno scoperto; quelli sopra i 70 mq sono dotati di 3 posti auto, uno nell’interrato e due scoperti. Accorti studi dell’architetto sugli effetti dei materiali esposti alla luce, lo hanno spinto a progettare strutture composte da elementi forati in acciaio e frangisole in legno: le loro forme particolari disegnano piacevoli giochi di ombre sulle superfici delle murature del borgo.


MATERIALI E STRATEGIE ENERGETICHE

Risparmio energetico e benessere abitativo sono garantiti da: 
-Una parete doppia in laterizio porizzato, caratterizzato cioè da piccoli vuoti non comunicanti, ottenuti aggiungendo paglia e farina di legno all’impasto di argilla prima della cottura: si ottengono così blocchi più leggeri. 
Questa tipologia di parete è stata scelta dopo mirate ricerche su tecnologie costruttive e requisiti termici e si compone di: una parte interna di 25 cm portante o di tamponamento, e una esterna di 18 cm di rivestimento (adatta a limitare eventuali ponti termici), separate da una camera d’aria di 2 cm: ferri di ancoraggio tengono ben salda la parte esterna alla struttura interna. 
-Ottimi l’inerzia e l’isolamento termo-acustico: qualità favorite anche dalla grande massa delle murature (48,5 cm di spessore compresi intonaco interno ed esterno). 
-Buona capacità di smaltimento del vapore acqueo che si forma all’interno dei locali. 
- Intonaco Nigra Padoana: intonaco tradizionale veneto di calce idraulica, privo di sostanze dannose per l’uomo e l’ambiente e molto traspirante. 
- Riscaldamento autonomo con caldaie a condensazione che sfruttano energia solare prodotta da pannelli posti sulla copertura, e sono caratterizzate da una bassa emissione di elementi inquinanti. 
-Utilizzo di vernici ecologiche. 
-Bacino di raccolta dell’acqua piovana sotto la rampa di accesso ai garages, come precauzione da eventuali allagamenti. 
- 2 piccole aree ecologiche apposite per la raccolta differenziata. 
- Certificazione energetica per ogni residenza. 







venerdì 17 gennaio 2014

Singapore: nasce il progetto "costruire col bambù"

Cresce velocissimo – fino a 1 metro al giorno- , ha un'elevata resistenza alle trazioni, è flessibile, disponibile a poco prezzo e molto resistente.
Parliamo del bambù, un materiale 100% naturale che sta diventando sempre più competitivo sul mercato delle costruzioni green.

TEAM DI RICERCA SVIZZERO-ASIATICO.
Lo dimostra il caso del Future Cities Laboratory, laboratorio di ricerca basato a Singapore, che, in collaborazione con l'Istituto Federale Svizzero di Tecnologia di Zurigo (ETH Zurich), sta testando il bambù, con l'obiettivo di lanciarlo come sostituto delle armature in acciaio utilizzate per sorreggere il calcestruzzo armato.

SINGAPORE IMBOCCA LA STRADA DELL'EDILIZIA GREEN.
Il fatto che questo progetto di ricerca sia nato a Singapore non è casuale. Attualmente la città asiatica sta infatti attraversando una fase di vero e proprio boom delle costruzioni e, sempre più, progettisti e ingegneri prestano attenzione agli impatti ambientali e alla sostenibilità del processo di costruzione. Ad esempio recentemente la Building and Construction Authority (BCA) ha stabilito che a partire dal 2017 i progetti di edilizia pubblica dovranno essere certificati come “Green”.

L'IMPRONTA DI CARBONIO DELLA FIBRA DI BAMBÙ RESTA MOLTO BASSA.
Il bambù, spiegano i ricercatori del Future Cities Laboratory, potrebbe contribuire alla “causa dell'edilizia verde”.
Le industrie delle costruzioni e manifatturiere producono circa il 5 per cento delle emissioni di gas serra della nazione, è stato calcolato in fase di ricerca. Tra le modalità per ridurre le emissioni di anidride carbonica in atmosfera, il team di ricerca, guidato dal Professore Dirk Hebel del Future Cities Laboratory, spiega come il bambù potrebbe risultare essenziale. “Anche con tutta l'energia coinvolta nella spaccatura dei pezzi di bambù e nella loro compressione con il calore e collanti, l'impronta di carbonio della fibra di bambù non è che una minima frazione rispetto a quella dell'acciaio”, spiega il Professor Hebel.

OBIETTIVO: MESSA IN COMMERCIO DEL BAMBÙ “RINFORZATO” ENTRO 3 ANNI.
In particolare, i ricercatori hanno sperimentato come il bambù tenda ad immagazzinare il carbonio, piuttosto che rilasciarlo, contribuendo in questo modo ad abbattere le emissioni inquinanti.
Ora il team svizzero-asiatico sta testando diverse "ricette" per rendere ancora più forti e meno deperibili le barre di bambù. L'auspicio, dichiara il capo-ricerca Hebel, è entrare in commercio nel settore costruzioni asiatico entro tre anni.

[ Fonte: www.casaeclima.com ]