lunedì 3 ottobre 2011

C'era una volta una scuola nel bosco ...

Manassas Park, in Virginia, è una cittadina immersa nel verde delle foreste di conifere e latifoglie tipiche di quest'area.

La scuola che insegna a conoscere la natura.
A rispettare la tradizione e lo stretto intreccio tra natura e attività umane, la scuola elementare MPES, un progetto architettonico ed educativo, se si considera che parte dalla premessa di insegnare ai bambini il rispetto per l'ambiente, perché “non si può pretendere dai giovani studenti di conservare o proteggere qualcosa che di cui non conoscono il valore e la vulnerabilità.” La scuola è quindi concepita come uno strumento didattico in grado di guidare i bambini lungo un percorso di conoscenza e rispetto dell'ambiente circostante, compito affidato a un team di progettisti, insegnanti e genitori.

Materiali naturali e vetrate sulla foresta.
Questi principi ispiratori si riflettono direttamente sull'architettura dell'edificio, pluripremiato per l'approccio sostenibile e le scelte progettuali. Situata a pochi passi dai boschi, la scuola è stata costruita con materiali naturali reperiti in loco e lascia che tutti gli interni si affaccino direttamente sul verde. Gli stessi alberi estirpati per fare posto al cantiere e successivamente alla struttura, sono stati poi ripiantati, in un'ottica di totale rispetto delle specie locali.

Lezione outdoor.
Ma i bambini non guardano soltanto il verde circostante: l'innovazione di questo progetto sta proprio nella forte interazione ricreata tra interno e paesaggio.I progettisti, lo studio VMDO Architects, hanno infatti organizzato l'area esterna in maniera totalmente vivibile, facendone un prolungamento (sfruttatissimo!) della scuola, con aree ricreative, due spazi utilizzati come classi durante la bella stagione, spazio per attività e incontri. I bambini imparano così a conoscere le felci, i muschi, gli alberi e gli animali locali, aiutati da una segnaletica esplicativa e da corsi organizzati da professori ed esperti.




[ Fonte: Casa&Clima.com ]

venerdì 23 settembre 2011

Taiwan: il più alto green building del mondo

Taipei 101: un grattacielo di oltre 500 metri d'altezza a Taiwan, è appena diventato l'edificio più alto al mondo ad ottenere la certificazione Leed Platinum da parte dell'US Green Building Council.
E non solo, è anche l'edificio certificato con la superficie maggiore, 150.000 metri quadri, e con il più alto numero di inquilini: 90.
I proprietari del Taipei 101 hanno tentato di ottenere la certificazione Leed già nel novembre del 2009, ed hanno attraversato un processo rigoroso di aggiornamento della costruzione per soddisfare tutti gli standard richiesti dal Council.

Qualità dell'aria
Uno dei punti di forza riguarda la qualità dell'aria, undici piani dell'edificio ospitano delle unità di trattamento dell'aria che forniscono aria condizionata al resto della struttura. Queste unità inoltre monitorizzano il livello di CO2 presente nell'edificio, e quando si supera una certa soglia la aspirano all'esterno dell'edificio.
Tra l'altro, è stata definita una soglia ben più bassa, 600 ppm, rispetto alla normativa nazionale che è di 1000 parti-per-milione.

Contro l'umidità
Per affrontare l'elevata umidità tipica dell'isola di Taiwan, l'edificio è dotato di due sensori per ogni piano che ne controllano il livello, e che attivano un sistema ad acqua refrigerata all'interno delle unità di condizionamento per ridurla.
L'edificio include anche una varietà di sistemi di illuminazione a risparmio energetico, con sensori di movimento e camere progettate per incoraggiare l'uso di lampade da scrivania, piuttosto che le comuni luci ambientali. Tutte queste caratteristiche combinate hanno permesso di ottenere un risparmio sul consumo energetico negli ultimi tre anni del 18%.
L'edificio inoltre ricicla il 100% dell'acqua piovana che raccoglie, e tutti i lavandini, i servizi igienici e gli orinatoi sono muniti di sensori di movimento.
Questo gli permette di risparmiare fino a 28 tonnellate di acqua sanitaria all'anno.

[ Fonte: Casa&Clima.com ]

giovedì 1 settembre 2011

L'ultimo progetto "green" di Steve Jobs

L'ultimo progetto presentato da Steve Jobs, prima dell'annuncio delle sue dimissioni da CEO dell'azienda di Cupertino, riguarda il nuovo campus della Apple che sorgerà in California: un gioiello della bio-edilizia da 260.000 metri quadrati, un'architettura futuristica che prenderà il posto di un parcheggio, trasformandolo in un'area verde con al centro la sede della Apple.

Il campus
Il progetto prevede, dei nuovi laboratori di produzione, una palestra per i dipendenti, una sala riunioni da mille posti, un ampio parco centrale e un parcheggio su tre livelli alla cui sommità sorgerà un impianto fotovoltaico che assolverà al fabbisogno energetico dell'edificio.
In totale, il nuovo campus potrà accogliere fino a 13.000 dipendenti.

Forma circolare
La sua forma circolare, simile a quella di uno stadio da calcio, favorisce la ventilazione naturale e permette così di risparmiare sull'aria condizionata, mentre il parco che circonda la struttura ha il compito di ombreggiare la struttura e assorbire le emissioni di Co2.


[ Fonte: Casa&Clima.com ]

mercoledì 27 luglio 2011

Buone Vacanze !!!!


Auguriamo a tutti buone vacanze estive!!!!

Noi torneremo con nuovi articoli tratti dal web a Settembre.
Agosto sarà anche per noi un modo per riposare e per tornare più carichi che mai e desiderosi di Eco-Abitazione! ^_^

A presto!!! E non dimenticate di seguirci anche su Facebook:
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lunedì 18 luglio 2011

Solar Decathlon 2011

Il Solar Decathlon, competizione internazionale che vede gareggiare tra loro edifici a basso consumo realizzati dalle Università, è alle porte (Washington, 23 settembre - 2 ottobre 2011) e molti team sono già al lavoro per riuscire ad aggiudicarsi l'ambito premio.
Il concorso prevede case di una metratura inferiore ai 100 mq, tanto che molte squadre scelgono come target di mercato giovani coppie o anziani.

UNA CASA PER 3.
Quest'anno però il Team Massachusetts, composto dall'Massachusetts College of Art and Design e dal University of Massachusetts at Lowell, presenterà una casa adatta ad una famiglia di 3 persone che cercherà di soddisfare tutte le esigenze degli occupanti: 4D Home.

PERGOLATO FOTOVOLTAICO.
Moderna interpretazione delle case presenti nel New England, "Casa 4D" è un prototipo vendibile ad un vasto pubblico. I membri del team però non erano interessanti prettamente alle componenti stilistiche, ma più ad elementi pratici per semplificare la "gestione" da parte dell'inquilino, come ad esempio il tetto inclinato per far scivolare la neve. Proprio a tal fine, la casa dispone di un tetto a due spioventi. L'esterno è rivestito con pannelli in fibrocemento, mentre il lato sud è stato ombreggiato grazie alla presenza di un pergolato in legno che supporta anche un impianto fotovoltaico.

EDUCARE AI CONSUMI.
Uno dei principali obiettivi del team di progettazione è stato quello di educare i residenti al consumo energetico e alla produzione di energia. Una porta a vetri mostra la "sala macchine" che contiene il serbatoio di ACS, le centraline elettriche e la lavanderia. Componenti che, secondo il team, serviranno come promemoria per non sprecare.

MONITORAGGIO A PROVA DI BAMBINO.
Il team, infine, ha deciso di non inserire tecnologie complicate per il monitoraggio del consumo all'interno dell'abitazione, optando per un'interfaccia utente intuitiva che anche i bambini possono utilizzare.

Al momento 4D Home, dopo aver ricevuto l'approvazione del Boston Redevelopment Authority, è stata costruita ed esposta all'interno del Boston’s Marine Industrial Park.dove verrà mostrato al pubblico prima di essere trasferita a Washington per il Solar Decatlon.

[ Fonte: Casa&Clima.com ]

venerdì 24 giugno 2011

La casa che si mimetizza col paesaggio

Centerbrook progetta una villa che dalla natura trae il massimo delle sue energie.

Progettata dallo studio di architettura americano Centerbrook, Lakewood House si mimetizza nel paesaggio circostante e, grazie a un sistema di riscaldamento/raffreddamento geotermico a circuito chiuso, il ricorso a materiali 100% naturali e locali e lo sfruttamento del calore solare, si è aggiudicata nel 2009 l'AIA Design Award per il miglior Residential Built Design. “Una struttura che sembra uscita dalla natura”, ha commentato la Giuria entusiasta.

Situata nella parte nord orientale degli Stati Uniti, Lakewood House è immersa in una foresta di pini affacciata su un lago e, grazie alle forme e ai materiali ispirati e presi dalla natura, si confonde perfettamente tra i pini. Vista dalla sua pianta, la casa si apre a ventaglio come un mazzo di carte, ma Centerbrook spiega che la villa è stata disegnata perché le sue forme seguissero l'arco del sole. Aperte a sud verso l'acqua, le vetrate a tutta altezza – oltre a far filtrare luce in abbondanza - consentono piena vista sul bosco circostante, “in un dialogo tra natura e costruito”, che è valso al progetto l'appellativo di “casa che parla con il bosco”.

Calore del sole assorbito e rilasciato all'interno dalle pareti in pietra.
Abbastanza spaziosa da ospitare tutti i componenti della (ampia) famiglia che vi abita, Lakewood House sfrutta il calore del sole, che - assorbito nel camino in pietra e dalle pareti interne, sempre in pietra – viene poi rilasciato gradualmente nel corso della notte. Altamente efficiente, al riscaldamento provvede - durante i mesi invernali - anche una spettacolare stufa a legna russa, in muratura in pietra ollare, che monitorata dal computer è in grado di ottimizzare gli sprechi e e le emissioni.

Il tetto protegge dai venti invernali e la facciata di tronchi sospesi dà ombra.
Tutto l'insieme di edifici che formano Lakewoodhouse – composta dalla residenza principale, una serie di piccoli capanni minori e la casetta per gli ospiti- è orientato verso il sole e progettato con tetti spioventi, ampie finestre e portici ombreggiati lungo il perimetro dei muri. Il dorso dei tetti è posto a scudo contro i venti spiranti da nord, così da mantenere il calore interno, mentre le finestre sono ombreggiate e protette da un originale intelaiatura decorativa con tronchi di legno sospesi, con un effetto di naturalezza ancora maggiore. Per il tetto, i designers hanno selezionato uno speciale galvalume riciclabile bianco, così da riflettere il sole estivo e ridurre le esigenze di raffreddamento.

Controllo luci automatico, termostati e solo legno di ciliegio locale.
Perfettamente isolata, la casa del lago dispone di un modello di caldaia altamente efficiente, che invece del petrolio brucia bio-combustibili, cui si affianca un sistema di grandi serbatoi in acciaio inox, installati per lo stoccaggio di gasolio e gas. Armadi, mobilio, pavimenti e soffitti sono stati tutti ricavati dal legno di ciliegio raccolto sulla proprietà, mentre il sistema elettronico Eye Lutron Graphik monitorizza l'illuminazione e spegne le luci automaticamente quando le stanze sono vuote. Il piano di cottura ad induzione della cucina e cronotermostati in ogni area della casa contribuiscono a ridurre al minimo il consumo energetico della struttura, soddisfacendo la richiesta fatta dalla proprietaria, la quale al momento dell'acquisto aveva dichiarato: “Posso vivere in una casa così grande solo sapendo che non consumerà troppa energia e non devasterà il paesaggio circostante”.

Nessuna piscina: a Lakewood House si nuota nel lago e si rema per muoversi in barca, con la sola eccezione di una moto d'acqua elettrica ricaricabile per le escursioni più impegnative.


[ Fonte: Casa & Clima ]

venerdì 17 giugno 2011

TreeHotel ( Svezia )

Treehotel: in Svezia l’albergo sugli alberi della foresta boreale.
Dal nido di uccelli alla navicella aliena passando per il box a specchio.

“Perché non creare un hotel confortevole, ben progettato, che permetta ai visitatori di vivere in armonia con la natura tra gli alberi?”.

Da questa premessa è nato, su idea dei proprietari Kent Lindvall e Britta Jonsson-Lindvall, il Treehotel ad Harads, nella Svezia settentrionale.Con l'aiuto di un gruppo di noti designer e architetti, l'idea è stata nel 2010 trasformata in realtà. L’hotel è composto da camere uniche, create in armonia con la natura e rispettando i valori ecologici. Sorgono tutte immerse nella foresta boreale che i proprietari hanno voluto così valorizzare senza tagliare gli alberi e danneggiare uno dei polmoni verdi della terra. L’ispirazione nasce dal film-documentario "Trädälskaren" (The Tree Lover) di Jonas Selberg Augustsén, storia di tre uomini che vivono in città e che, desiderando tornare alle proprie radici, costruiscono una casa sull'albero. È un film filosofico su ciò che "l'albero" significa per gli esseri umani, storicamente e culturalmente.
Da qui è nata l’idea di un albergo le cui stanze fossero sugli alberi con il valore aggiunto dell'innovativo design moderno.

Su 24 previste dal progetto, attualmente l’hotel dispone di cinque stanze, inaugurate lo scorso anno:

● The Bird's Nest di Bertil Harström,
Inredningsgruppen
Un enorme “nido”, a cui si accede tramite una scala retrattile, basato sul contrasto tra l’esterno e l’interno dal design moderno.

● The Blue Cone di
SandellSandberg
A questa stanza si accede da un ponte in legno. È costruita in legno tradizionale con una facciata in scandole in legno di betulla che, contrariamente a quanto specificato nel nome, è dipinto di rosso.

● The Cabin di Mårten Cyren & Gustav Cyren
Cyrén & Cyrén
Sorge in altura, su un ripido pendio e offre una splendida vista sulla valle del Lule River. La stanza sull'albero è sospesa dalla pedana e il ponte di accesso è leggermente separato dalla costruzione in modo da farlo apparire più piccolo e per consentire all’architettura una propria espressione individuale.

● The Mirrorcube di Bolle Tham & Martin Videgård -
Tham & Videgård Architects
Un rifugiotra gli alberi: una struttura leggera,in alluminio,appesa altronco di unalbero, un box di 4x4x4metri rivestitoinvetro a specchio.L'esternoriflette l'ambiente circostante e ilcielo, creando unrifugio“mimetizzato”. L'internoèin multistratoele finestredannouna visione a 360gradisui dintorni. L'accessoalMirrorcube avviene tramiteuna sorta diponte tibetano in legno e corda.

● The UFO di Bertil Harström -
Inredningsgruppen
Questo è il sognodei ragazzi: salirea bordo diuna navicella spazialeha ungrande appealper le personedotate di una fervida immaginazione. L’idea è nata durante la costruzione del Nido: crearequalcosa di assolutamentecontrario. Da cui, dunque, il magico UFO atterrato trale cime degli alberi. Unesternocompositoconclassicioblònascondeun moderno e confortevole living space.

PER TUTTE LE FOTO visitate direttamente l'articolo.


[ Fonte: Archiportale.com ]

giovedì 9 giugno 2011

3 SI tutti ECO

Il 12 e il 13 giugno noi votiamo SI ai quesiti referendari su acqua e nucleare.

Perchè l'acqua è un diritto, un bene comune e non può avere un prezzo!

Perchè il nucleare non rappresenta un futuro sostenibile, è una minaccia per l'ecosistema!

Non é un messaggio politico e non abbiamo alcun schieramento, ci teniamo a precisarlo, é solo un messaggio Eco Sostenibile!

Vogliamo solo chiedere a tutti di ANDARE a votare, perché a differenza delle elezioni amministrative o politiche in cui bei programmi e politici sorridenti la fanno da padrone, i REFERENDUM sono l'unica e VERA arma che ancora rimane a noi cittadini, e rinunciarvi vorrebbe dire...perdere doppiamente...

Grazie!

venerdì 27 maggio 2011

Il rispetto per l'ambiente si impara da bambini

Il rispetto per l’ambiente si impara a scuola, con l’arredo modulare in cartone Eco Cube il rispetto per l’ambiente si impara da bambini.


Questo lo spirito con cui nasce Eco Cube, un sistema modulare di arredo in cartone rivolto alla scuola dell’infanzia ideato dalle designer Arianna Filippini, Federica Ravera e Elena Baronio. Secondo i progettisti il contatto diretto sin dai primi anni con un materiale ecologico, come il cartone, favorisce la sensibilità ambientale, svolgendo una funzione educativa.




Il cartone, inoltre, ha caratteristiche meccaniche di resistenza e leggerezza che ne fanno un materiale adatto alla realizzazione di mobili.


Eco Cube ne è la dimostrazione concreta, essendo completamente realizzato in cartone tagliato e lavorato con un sistema tecnologicamente evoluto: il plotter multifunzione Zund G3, un cui esemplare è operativo presso il Politecnico di Milano nell’ambito di un progetto di ricerca incentrato sull’uso del cartone nel mondo del design.


Eco Cube svolge la funzione di armadietto e il bambino può costruirlo e personalizzarlo assieme ai genitori e ai maestri quando fa il proprio ingresso a scuola.


Il sistema a incastro è assolutamente sicuro in quanto il plotter Zund utilizzato per la sua realizzazione è in grado di tagliare i vari componenti in cartone con la massima precisione. Il montaggio è semplice e intuitivo.Il progetto prevede, infatti, l’assemblaggio di tre moduli: ”c” che funge da base, ”cassetto” nel quale riporre gli oggetti personali e ”tetto”, adagiato in alto, che funziona da piccolo nascondiglio, richiamando al tempo stesso il concetto di casa e famiglia.


L’armadietto Eco Cube è regolabile in altezza mediante una prolunga anch’essa in cartone, pensata per potere essere adattata alle dimensioni desiderate grazie a delle linee pre – tagliate con il sistema Zund.


I bambini possono usare Eco Cube per riporre giubbino e zainetto, oggetti di uso quotidiano e, nei momenti di incontro con gli altri bambini, approfittare dell’occasione per socializzare.


Un armadietto che, dunque, si carica di tanti significati e ricordi e che alla fine del percorso scolastico i piccoli alunni possono portare a casa come vera e propria ‘’scatola dei ricordi”.





Per il mercato del packaging

Logics

Via 1° Maggio, 22824045

Fara D’Adda (BG)







[ Fonte: Mondocasablog.com ]

venerdì 20 maggio 2011

La Casa Bosco a Milano

Al via il primo progetto lungo il Naviglio Grande, a Milano.


11 prefabbricati in legno dalle piccole dimensioni e circondati dal verde. Sarà Milano ad accogliere il primo progetto di Casa Bosco, un nuovo tipo di edilizia sociale, a densità medio-bassa e tipologie di utenti miste, attraverso interventi di bonifica di piccole aree urbane e periurbane non utilizzate.


VIA PARENZO. Una via privata, nei pressi del Naviglio Grande. Uno spazio dismesso, tra complessi abitativi e capannoni industriali. L’area scelta per la messa in opera del progetto risponde pienamente ai canoni del piano edilizio, che prevede l’utilizzo di zone urbane interstiziali, a bassa densità edificatoria che, date le esigue dimensioni, non risultano appetibili per grandi complessi residenziali. Sono circa 1000 i m2 dell’area che ospiterà il primo progetto abitativo Casa Bosco, che, già dotati di infrastrutture, verranno bonificati, contribuendo alla riqualificazione del quartiere.

SPAZI VERDI. Il progetto è stato pensato per contenere l’impatto sul contesto urbano. Solo il 67% della potenzialità edificatoria complessiva verrà sfruttata, con lo scopo di valorizzare la qualità dello spazio aperto lasciando spazio a giardini privati, camminamenti pubblici e orti urbani. Lo sviluppo degli edifici sarà limitato in altezza e prevederà un massimo di 2,5 piani fuori terra.


UN PREZZO MASSIMO DI ACQUISTO DI 2000 EURO AL M2. Gli alloggi, la cui assegnazione sarà gestita da una cooperativa sociale, saranno destinati a un'utenza differenziata: single, giovani coppie, studenti lavoratori, anziani, fasce deboli della popolazione che non hanno accesso alla casa sul libero mercato. Dopo un primo periodo, corrispondente a 8 anni, di locazione a canone agevolato, gli abitanti avranno la possibilità di procedere all'acquisto dell'immobile. La cifra massima è stata fissata a 2000 euro al m2, a patto che i requisiti di reddito degli affittuari non siano nel frattempo aumentati oltre i parametri stabiliti nella convenzione con il Comune.

PREFABBRICATI REALIZZATI CON SISTEMA X-LAM. Il progetto, approvato il mese scorso, verrà realizzato da un'ATI costituita dalle società Agnoletto S.r.l.,impresa di costruzioni e sviluppo immobiliare di Milano, ed Ecosisthema, azienda specializzata nella realizzazione di edifici, pubblici e privati, ecosostenibili. Il sistema prescelto per la messa in opera dei prefabbricati è denominato X-Lam, e prevede un assemblaggio a secco in cantiere dei vari elementi che compongono l'immobile. Gli elementi di parete, solaio e copertura, realizzati con strati sovrapposti di lamelle di legno incollate, verranno disposti in modo incrociato. Procedura, questa, che conferisce alle lamelle una notevole stabilità dimensionale, e buone caratteristiche meccaniche in tutte le direzioni. Un sistema di assemblaggio veloce che consentirà di completare ciascun edificio in un massimo di 7 mesi.


PERCHE' IL LEGNO?
Grazie alle proprietà del legno di trattenere il calore all'interno dell'involucro, è possibile garantire alla costruzione temperature confortevoli durante la stagione fredda, con un risparmio sui costi del riscaldamento. Le strutture portanti lignee possono essere considerate delle vere e proprie componenti attive del pacchetto isolante, in grado di assicurare una trasmittanza ottimale pari a 0,13 W/mK ed una minimizzazione degli stessi ponti termici.
L'azienda Ecosisthema, che da anni investe nel mercato delle costruzioni in legno, punta l'attenzione sulla proprietà antisismica del materiale. Leggerezza , elevata duttilità dei giunti e capacità dissipativa sono caratteristiche fondamentali per assicurare all'edificio stabilità dimensionale. Inoltre, gli elementi in legno vengono collegati tra loro tramite l'uso di connettori deformabili che permettono di raggiungere un comportamento duttile, adatto per resistere all'azione sismica.


[ Fonte: Casa&Clima.com ]