venerdì 25 luglio 2014

Xiglù: abitare in un igloo in città

Flessibile, auto-assemblabile, ecologico. Per di più trasportabile ed adattabile a qualunque clima. Si tratta di un modulo abitativo fai da te a forma di igloo, in legno e lana di pecora. 
Il progetto, chiamato Xiglú dagli ideatori Juan José Campos e Javier Cejudo - collaboratori del Parque Científico-Tecnológico de Almería (PITA) - è ispirato alle celebri case eschimesi e nasce per proporre un modulo abitativo capace di rispondere contemporaneamente ai bisogni di un’utenza-tipo, ai regolamenti edilizi regionali ed alle esigenze di ecosostenibilità.
 Il modulo misura 6,4 metri di diametro corrispondenti a circa 32 mq ed è completo di bagni, cucina, doccia e mobili, per essere in grado di ospitare una famiglia di 4 persone. 


IL PERCHE’ DELLA FORMA DI IGLU’ 

La forma di Xiglú è quella del tradizionale igloo di ghiaccio, noto per essere una delle soluzioni abitative che, rispetto alla forma parallelepipeda è più resistente alle condizioni climatiche avverse ed è più facile da scaldare e con un consumo inferiore di energia. Inoltre si tratta di una forma che ottimizza lo spazio ed è in grado di ottenere il massimo volume con il minimo consumo di materiali. 
Un prototipo di Xiglú è stato installato nel parco naturale di Cabo de Gata-Nijar riscuotendo notevoli consensi e numerose richieste da parte del pubblico spagnolo.
Il costo? Si parte da una base di 22.400,00 euro pari a circa 700,00 euro al metro quadrato.

Il video: 

martedì 15 luglio 2014

SHED: il capannone sostenibile

Un luogo dove acquistare e degustare i prodotti biologici degli agricoltori locali ed entrare in contatto con un sistema di vita sostenibile ed ecologica.

Parliamo di Shed, un capannone di 10.800 mq costruito nella città di Healdsburg, in California, dallo Studio Jensen Architects. Realizzato in sole 5 settimane, l’edificio è composto per il 70% da materiali di recupero, dall’acciaio delle strutture al legno delle finiture.
Per ridurre al minimo l’impatto ambientale, ottimizzare i tempi di costruzione e i costi, i progettisti di Jensen Architects hanno deciso di prefabbricare le parti strutturali del capannone, riducendo notevolmente le fasi di cantiere.

Le vernici utilizzate in Shed sono atossiche e i materiali privi di composti organici volatili (VOC), cioè tutte quelle sostanze come formaldeide, solventi, benzene, pericolose per la salute e contenute in molti prodotti per l’edilizia e componenti d’arredo. Il triplice intento era perciò quello di tutelare l’ambiente, la salute dei visitatori e dei lavoratori stessi.

ENERGIA CONSUMATA
Il fabbisogno energetico del capannone è assicurato dai pannelli fotovoltaici montati sulla copertura, mentre l’utilizzo di ampie vetrate consente di sfruttare al massimo la luce naturale; un particolare sistema per la ventilazione interna, permette un ricambio dell’aria in modo costante e ottimale, senza dover ricorrere ad alcun impianto di climatizzazione artificiale. Altri elementi che caratterizzano l’ecosostenibilità di SHED sono i giardini pensili che raccolgono l’acqua piovana, limitando i consumi idrici e la coibentazione dell’edificio, e mantenendo stabile la temperatura degli ambienti interni in tutte le stagioni.

GLI SPAZI INTERNI
Al piano terra gli spazi sono dedicati all’esposizione e alla vendita di prodotti alimentari locali, articoli per la casa e il giardino, mobili e accessori. La parte centrale è occupata da una zona per la ristorazione, con una caffetteria e un ristorante dove è possibile degustare piatti preparati con gli alimenti in vendita. capannone-shed-c Al piano superiore è invece possibile disporre di un ampio salone per incontri e dibattiti sulla vita sostenibile, spaziando dall’alimentazione all’agricoltura, al giardinaggio, al risparmio energetico e all’attenzione agli sprechi. Insomma unire l’utile al dilettevole, il piacere di acquistare e degustare alimenti sani ma anche acquisire una nuova sensibilità sui temi del rispetto ambientale.




martedì 20 maggio 2014

Passione e professionalità al servizio di una vera e propria arte: Edil Design

Edil Design è tutto questo: passione e professionalità al servizio di una vera e propria arte, antica nei suoi gesti e innovativa nelle sue tecniche. 
La realizzazione di ristrutturazioni chiavi in mano da sempre è il cuore pulsante della nostra attività. 


La BIOEDILIZIA per noi è... 

Costruire secondo i canoni della bioedilizia significa per esempio fare uso di materiali naturali nella costruzione o nelle ristrutturazioni di immobili. ma non è solo questo, costruire in bioedilizia significa anche progettare e costruire in armonia con l'ambiente. 
Particolare attenzione va posta per esempio nel rapporto forma/volume dell’involucro, nella collocazione geografica dell’edificio e nel suo orientamento rispetto al sole. 
La scelta dei materiali è importante e deve basarsi anche sullo studio della loro riciclabilità e sull’impatto che possono avere sull'intero processo produttivo. 
Progettare biocompatibilmente significa quindi integrare l'organismo edilizio con l'ambiente nel quale è inserito utilizzando materiali non inquinanti e riciclabili, impianti a basso consumo energetico e, per quanto possibile, cercando di sfruttare le risorse naturali del posto. 


CAPPOTTI TERMICI

Per evitare le dispersioni provocate dai ponti termici è necessario applicare sulle pareti o sulle superfici interne ed esterne degli edifici un adeguato rivestimento a cappotto, il quale garantisce un efficace isolamento termico. 
La coibentazione termica, infatti, è l’insieme degli accorgimenti utilizzati per limitare e controllare la trasmissione del calore attraverso le pareti che dividono ambienti e zone a temperatura diversa, più comunemente le pareti perimetrali dell’edificio. Può consistere nell’applicazione meccanica o a spruzzo di un elemento termoisolante sulla superficie interessata, all’esterno e/o all’interno del fabbricato. il tutto viene eventualmente rifinito con un rivestimento murale plastico colorato. 


Edil Design è una NUOVA realtà della provincia di Varese, ed esattamente a Cislago. 


Un NUOVO Show Room è pronto da qualche settimana e a breve avverà l'inaugurazione ufficiale. 


EcoAbitazione vuole dare voce e luce a progetti tutti "made in italy" così da dare una mano a tutti quegli imprenditori che "ci credono" e che investono anzichè fare marcia indietro in tempo di crisi. 


Quindi buona fortuna ad EdilDesign e al suo titolare Ivan Pireddu.


venerdì 28 marzo 2014

La casa sull'albero così come non l'avete mai vista

Ispirato dalla forma di un piccolo boschetto di alberi, la struttura è stata pensata per isolare bambini e famiglie dal dannoso rumore cittadino.

Cercate un rifugio tranquillo e lontano dal clamore della città? Prendete una casa "sull'albero"!

E' questa l'ultima idea di casa progettata dallo studio britannico Blue Forest che, durante l'ultimo Ideal Home Show, ha svelato ‘The Quiet Treehouse’.

Contrariamente al suo nome, che richiama anche nell'aspetto un vero e proprio albero, l'edificio dalle forme contemporanee può essere installanti indipendentemente dalla presenza o meno di un albero, anche se per gli ospiti la sensazione sarà proprio quella.

ACUSTICA. Oltre il caratteristico design, che si ispira alla forma di un piccolo boschetto dove i tronchi più grossi sorreggono la costruzione mentre quelli più piccoli fungono da ornamento, la casa sull'albero è dotata degli ultimi strumenti di ingegneria in fatto di acustica, utilizzati soprattutto per isolare bambini e famiglie dall'eccessivo rumore della città.

DESIGN. La casa, che si eleva a tre metri da terra, è dotata di un scala di legno che porta direttamente al piano terra composto da 3 cerchi diversi che si intersecano tra loro. Il cerchio più grande (raggio 3,3 metri) comprende un ancoro cottura e una zona soggiorno, mentre i cerchi più piccoli sono stati adibiti a camere.

[ Fonte: www.casaeclima.com ]

venerdì 7 marzo 2014

In Danimarca nasce la prima Upcycle House

Nasce in Danimarca, un progetto sperimentale che punta tutto sui materiali riciclati e il bassissimo impatto ambientale.

Lo studio danese Lendager Architect ha ideato Upcycle House in collaborazione con Realdania Byg Foundation, con l'obiettivo di calcolare quante emissioni inquinanti si sarebbero ridotte costruendo esclusivamente con materiale esclusivamente riciclato. 


BUDGET LIMITATO.

Ampia circa 130 metri quadrati, l'abitazione sorge a Nyborg, in Danimarca, e – giusto per adeguarsi ai tempi di crisi ed austerity attuali – ha richiesto un budget molto limitato. 



CONTAINER MARITTIMI PER LA STRUTTURA
Suddivisa in quattro camere da letto, bagno e un grande spazio living, veranda e una serra, la casa è perfetta per ospitare in tutto comfort una famiglia. La struttura è stata realizzata utilizzando due vecchi container marittimi completamente ripuliti da ruggine e sporco, mentre in copertura gli architetti hanno scelto di applicare dei fogli trapezoidali ottenuti da lattine di alluminio riciclate. Per isolare termicamente la muratura, sono stati utilizzati strati di vecchi giornali, miscelati con gesso di riciclo e materiali di scarto della lavorazione della carta. 


PRINCIPI DELLA PASSIVE HOUSE

Progettata secondo i principi della Passive House, studiando quindi orientamento, ampiezza delle superfici vetrate, apporto di ventilazione naturale ed ombreggiamenti, l'abitazione ha un sistema per riutilizzare l'acqua meteorica depurata, mentre un impianto fotovoltaico contribuisce a ridurre ancora di più il carico energetico e i costi di mantenimento. 


I RISULTATI.

Ad oggi, il progetto ha consentito di evitare la dispersione in atmosfera di ben l’86% le emissioni nocive dovute alla sua realizzazione.

[ Fonte: www.casaeclima.com ]


venerdì 24 gennaio 2014

Il sabato del villaggio: Leopardi ispira l'architettura trevigiana

Ad Olmi di San Biagio di Callalta, nel mezzo della campagna trevigiana, su progetto del brillante architetto-artista Toti Semerano, nel 2009 viene realizzato il nuovo borgo Contrà Leopardi
Chissà se la mente feconda del poeta nazionale sarebbe mai arrivata ad immaginare che un giorno la sua poesia e i titoli delle sue opere avrebbero caratterizzato un progetto veneto del XXI secolo!? 
Il sabato del villaggio, Alla primavera, Alla luna, La ginestra, Ricordanze non potevano che essere i nomi più adatti per le viuzze e le abitazioni di un borgo che, in chiave contemporanea, esalta i valori della nostra tradizione architettonica. 
Il nome Contrà deriva dal termine contrada, uno spazio dal forte carattere sia contemplativo che relazionale, come la tipica corte dei borghi antichi: un luogo dove il pensiero mette le ali verso l’Infinito, per trovare La quiete dopo la tempesta, o passare in compagnia La sera del dì di festa. contra-leopardi-abitazioni-b 


SPAZI E ARCHITETTURE

Il nuovo borgo trevigiano Contrà Leopardi occupa un lotto di 9200 mq e si compone di 36 unità residenziali raggruppate in 15 blocchi. L’intento dell’architetto è stato quello di realizzare un luogo a misura d’uomo, non condizionato dalle strade, che troppo spesso diventano le linee generatrici di edifici seriali e anonimi. Un luogo ricco di piacevoli affacci sul paesaggio, qui considerato un’estensione visiva degli ambienti interni, sempre confortevoli e luminosi. 
La composizione volumetrica è complessa: alcuni edifici sono distanti tra loro, altri più vicini, altri ancora in aderenza; una riproposizione di “sottoporteghi”, “calli” e giardini racchiusi da mura, quasi a imitazione del tessuto urbano di Venezia. Anche il verde è stato progettato nei minimi dettagli: le essenze sono autoctone e posizionate in punti significativi per favorire particolari scorci. Prevale l’uso pedonale dell’area, spazi e percorsi sicuri (grazie anche all’impianto di video-sorveglianza) che si prestano alla vita tranquilla delle famiglie e ai giochi dei bambini. 
I garage si trovano nell’interrato e sono accessibili con le auto tramite due rampe, poste vicino ai parcheggi scoperti. Rampe e parcheggi comunicano direttamente con l’esterno del lotto; all’interno viene preservato uno spazio carrabile minimo, una via centrale (Corso Infinito) per il transito di eventuali mezzi d’emergenza. contra-leopardi-abitazioni-f contra-leopardi-abitazioni-g La maggior parte degli appartamenti di Contrà Leopardi offrono 2 o 3 camere e giardino privato, poi ci sono alcuni monolocali con giardino o senza. Quelli sotto i 70 mq sono dotati di 2 posti auto, uno nell’interrato e uno scoperto; quelli sopra i 70 mq sono dotati di 3 posti auto, uno nell’interrato e due scoperti. Accorti studi dell’architetto sugli effetti dei materiali esposti alla luce, lo hanno spinto a progettare strutture composte da elementi forati in acciaio e frangisole in legno: le loro forme particolari disegnano piacevoli giochi di ombre sulle superfici delle murature del borgo.


MATERIALI E STRATEGIE ENERGETICHE

Risparmio energetico e benessere abitativo sono garantiti da: 
-Una parete doppia in laterizio porizzato, caratterizzato cioè da piccoli vuoti non comunicanti, ottenuti aggiungendo paglia e farina di legno all’impasto di argilla prima della cottura: si ottengono così blocchi più leggeri. 
Questa tipologia di parete è stata scelta dopo mirate ricerche su tecnologie costruttive e requisiti termici e si compone di: una parte interna di 25 cm portante o di tamponamento, e una esterna di 18 cm di rivestimento (adatta a limitare eventuali ponti termici), separate da una camera d’aria di 2 cm: ferri di ancoraggio tengono ben salda la parte esterna alla struttura interna. 
-Ottimi l’inerzia e l’isolamento termo-acustico: qualità favorite anche dalla grande massa delle murature (48,5 cm di spessore compresi intonaco interno ed esterno). 
-Buona capacità di smaltimento del vapore acqueo che si forma all’interno dei locali. 
- Intonaco Nigra Padoana: intonaco tradizionale veneto di calce idraulica, privo di sostanze dannose per l’uomo e l’ambiente e molto traspirante. 
- Riscaldamento autonomo con caldaie a condensazione che sfruttano energia solare prodotta da pannelli posti sulla copertura, e sono caratterizzate da una bassa emissione di elementi inquinanti. 
-Utilizzo di vernici ecologiche. 
-Bacino di raccolta dell’acqua piovana sotto la rampa di accesso ai garages, come precauzione da eventuali allagamenti. 
- 2 piccole aree ecologiche apposite per la raccolta differenziata. 
- Certificazione energetica per ogni residenza. 







venerdì 17 gennaio 2014

Singapore: nasce il progetto "costruire col bambù"

Cresce velocissimo – fino a 1 metro al giorno- , ha un'elevata resistenza alle trazioni, è flessibile, disponibile a poco prezzo e molto resistente.
Parliamo del bambù, un materiale 100% naturale che sta diventando sempre più competitivo sul mercato delle costruzioni green.

TEAM DI RICERCA SVIZZERO-ASIATICO.
Lo dimostra il caso del Future Cities Laboratory, laboratorio di ricerca basato a Singapore, che, in collaborazione con l'Istituto Federale Svizzero di Tecnologia di Zurigo (ETH Zurich), sta testando il bambù, con l'obiettivo di lanciarlo come sostituto delle armature in acciaio utilizzate per sorreggere il calcestruzzo armato.

SINGAPORE IMBOCCA LA STRADA DELL'EDILIZIA GREEN.
Il fatto che questo progetto di ricerca sia nato a Singapore non è casuale. Attualmente la città asiatica sta infatti attraversando una fase di vero e proprio boom delle costruzioni e, sempre più, progettisti e ingegneri prestano attenzione agli impatti ambientali e alla sostenibilità del processo di costruzione. Ad esempio recentemente la Building and Construction Authority (BCA) ha stabilito che a partire dal 2017 i progetti di edilizia pubblica dovranno essere certificati come “Green”.

L'IMPRONTA DI CARBONIO DELLA FIBRA DI BAMBÙ RESTA MOLTO BASSA.
Il bambù, spiegano i ricercatori del Future Cities Laboratory, potrebbe contribuire alla “causa dell'edilizia verde”.
Le industrie delle costruzioni e manifatturiere producono circa il 5 per cento delle emissioni di gas serra della nazione, è stato calcolato in fase di ricerca. Tra le modalità per ridurre le emissioni di anidride carbonica in atmosfera, il team di ricerca, guidato dal Professore Dirk Hebel del Future Cities Laboratory, spiega come il bambù potrebbe risultare essenziale. “Anche con tutta l'energia coinvolta nella spaccatura dei pezzi di bambù e nella loro compressione con il calore e collanti, l'impronta di carbonio della fibra di bambù non è che una minima frazione rispetto a quella dell'acciaio”, spiega il Professor Hebel.

OBIETTIVO: MESSA IN COMMERCIO DEL BAMBÙ “RINFORZATO” ENTRO 3 ANNI.
In particolare, i ricercatori hanno sperimentato come il bambù tenda ad immagazzinare il carbonio, piuttosto che rilasciarlo, contribuendo in questo modo ad abbattere le emissioni inquinanti.
Ora il team svizzero-asiatico sta testando diverse "ricette" per rendere ancora più forti e meno deperibili le barre di bambù. L'auspicio, dichiara il capo-ricerca Hebel, è entrare in commercio nel settore costruzioni asiatico entro tre anni.

[ Fonte: www.casaeclima.com ]



venerdì 6 dicembre 2013

Mostra Convegno Expocomfort: evento sostenibile del 2014


Tra le novità di Mostra Convegno Expocomfort THAT'S SMART, evento dedicato alle tecnologie impiantistiche legate a domotica e Building Automation. 

Anche se aprirà i battenti tra più di tre mesi (18-21 marzo 2014 - Rho Fiera Milano), Mostra Convegno Expocomfort (MCE), la manifestazione dedicata alle tecnologie impiantistiche ed energetiche ha già mostrato le proprie carte e alcuni numeri. 
Quelli delle aziende presenti, 1600, e quelli dello spazio espositivo: tutto esaurito a più di 100 giorni dall'evento. Segnali che infondono finalmente un po' di ottimismo. 
Lasciate alle spalle le incombenze commerciali Reed Exhibition, ente organizzatore, potrà quindi dedicarsi alle iniziative per convolgere il pubblico, atteso numeroso come al solito, e per connotare di originalità l'evento. 
Oltre ai nuovi segmenti espositivi, “Smart Plants, Smart Cities” che come da tradizione verranno declinati sotto la veste commerciale (fiera) e contenutistica (convegni di approfondimento) MCE 2014 aderirà al percorso volontario di certificazione di sostenibilità degli eventi secondo la norma ISO 20121, applicata per la prima volta per le Olimpiadi di Londra. 


IL PERCORSO DI CERTIFICAZIONE

La norma, introdotta in Italia per la prima volta da ICIM, definisce i requisiti per lo sviluppo di un sistema di gestione sostenibile degli eventi, indicando uno schema all’interno del quale organizzatori e loro fornitori possono realizzare un evento sostenibile e rapportarsi con le parti interessate. Applicando il modello tipico dei sistemi di gestione PDCA - Plan, Do, Check, Act - al ciclo di vita degli eventi, la ISO 20121 definisce per tutte le fasi - pianificazione, gestione, realizzazione, fino alla valutazione finale - gli eventuali impatti negativi a livello sociale ed economico e aiuta a identificare le migliori scelte per ridurre i costi, gli sprechi, le emissioni di carbonio e i rifiuti, per gestire al meglio la biodiversità dei luoghi e delle location e per coinvolgere in maniera consapevole le risorse umane. "La ISO 20121 arriva a fare chiarezza sulla giungla di “dichiarazioni spontanee di sostenibilità, - commenta ICIM- che nel settore sono state purtroppo frequenti in mancanza di precise linee guida, rafforzando gli obiettivi di business nonché il corretto approccio alla responsabilità sociale d’impresa. Inoltre, è opportuno sottolineare che l’applicazione della norma non pesa necessariamente sul bilancio dell’evento e non porta costi extra all’azienda ma, anzi, incentiva l’adozione di politiche che possono assicurare un efficace risparmio". 


RITRATTO DI MCE 2014

L'edizione 2014, presentata oggi a Milano, si caratterizzerà con un’ampia offerta espositiva in tutti e quattro i macro comparti: Caldo, Freddo, Acqua e Energia.uno dei temi di maggior importanza per un nuovo modo di abitare all’insegna del risparmio e dell’efficienza energetica in grado di incidere positivamente sulla vita delle persone e sul territorio. I NUMERI. Aziende, prodotti e soluzioni innovative nei settori del riscaldamento, del condizionamento dell’aria, della refrigerazione, del valvolame, della componentistica, della tecnica sanitaria, del trattamento dell’acqua e delle energie rinnovabili saranno le vere star di MCE 2014 che conferma l’ampio respiro internazionale: a oggi sono oltre 1.600 le aziende espositrici, di cui il 37% dall’estero da 51 paesi. 


INIZIATIVE COLLAUDATE

Come negli anni passati saranno presenti le due iniziative "Percorso Efficienza & Innovazione” e “Oltre la Classe A” volte a mettere in evidenza prodotti e soluzioni delle aziende espositrici che rappresentano l’eccellenza in termini di innovazione ed efficienza presenti in tutti i macro comparti. Le due iniziative intendono offrire agli operatori in visita un “viaggio” alla scoperta di quei prodotti, soluzioni e sistemi che testimoniano un cambiamento sostanziale dell’approccio impiantistico fondamentale per cogliere lo scenario futuro. 


…E NUOVE

Tra le novità troviamo invece l'evento THAT'S SMART dedicato alle tecnologie impiantistiche legate al mondo elettrico. Si tratta di un evento nuovo che intende dare spazio a prodotti e sistemi che si riferiscono alla Domotica, all’Home & Building Automation e alla gestione e monitoraggio dell’energia da fonti rinnovabili, dove ogni componente viene progettato per assicurare alti livelli di compatibilità con gli impianti presenti negli ambienti abitativi allo scopo di semplificare, accrescere e rendere più economica la qualità dell’abitare. THAT’S SMART non sarà però solo vetrina espositiva, ma anche e soprattutto un momento di confronto, dibattito e aggiornamento con un programma di workshop focalizzati sulle tematiche più attuali della domotica e Building Automation. 


CONVEGNI

“Il tema generale dei convegni del programma istituzionale di MCE 2014 – dichiara il professor Giuliano Dall’O’, Presidente del Comitato Scientifico di MCE - vuole proprio approfondire come gli impianti si relazionano alle città che diventano sempre più smart. Una nuova tipologia di sviluppo urbano che vede gli edifici sempre più connessi al territorio e dove le infrastrutture impiantistiche costituiscono un supporto fondamentale nella prospettiva di sviluppo delle reti intelligenti o delle smart grid”.

[ Fonte: www.casaeclima.com ]


venerdì 15 novembre 2013

Costruzioni in paglia e a km zero

Incontro gli architetti Giuseppe Andreoli e Simone Lorenzoni nello studio dove lavorano, il DDA, e cominciamo. Ci sono anche l’architetto Alessandro Almadori e Pier Francesco Duranti, che stanno lavorando al computer, ma anche loro ci tengono a raccontare qualcosa delle costruzioni in paglia, e allora ogni tanto si interrompono e si avvicinano. 
Del loro progetto di ampliamento di un’abitazione in Umbria con materiali naturali e a km zero, mi dicono prima di tutto della felice combinazione di un committente dalla mente aperta e di uno studio che non vede l’ora di provare pratiche sperimentali, e poi di tutto il resto: perché “tutto il resto” viene sempre dopo la volontà di iniziare. 

E iniziare un’avventura del genere, per l’ampliamento di un’abitazione esistente, con materiali naturali, a km 0 e ad alte prestazioni energetiche, è stata decisamente una di quelle esperienze che fanno brillare gli occhi, come si vede dalla cura minuziosa dei dettagli e dalla dovizia di particolari con cui mi raccontano il processo realizzativo. 

Il tutto nasce dalla volontà di un privato di ampliare la sua casa ad Avigliano Umbro, in provincia di Terni, per realizzare una struttura ricettiva per lo sviluppo artistico,in particolare delle residenze artistiche e dei laboratori di lavorazione della creta. 

Il progetto di ampliamento è stato affidato allo studio di Terni DDA, ed insieme al progettista è stata scelta la tecnica costruttiva della casa in paglia, con una struttura portante modulare in legno d’abete.
“La scelta dei materiali è stata dettata dalla vicinanza al sito di costruzione. La paglia arriva da un campo a soli 3km, mentre per la terra degli intonaci ci siamo riforniti direttamente dallo scavo di fondazione” , afferma Giuseppe, che prosegue spiegando la stretta relazione tra le fasi costruttive e i cicli naturali. 
 “Ad esempio gli intonaci: sono anch’essi naturali, da un impasto di terra, acqua e paglia, e vengono stesi a mano, per tre strati successivi, partendo dal primo strato interno, si aspetta che sia ben asciutto e si stende il primo strato esterno e così via, fino all’ultimo strato di finitura esterno”. 
Sembra la descrizione di una ricetta, e la lentezza del processo rispecchia ed evoca un’attenzione e una cura che nel campo dell’edilizia si stava abbandonando, spesso a spese della qualità dell’opera. 


STRUTTURA

Su delle fondazioni di tipo tradizionale, in calcestruzzo armato a T rovescia e con solaio in latero-cemento, è stata montata una struttura di elevazione in legno d’abete. “La struttura è modulare ed abbiamo brevettato noi stessi questo sistema costruttivo prefabbricato ad alta efficienza energetica e antisismica. Si chiama Econologico: economico ed ecologico allo stesso tempo. Inoltre, la modularità da un lato, e il suo essere legato alla filiera produttiva agricola locale dall’altro, lo rendono un sistema utile nei processi di autocostruzione”. La copertura inclinata è invece in legno lamellare. “Il lamellare è stata una scelta obbligata in questo caso, perché offre maggiore flessibilità dimensionale rispetto alle palanche di abete grezzo, adatte solo a strutture più semplici e quindi in questo caso alla struttura di elevazione“. 


TAMPONATURA IN PAGLIA

Sia la struttura di elevazione che la copertura sono state rivestite da uno spesso cappotto di paglia: non c’è infatti nessun altro materiale isolante, visto che la paglia offre già di per sé ottimi valori di trasmittanza (da 0,08 a 0,13 W/m2K). “Lo spessore delle balle di paglia per la tamponatura è di 45 cm, che insieme a 2,5 cm di intonaco per parte, fanno raggiungere al pacchetto murario 50 cm di spessore e dunque un ottimo isolamento termico". 


I COSTI

“Il cantiere oggi è in fase conclusiva, e da punto di vista economico si può solo fare una stima, dalla quale però i costi risultano inferiori alla metà di quelli necessari alla realizzazione di un edificio tradizionale”. Al cantiere di Avigliano auguriamo dunque buon lavoro, e possiamo sperare in quella diffusione di costruzioni in paglia che si è avuta da qualche tempo in Francia, in nome di un architettura sempre più ecosostenibile.