venerdì 18 febbraio 2011

Top 10 di ecosostenibilità


Le città più sostenibili d'Italia
, stando agli studi effettuati da Legambiente ed Ecosistema Urbano, sono Belluno Verbania e Parma.
Tutte città del Nord fino alla diciottesima. Poi, al diciannovesimo posto fa capolino il Sud con la città di Salerno.
La classifica, i cui dati sono stati elaborati dall'Istituto Ricerche Ambiente Italia, è stata redatta tenendo conto di parametri come il trasporto pubblico, la presenza di zone a traffico limitato, la percentuale di raccolta differenziata, la gestione delle acque...

Dalla graduatoria risulta che, fatta eccezione per il capoluogo piemontese, tutte le città con più di mezzo milione di abitanti hanno peggiorato, nell'ultimo anno, la loro posizione in classifica e quindi il loro stato di salute ambientale.

Si tratta di città come Milano, scesa di 17 posizioni a causa della cattiva qualità dell'aria, Napoli, che ha perso 7 posti dall'anno scorso e soffre ancora del problema dei rifiuti, Palermo, che di posti ne ha persi 11 e Roma, penalizzata dalla cattiva gestione della mobilità.

Oltre a segnali demoralizzanti però, qualche segno incoraggiante c'è e sembra provenire dal Sud che con tenacia tenta di tenersi al passo. Ne sono una prova la comparsa in classifica di Avellino, che da ottantesima nella passata classifica, quest'anno si è piazzata ventinovesima con un salto di ben 51 posizioni e Salerno, che arriva tra le prime venti dopo essere stata trentaquattesima nel 2009. Nel file allegato troverete la classifica completa della sostenibilità delle città italiane.

Qui di seguito invece, le prime 10 città sostenibili:

TOP 10
1. Belluno
2. Verbania

3. Parma
4. Trento
5. Bolzano
6. Siena
7. La Spezia
8. Pordenone
9. Bologna
10. Livorno

[ Fonte: Architetturaecosostenibile.it ]

venerdì 11 febbraio 2011

85 metri di turismo responsabile

L’Eco tourism award è un premio che riconosce e premia i professionisti del settore che promuovono un tipo di turismo responsabile.

Quest'anno il vincitore è danese. Si tratta dell'albergo Crowne Plaza Towers, aperto da poco nel nuovo quartiere Orestad a Copenhagen.

Il direttore dell’hotel è stato premiato per aver applicato, nella gestione della struttura, tutta una serie di accorgimenti aderenti ai nuovi standard di sviluppo sostenibile. Si tratta del primo albergo danese che risponde ai criteri del programma Green Building di ONU. La torre Crowne Plaza conta 366 ampie camere, luminose e tutte con vista mare. La struttura, arredata con interni di design, gode di un'ottima posizione per i turisti, i quali, con il treno, possono comodamente raggiungere in 7 minuti il centro città.

Motivazioni per la vittoria
Più elementi hanno concorso alla vincita dell'hotel danese. Il Crowne Plaza vanta il parco Fv più grande dell'Europa settentrionale. I pannelli solari si stendono, infatti, su tutte le facciate dell'albergo esposte al sole. La torre trasforma, inoltre, i rifiuti alimentari in concime, acquista solo prodotti freschi e locali e ricorre a un sistema di raffreddamento sotteraneo. Si tratta del primo impianto del genere, per il paese e promette di ridurre di oltre il 90%l'energia utilizzata per riscaldare e rinfrescare gli interni. Infine, impianti luce e asciugatrici sono tutti rigorosamente a basso consumo elettrico. Tutto questo insieme di misure hanno permesso al Crowne una riduzione nelle bollette energetiche di oltre il 53%, in rapporto ad un edificio “classico”.

Ecologico, ma non soltanto
85 metri di altezza, viste spettacolari su tutta la città e la circostante regione dell'Øresund, l'albergo non solo è vicino al centro, ma permette di raggiungere rapidamente aereoporto, metro e la stazione ferroviaria.La struttura dello stabile comprende un bar e un ristorante tipico scandinavo e un'area di 3500 m² con dodici sale riunioni e una sala da ballo, per una capienza di circa 800 persone. Tutte le camere sono arredate con stile e dotati di TV a schermo piatto, aria condizionata regolabile, mini bar e cassetta di sicurezza. Come dichiara fieramente Allan L. Agerholm, co-proprietario di Hotel Management Copenhagen: "Siamo fortunati, perchè la nostra posizione rappresenta il fulcro della Scandinavia e il punto di accesso per la Danimarca, la Svezia e altri paesi nordici. Questo rende la nostra città una destinazione privilegiata per viaggiatori nazionali e stranieri ".

Cosa si intende per “ecoturismo”
L'ecoturismo è in primo luogo perturbare il meno possibile l'ecosistema sociale, promuovere l'economia locale e viaggiare animati dal desiderio di incontrare e confrontarsi con culture altre, capendone lo stile di vita e cercando di adattarsi alle consuetudini del luogo.


[ Fonte: Casa&Clima.com ]

lunedì 7 febbraio 2011

"Sa di legno" la casa più ecosostenibile d' Italia

Si chiama "sa di legno" ed è stata realizzata a sostasio di Prato Carnico (Udine) da Samuele Giacometti, è la prima casa in italia e una delle tre al mondo ad aver ottenuto la certificazione "pecf", lo schema di certificazione forestale più diffuso al mondo.

Non è una casa in legno qualsiasi, o meglio, non di un legno qualunque, bensì garantito al 100%: proviene infatti tutto da foreste gestite in maniera sostenibile.

Nel caso specifico si può anche sapere da dove viene ogni singola trave, ovviamente a km 0, o meglio 11, visto che tutto viene da 11 kilometri dal punto di in cui si trova la casa "sa di legno".

Alla casa sono già stati assegnati riconoscimenti come il Casaclima Award 2010 e la Bandiera verde 2010 da Legambiente.



[ Articolo tratto da Casa24 e da una news di www.idealista.it ]

venerdì 28 gennaio 2011

Bio-edifici intelligenti. Il futuro?

Immaginiamo un mondo dove l'uomo è parte di una coscienza globale e l'architettura una sua pura estensione dotata di intelligenza.

L'Architettura Genetica (conosciuta anche come Costruttivismo Modale) è un'avanguardia altamente concettuale, che colma il divario tra biologia e architettura. Non si basa esclusivamente sulla materia, ma incorpora il concetto di intelligenza artificiale, e mira a modificare radicalmente l'intero pianeta. In questo contesto, il computer è il collegamento tra biomeccanica e capacità di pensiero, e la computazione è l'anima dell'Architettura Genetica.

Karl Chu, codirettore del Genetic Architecture Program e direttore del dipartimento di Computazione e Metafisica dell’Architettura all’EASRQ, la definisce: “l'architettura dei mondi possibili”.

Coscienza collettiva
Per comprendere questi concetti, così astratti e distanti dalla nostra realtà, bisogna fare qualche piccolo balzo di paradigma, e immaginare un futuro in cui gli uomini siano parte integrante di una collettività sensoriale, di un cervello globale, e l'architettura sia pura estensione di questo nuovo essere umano - o post-umano. E non crediate che tutto ciò sia solamente fantascienza, la rete web è già un tentativo grezzo di coscienza globale, l'integrazione uomo-computer è qualcosa di atteso dalla comunità scientifica e già oggi l'ingegneria genetica è in grado di dar vita a capre con geni di ragno, dal cui latte si ottiene una proteina utilizzabile per creare una fibra più forte dell’acciaio, più resistente del kevlar e più elastica della gomma. Dalla scoperta del DNA, insomma, le possibilità sono infinite.

Edifici intelligenti
Come parte di questa visione, Chu e altri architetti genetici immaginano gli edifici come esseri viventi, dotati di determinati livelli di intelligenza e capacità. Tali “edifici genetici” potrebbero, ad esempio, auto-valutare le proprie performance e auto-modificarsi, o auto-ripararsi, minimizzando l'intervento di tecnici e specialisti. E con questo non vuol dire che ruberanno il lavoro agli uomini, perché allora questi mestieri saranno svolti esclusivamente dai robot. Inoltre l'interazione tra componenti biologici ed intelligenza artificiale potrebbe portare questi edifici a rispondere anche alle esigenze personali dei suoi inquilini, percependo gli stati d'animo o di salute, e agendo di conseguenza.

Sistema Terra
Chu afferma inoltre che gli architetti genetici non stiano cercando di imitare o copiare la natura. Piuttosto, stanno cercando di espanderla in modo significativo, proprio attraverso l'integrazione tra intelligenza artificiale e processi biologici. Si guarda al pianeta come a un sistema di calcolo enorme, in cui sia gli abitanti che gli edifici siano dotati di intelligenza e rispondano in maniera armonica e sostenibile ai bisogni e alle necessità, ovunque esse sorgano. E l'architettura avrà il ruolo di facilitare e concettualizzare questa trasformazione.


[ Fonte: Casa&Clima.com ]

venerdì 21 gennaio 2011

La Torre di Goccioline

Progetto visionario che sfrutta le alghe per produrre biomassa, petrolio ed eliminare la CO2.

The Tower of Droplets, letteralmente, La Torre di Goccioline, progettata da Sir Peter Cook e Gavin Robotham, si è classificata al secondo posto durante l'ultima Taiwan Tower Conceptual International Competition, ma purtroppo la struttura rimarrà soltanto un progetto su foglio da disegno, anche se avveniristico e fonte d'ispirazione per future idee.

La torre è composta da gabbie di acciaio connesse tra loro che formano questo andamento libero che caratterizza il progetto, il quale sarà interamente coperto di alghe per la produzione di biocarburanti.

Biomassa e petrolio
La coltivazione delle alghe mette a disposizione biomassa utile per la fabbricazione della carta, oltre che per i biocarburanti, inoltre la torre si nutre di grandi quantità di anidride carbonica dall'ambiente circostante.
Secondo i due architetti, le alghe occupano 11mila metri quadrati di superficie e sono in grado di produrre diverse migliaia di tonnellate di biomassa all'anno e circa 3 milioni di litri di petrolio.
In pratica, il progetto stesso è possibile considerarlo un essere vivente, in grado di crescere e mantenersi autonomamente.

[ Fonte: Casa&Clima.com ]

venerdì 14 gennaio 2011

Progetti eco targati donna

Architetti donne alla ribalta, i progetti più irriverenti e innovativi portano la loro firma.

Nell'architettura moderna, le donne stanno guadagnando sempre più influenza. In Scandinavia, circa il 50% della professione è rappresentata da donne, mentre il 40% degli architetti spagnoli e greci sono di sesso femminile. Il numero è notevolmente più basso in Gran Bretagna e Nord America, ma l'impatto dell'intelligenza femminile nel design ha vissuto un boom quest'anno.
L'anno 2010 appartiene a loro.

Gli atti più irriverenti di architettura e di trasformazione urbana visti l'anno scorso sono per la maggior parte di natura femminile. A Roma, Zaha Hadid ha scatenato l'aggressività e le forme ampie nella progettazione di MAXXI, il Museo Nazionale d'Arte e Architettura del 21 ° secolo. Con questo lavoro è diventata l'architetto donna più famoso del mondo. Mentre la francese Odile Decq ha dato prova di fantasia con un giardino pensile multilivello per il MACRO, il Museo d'Arte Contemporanea, di Roma.

A New York, il direttore per la pianificazione urbana Amanda Burden, e il suo commissario ai trasporti, Janette Sadik-Khan, stanno combattendo l'idea di città auto-dominata per far posto ad alberi, bar mobili e piste ciclabili protette. Il risultato più notevole di questa politica si può vedere a Times Square, da sempre intasata dal traffico, la piazza ospita oggi una pista ciclabile per tutta la sua lunghezza. In Canada intanto, Marianne McKenna è stata riconosciuta come una delle donne più potenti della nazione. Questo grazie al suo Telus Centre for Performance and Learning di Toronto.

L'ultimo tocco di grazia all'architettura dato da una donna è di Brigitte Shim che ha progettato un residence di 4 piani a East York, per le Suore di San Giuseppe. L'edificio utilizza pannelli solari, riscaldamento geotermico e corridoi strutturati per facilitare la ventilazione naturale. Tenendo conto che la popolazione mondiale invecchia a una velocità drammatica, e nel 2030 un miliardo di persone avrà più di 65 anni, progetti del genere, che garantiscono un invecchiamento sostenibile, saranno sempre più richiesti. Come dire, le donne stanno anticipando i tempi, ecco perché si sono conquistate il 2010.

[ Fonte: Casaeclima.com ]

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giovedì 23 dicembre 2010

Natale ecosostenibile con " Bio Christmas 2 "

Dopo il successo di Eco Christmas, il progetto che durante le festività natalizie del 2009 ha visto la partecipazione di 10.000 visitatori e 500 Kilowatt prodotti dalle pedalate dei cittadini, anche quest’anno si attende un grande riscontro per l’evento Bio Christmas 2, un mirabile esempio di arredo urbano sostenibile con il coinvolgimento dei cittadini.

L'iniziativa riparte quest'anno dal 12 dicembre 2010 al 6 gennaio 2011 e consiste in un imponente albero di Natale (9,80 metri di altezza) che purifica l'aria e rallegra l'ambiente a zero emissioni.

Bio Christmas 2 è un'installazione natalizia illuminata da decorazioni luminose a
Led alimentate con la sola energia prodotta dalle pedalate dei cittadini: 11 biciclette messe a disposizione da BikeMi, il servizio di bike sharing del Comune di Milano.

Sarà una partecipazione attiva che darà vita a giochi di luce e divertimento a emissioni zero.Tutti i materiali impiegati sono eco-sostenibili: la superficie e il basamento dell'albero sono rivestiti da piastrelle BionicTile: un materiale ceramico in grado di assorbire sostanze inquinanti come anidride carbonica, ossidi d'azoto, nitrati e polveri sottili, lo stesso basamento è un composto a base di farine di legno e polimeri plastici ottenuti da riciclo), le travature di sostegno in rigoroso legno lamellare.

Location: largo Cairoli/Via Dante, Milano.

[ Fonte: Edilia2000.it ]

venerdì 10 dicembre 2010

Masdar City: il sogno di un mondo ecosostenibile

L'arrivo a Masdar City è già un tuffo nel futuro.

Off limits per le vecchie auto a benzina, la cittadella ecosostenibile in mezzo al deserto di Abu Dhabi si raggiunge a bordo di piccole capsule elettriche senza conducente e senza rotaie: basta premere il tasto play sul monitor e si arriva, quattro persone alla volta, nei sotterranei dell'innovativo centro urbano e di ricerca per le energie rinnovabili.

La città copre un'area di 6 km quadrati, di cui 210 mila metri quadrati destinati al più grande impianto fotovoltaico della regione con una capacità 10 megawatt, anche se Masdar City ne consuma al momento solo la metà. L'eccedenza di energia elettrica viene dirottata verso Abu Dhabi, immersa nell'aria condizionata, anche quando non serve, e nel lusso sfrenato.

"Quella di Abu Dhabi è una società che consuma moltissimo, ma è anche lungimirante, visto che prima o poi il petrolio finirà, e per questo punta su Masdar per assicurarsi in futuro l'energia rinnovabile", spiega Erik Casagrande, di Godaga Sant'Urbano (Treviso), unico ricercatore italiano del Masdar Institute, l'università che, in collaborazione con il Mit di Boston, si propone di diventare centro di avanguardia nel mondo per le tecnologie sostenibili. Qui si sfruttano il sole e il vento del deserto, i rifiuti vengono riciclati, mentre l'architettura della cittadella riprende l'antica saggezza delle medine mediorientali per ripararsi dal caldo.

Una gigantesca torre del vento spinge un costante flusso d'aria fresca all'interno degli edifici, anche quando d'estate la temperatura supera i 50 gradi, mentre giochi di specchi e vetrate consentono di avere ovunque luce naturale.

Gli Emirati arabi vogliono "andare oltre la dipendenza dal petrolio e fare la propria parte nel ridurre le emissioni inquinanti", dichiara Mohammed al Fardan, Department Manager del progetto finanziato dal fondo sovrano Mubadala di Abu Dhabi. Ma dietro le sue parole non c'é alcuna ideologia ambientalista: la ricca e spendacciona Abu Dhabi ha soltanto capito che la ricerca e l'energia pulita rappresentano, al pari del petrolio, un'opportunità di grande business nel mondo.

"Stiamo guardando molto ad alcune aziende italiane per possibili investimenti", dice Erik C. Martel, Investment manager di Masdar Venture Capital. "Ci sono dei contatti, non posso dire con chi, ma - avverte, o forse lancia un messaggio - siamo interessati alle bioenergie e, soprattutto, ai rifiuti".

A Masdar City il sogno di un mondo ecosostenibile è già realtà, e la città ha già un cuore che batte. Nei sei edifici del Masdar Institute studiano 88 giovani di 22 Paesi diversi (c'é anche uno studente trentino) e nei prossimi 5 anni diventeranno 500. Nella piazzetta alberata, tra palazzi rossi, fontane e strutture ipermoderne, bevono caffé e chiacchierano. Prima di rituffarsi nel loro investimento, il futuro.

[ Fonte: Ansa.it ]

venerdì 3 dicembre 2010

ECOABITARE alla Fiera dell'Artigianato a Rho/Pero (Milano)

A par­tire dal 4 dicem­bre, per con­tin­uare fino al giorno 12, in Fiera Milano, sarà pos­si­bile assis­tere alla man­i­fes­tazione “Arti­gianato in Fiera”, dove sarà pos­si­bile vis­itare anche Ecoabitare, il salone che pre­senta al pub­blico servizi per la casa con par­ti­co­lare atten­zione al tema della sosteni­bil­ità ambientale.

Nello spazio di Arti­gianato in Fiera, sarà pos­si­bile iden­ti­fi­care gli espos­i­tori di
Ecoabitare gra­zie alla carat­ter­iz­zazione del lay­out degli stand pre­senti alla mani­fes­tazione ed alle indi­cazioni della manifestazione.

Il tema prin­ci­pale sarà la Casa Eco­log­ica, e verrà ded­i­cata par­ti­co­lare atten­zione alle pratiche che pos­sono influire pos­i­ti­va­mente sull’impatto ambi­en­tale che hanno le nos­tre abitazioni, con un par­ti­co­lare occhio alle nuove nor­ma­tive in tema di “abitare ecologico”.

L’ingresso ad Arti­gianato in Fiera è gra­tu­ito, e sarà pos­si­bile vis­itare la man­i­fes­tazione nelle gior­nate feri­ali dalle 15:00 alle 22:30 e nelle fior­nate fes­tive (e sabato) dalle 10:00 alle 22:30, con un’eccezione per lunedì 6 dicem­bre, in cui l’orario sarà dalle 10:00 alle 22:30.

Per mag­giori infor­mazioni su Ecoabitare, è pos­si­bile scari­care la
rassegna stampa dell’anno scorso, o visu­al­iz­zare la brochure dell’evento.

[ Fonte: News.Attico.it ]